Le “parole preparate” sono quelle usate nella romanità per la creazione di istituti come la mancipatio, la stipulatio e altri. Con tali “riti” e “formule” si credeva che si producessero direttamente avvenimenti come produzioni, cambiamenti, cessazioni di status. Questo, nell’antichità, ha motivato un accostamento, se non una identificazione di diritto e magia. Se ne sono occupati approfonditamente, in tempi recenti, esponenti del c. d. giusrealismo scandinavo, in quanto anche notevoli studiosi del diritto romano e diritti dell’antichità; o di eventi primordiali (come la formula “magica”: fiat lux! - che avrebbe provocato addirittura un cambiamento radicale [non nel diritto ma] nella natura). Attraverso la lettura di scritti essenziali di Karl Olivecrona su questi argomenti, si può attribuire agli enunciati e locuzioni causanti i fenomeni in oggetto il carattere di “performativi” ante litteram. Il termine-concetto “performativo” è stato in realtà coniato (poi, almeno, ridimensionato) dal filosofo oxoniense John L. Austin nel secolo scorso; a indicare la presunta funzione linguistica consistente appunto nel provocare cambiamenti nella realtà (in senso lato giuridica) solo attraverso la pronuncia di determinate parole.

Bernardini, G. (2008). Le parole preparate. In Studi in onore di Remo Martini. Milano : Giuffrè.

Le parole preparate

BERNARDINI, GIOVANNI
2008-01-01

Abstract

Le “parole preparate” sono quelle usate nella romanità per la creazione di istituti come la mancipatio, la stipulatio e altri. Con tali “riti” e “formule” si credeva che si producessero direttamente avvenimenti come produzioni, cambiamenti, cessazioni di status. Questo, nell’antichità, ha motivato un accostamento, se non una identificazione di diritto e magia. Se ne sono occupati approfonditamente, in tempi recenti, esponenti del c. d. giusrealismo scandinavo, in quanto anche notevoli studiosi del diritto romano e diritti dell’antichità; o di eventi primordiali (come la formula “magica”: fiat lux! - che avrebbe provocato addirittura un cambiamento radicale [non nel diritto ma] nella natura). Attraverso la lettura di scritti essenziali di Karl Olivecrona su questi argomenti, si può attribuire agli enunciati e locuzioni causanti i fenomeni in oggetto il carattere di “performativi” ante litteram. Il termine-concetto “performativo” è stato in realtà coniato (poi, almeno, ridimensionato) dal filosofo oxoniense John L. Austin nel secolo scorso; a indicare la presunta funzione linguistica consistente appunto nel provocare cambiamenti nella realtà (in senso lato giuridica) solo attraverso la pronuncia di determinate parole.
2008
9788814144233
Bernardini, G. (2008). Le parole preparate. In Studi in onore di Remo Martini. Milano : Giuffrè.
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