Il saggio, contrariamente ad una convinzione assai diffusa, sostiene la tesi che pedagogia e storia della pedagogia e dell’educazione siano due differenti, ma complementari, ottiche dalle quali indagare i fenomeni educativi. Ora, mentre la seconda (ottica) non suscita grossi interrogativi - siamo in presenza di un più che legittimo e specifico punto di vista storico sull’educazione -, la prima ha generato e genera non poche perplessità e dubbi anche tra coloro che si dichiarano pedagogisti. L’ipotesi che viene avanzata relativamente alla pedagogia, o meglio, relativamente ad un punto di vista che sia altro rispetto a quelli più classici (della filosofia, della psicologia, della sociologia) sull’educazione , è quella di una disciplina pratica - un possibile e giustificabile teorizzare “su” o “per” una pratica - che indaghi sull’educare e formare (come pratiche: un fare intenzionale di qualcuno in rapporto con un altro) per coglierne le specificità e il multiforme realizzarsi e darsi, ma che si impegni anche a immaginare (anticipando progettualmente) quel che dovrebbe e potrebbe esser fatto affinché chi davvero educa o forma possa trarne - se lo ritiene opportuno, se ne sente il bisogno - eventuali sollecitazioni. Quanto alla storia della pedagogia e dell’educazione, legittimo è sembrato un impegno del pedagogista nell’ambito della ricerca storica perché la competenza pedagogica non può ritenersi marginale in questo ambito, senza con questo, tuttavia, sottovalutare o sottostimare la ricerca dello storico tout-court sui problemi educativi e formativi. Le due storie non sono in concorrenza né si escludono. Esse sono semplicemente complementari.
Serafini, G. (2008). Pedagogia - Storia della pedagogia: specificità e rapporti. In La ricerca sull'educazione tra pedagogia e storia (pp. 55-65). LECCE : Pensa.
Pedagogia - Storia della pedagogia: specificità e rapporti
SERAFINI, GIUSEPPE
2008-01-01
Abstract
Il saggio, contrariamente ad una convinzione assai diffusa, sostiene la tesi che pedagogia e storia della pedagogia e dell’educazione siano due differenti, ma complementari, ottiche dalle quali indagare i fenomeni educativi. Ora, mentre la seconda (ottica) non suscita grossi interrogativi - siamo in presenza di un più che legittimo e specifico punto di vista storico sull’educazione -, la prima ha generato e genera non poche perplessità e dubbi anche tra coloro che si dichiarano pedagogisti. L’ipotesi che viene avanzata relativamente alla pedagogia, o meglio, relativamente ad un punto di vista che sia altro rispetto a quelli più classici (della filosofia, della psicologia, della sociologia) sull’educazione , è quella di una disciplina pratica - un possibile e giustificabile teorizzare “su” o “per” una pratica - che indaghi sull’educare e formare (come pratiche: un fare intenzionale di qualcuno in rapporto con un altro) per coglierne le specificità e il multiforme realizzarsi e darsi, ma che si impegni anche a immaginare (anticipando progettualmente) quel che dovrebbe e potrebbe esser fatto affinché chi davvero educa o forma possa trarne - se lo ritiene opportuno, se ne sente il bisogno - eventuali sollecitazioni. Quanto alla storia della pedagogia e dell’educazione, legittimo è sembrato un impegno del pedagogista nell’ambito della ricerca storica perché la competenza pedagogica non può ritenersi marginale in questo ambito, senza con questo, tuttavia, sottovalutare o sottostimare la ricerca dello storico tout-court sui problemi educativi e formativi. Le due storie non sono in concorrenza né si escludono. Esse sono semplicemente complementari.File | Dimensione | Formato | |
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