Il saggio prende le mosse dalla figura di B. B. Basile e del suo contributo alla fortuna letteraria della fiaba, alimentata dalla lettura crociana da un lato, e dal primato della letteratura, centrata sulal figura dell'Autore, sulla tradizione orale, vivificata dalla figura del narratore. Ricollocata la materia prima della rielaborazione artistica di G. B. Basile nel suo contesto primario, di circolazione orale, emerge come la tradizione di studio del racconto sia stata orientata da parametri propri della letteratura, a privilegiare lo studio del testo - con il gap prodotto dall'assenza dell'autore- mentre una corretta comprensione della pratica narrativa, delle sue funzioni sociali e delle sue connotazioni indubbiamente artistiche, avrebbe dovuto concentrarsi sull'evento racconto, mettere a fuoco gli stili e le figure del narratore, nel suo ruolo di interprete/attore di competenze di natura artistica che solo con il paradigma dell'antropologia del racconto e del racconto come arte verbale, sarebbero venute ad arricchire lo strumentario antropologico per lo studio della narrazione. Sviluppando alcuni nodi di natura teorico-metodologica (comparazione, trascrizione, tecniche di documentazione), il saggio propone in un contesto di analisi storico-letteraria, il contributo dell'antropologia della narrazione come risorsa per un ampliamento delle concezioni estetiche ed un allargamento degli orizzonti conoscitivi in merito alle molteplici opportunità di vita delle forme d'arte verbale.
Mugnaini, F. (2004). Tracce d’autore: Giovan Battista Basile e il narratore di tradizione orale. In Giovan Battista Basile e l’invenzione della fiaba (pp. 275-304). RAVENNA : Angelo Longo.
Tracce d’autore: Giovan Battista Basile e il narratore di tradizione orale
MUGNAINI, FABIO
2004-01-01
Abstract
Il saggio prende le mosse dalla figura di B. B. Basile e del suo contributo alla fortuna letteraria della fiaba, alimentata dalla lettura crociana da un lato, e dal primato della letteratura, centrata sulal figura dell'Autore, sulla tradizione orale, vivificata dalla figura del narratore. Ricollocata la materia prima della rielaborazione artistica di G. B. Basile nel suo contesto primario, di circolazione orale, emerge come la tradizione di studio del racconto sia stata orientata da parametri propri della letteratura, a privilegiare lo studio del testo - con il gap prodotto dall'assenza dell'autore- mentre una corretta comprensione della pratica narrativa, delle sue funzioni sociali e delle sue connotazioni indubbiamente artistiche, avrebbe dovuto concentrarsi sull'evento racconto, mettere a fuoco gli stili e le figure del narratore, nel suo ruolo di interprete/attore di competenze di natura artistica che solo con il paradigma dell'antropologia del racconto e del racconto come arte verbale, sarebbero venute ad arricchire lo strumentario antropologico per lo studio della narrazione. Sviluppando alcuni nodi di natura teorico-metodologica (comparazione, trascrizione, tecniche di documentazione), il saggio propone in un contesto di analisi storico-letteraria, il contributo dell'antropologia della narrazione come risorsa per un ampliamento delle concezioni estetiche ed un allargamento degli orizzonti conoscitivi in merito alle molteplici opportunità di vita delle forme d'arte verbale.File | Dimensione | Formato | |
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