Churchill e la campagna d'Italia. Agosto 1944: "passaggio" in Toscana.

Nell’agosto del 1944 quando la guerra nella nostra penisola era ancora in pieno svolgimento e la compagine alleata stava per arenarsi sotto la principale barriera difensiva tedesca, la “Linea Gotica”, Churchill giunse in Italia e si incontrò con il generale Alexander, comandante del XV° Gruppo di Armate alleate del Mediterraneo ed il generale Clark, comandante della Vª Armata statunitense. Fu così che il Primo Ministro britannico soggiornò a Napoli (qui sarebbe tornato anche nell’ottobre) e Capri, transitò verso Cassino e giunse in Toscana. Si stabilì per alcuni giorni nell’immediata periferia di Siena, in una villa vicino al Quartier Generale di Alexander. Dalla sua base senese si recò sulla costa livornese a far visita alle truppe della Vª Armata americana che già si erano spinte sulla linea del fronte dell’Arno, a pochi chilometri dalla “Linea Gotica”. Poi volò a Roma dove incontrò i vertici di ciò che restava del governo italiano ed ebbe anche un incontro con il pontefice, Pio XII. Quindi fu accompagnato da Alexander nel settore adriatico delle operazioni e poté assistere, dalle rovine di Montemaggiore, alla prima offensiva (26 agosto 1944) contro la “Gotica” lanciata dal generale britannico Leese. La prosecuzione della campagna d’Italia era divenuta per Churchill non soltanto una questione di prestigio. Il nostro paese assumeva una rilevante importanza geo-politica, costituendo la piattaforma ideale per orchestrare un’operazione militare nei Balcani: questi ultimi rappresentavano il naturale sbarramento all’espansionismo sovietico. Siena costituiva uno degli snodi importanti al di sotto della “Linea Gotica” Il fronte che si dipanava da Siena a Livorno era particolarmente rilevante per Churchill, poiché controllava l’Italia settentrionale, l’Adriatico e le strade che, attraverso Trieste, potevano condurre a Vienna ed alla “Fortezza Europa”.