La difesa del patrimonio naturalistico rappresenta una parte essenziale delle moderne strategie di conservazione tanto che, negli ultimi anni, la salvaguardia del patrimonio geologico procede in simbiosi con la salvaguardia dei beni architettonici. A partire dal 1995, con il sostegno dell’UNESCO, si sono formati tre gruppi di lavoro a scala mondiale su località di interesse geologico o geomorfologico e rilevante valore naturalistico definiti Geositi Wimbledon et al., 1996). Definita grossolanamente la situazione d’insieme dei Geostiti italiani, sono seguite iniziative di censimento e catalogazione dei Geositi stessi da parte dell’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici) su coordinamento europeo (ProGEO, 1995). Tra i più importanti Geositi della Provincia di Siena figurano i terreni argillosi di età pliocenica, modellati da ruscellamento e da fenomeni gravitativi, conosciuti comunemente sotto il nome di “Crete Senesi” (Repetti, 1846) e caratterizzati anche da forme più o meno ricollegabili ai calanchi, alle balze ed alle biancane (Guasparri, 1978 e 1993). Queste ultime sono forme erosive particolari generate dall’intenso dilavamento dei versarti sui quali si impostano, a forma di dossi mammellonari di colore chiaro (Figura 1A), il cui equilibrio è minacciato da processi di sviluppo incontrollati. I calanchi sono solchi di erosione prodotti dall’azione di acque meteoriche in terreni argillosi o sabbiosi che vengono incisi da incanalature profonde separate da costoloni a lama di coltello facilmente disgregabili (Figura 1B). Il progetto BioItaly del Ministero dell’Ambiente (1991 e 1992) ha indicato per i terreni argillosi pliocenici della provincia di Siena quattro siti di importanza comunitaria: Crete di Camposodo e Crete di Leonina, Monte Oliveto Maggiore e Crete di Asciano, Lucciolabella, Crete dell’Orcia e del Formone. Inoltre, una serie di progetti precedentemente finanziati dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena (De Dominicis et al., 2004, 2005 e 2006) ha permesso di intraprendere uno studio multidisciplinare sull’evoluzione del paesaggio delle Crete Senesi e di implementare il censimento dei Geositi della Provincia di Siena, da studiare nell’arco temporale che va dall’immediato dopoguerra ad oggi, attraverso l’uso di tecniche GIS, Remote Sensing e fotogrammetria digitale.

Salvini, R., Riccucci, S., Carmignani, L. (2010). Valutazione delle dinamiche di erosione del suolo in relazione ai cambiamenti di uso del suolo e delle pratiche agronomiche nell’area delle Crete Senesi (Siena). In Agricoltura e erosione del suolo in Toscana (pp. 47-61). Felici.

Valutazione delle dinamiche di erosione del suolo in relazione ai cambiamenti di uso del suolo e delle pratiche agronomiche nell’area delle Crete Senesi (Siena)

SALVINI, RICCARDO;RICCUCCI, SILVIA;CARMIGNANI, LUIGI
2010-01-01

Abstract

La difesa del patrimonio naturalistico rappresenta una parte essenziale delle moderne strategie di conservazione tanto che, negli ultimi anni, la salvaguardia del patrimonio geologico procede in simbiosi con la salvaguardia dei beni architettonici. A partire dal 1995, con il sostegno dell’UNESCO, si sono formati tre gruppi di lavoro a scala mondiale su località di interesse geologico o geomorfologico e rilevante valore naturalistico definiti Geositi Wimbledon et al., 1996). Definita grossolanamente la situazione d’insieme dei Geostiti italiani, sono seguite iniziative di censimento e catalogazione dei Geositi stessi da parte dell’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici) su coordinamento europeo (ProGEO, 1995). Tra i più importanti Geositi della Provincia di Siena figurano i terreni argillosi di età pliocenica, modellati da ruscellamento e da fenomeni gravitativi, conosciuti comunemente sotto il nome di “Crete Senesi” (Repetti, 1846) e caratterizzati anche da forme più o meno ricollegabili ai calanchi, alle balze ed alle biancane (Guasparri, 1978 e 1993). Queste ultime sono forme erosive particolari generate dall’intenso dilavamento dei versarti sui quali si impostano, a forma di dossi mammellonari di colore chiaro (Figura 1A), il cui equilibrio è minacciato da processi di sviluppo incontrollati. I calanchi sono solchi di erosione prodotti dall’azione di acque meteoriche in terreni argillosi o sabbiosi che vengono incisi da incanalature profonde separate da costoloni a lama di coltello facilmente disgregabili (Figura 1B). Il progetto BioItaly del Ministero dell’Ambiente (1991 e 1992) ha indicato per i terreni argillosi pliocenici della provincia di Siena quattro siti di importanza comunitaria: Crete di Camposodo e Crete di Leonina, Monte Oliveto Maggiore e Crete di Asciano, Lucciolabella, Crete dell’Orcia e del Formone. Inoltre, una serie di progetti precedentemente finanziati dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena (De Dominicis et al., 2004, 2005 e 2006) ha permesso di intraprendere uno studio multidisciplinare sull’evoluzione del paesaggio delle Crete Senesi e di implementare il censimento dei Geositi della Provincia di Siena, da studiare nell’arco temporale che va dall’immediato dopoguerra ad oggi, attraverso l’uso di tecniche GIS, Remote Sensing e fotogrammetria digitale.
2010
9788860193612
Salvini, R., Riccucci, S., Carmignani, L. (2010). Valutazione delle dinamiche di erosione del suolo in relazione ai cambiamenti di uso del suolo e delle pratiche agronomiche nell’area delle Crete Senesi (Siena). In Agricoltura e erosione del suolo in Toscana (pp. 47-61). Felici.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
S_Anna_Salvini_etal2010.pdf

non disponibili

Tipologia: Post-print
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 3.53 MB
Formato Adobe PDF
3.53 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/24847
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo