La sottrazione dei minori è un fenomeno sociale antico e suscettibile di assumere diversi profili giuridici. Negli ultimi tempi, sul tema si sono fatti studi dai quali emerge quale impatto esso abbia sulla vita dei minori e come si renda necessario monitorare con attenzione e delicatezza una materia che ha profili giuridici che toccano l’intimo dello sviluppo della personalità stessa del minore. Le statistiche dimostrano come tale fenomeno non abbia soli risvolti nazionali, ma sia sempre più identificabile in trasferimenti del minore dallo Stato dove risiede abitualmente in altro Stato, arricchendosi quindi di quei caratteri di transfrontalieri che lo hanno posto alla ribalta dell’attenzione del dibattito internazionale, in convenzioni, dichiarazioni ed atti internazionali di varia natura. Senza avere alcuna pretesa di classificazioni sociologiche definite del problema, ma considerando il quadro normativo di diritto internazionale applicabile, il presente lavoro parte dal dato di un fenomeno sociale che ha consolidato la sua natura transazionale, ma che, allo stesso tempo, sembra avere maggiore impatto all’interno di confini internazionali regionali definiti e che sembra doversi specificare, nella sua evoluzione, all’interno di strumenti e/o organizzazioni che operano in quei territori con competenze specifiche od affini alla materia in esame. Su queste premesse di fondo, il lavoro esplora la materia in esame partendo innanzitutto dalla qualificazione giuridica di questo fenomeno, per poi, sulla scorta di questa, senza entrare nei dettagli specifici delle singole fonti, lavoro già ampiamente fatto da altri autori, provare a ricostruire i principi generali di diritto internazionale e di diritto internazionale privato e processuale che emergono dal sistema della disciplina internazionale sulla sottrazione internazionale dei minori. Emergono così i contorni di un modello normativo internazionale che presenta, sia pure nelle sue frammentazioni regionali (per altro opportune e necessarie), elementi comuni fondamentali e che riguardano: l’interesse del minori come principio immanente alla disciplina, l’esigenza di potenziare soluzioni alternative a quelle meramente giudiziarie (prima tra tutti la c.d. mediazione familiare); la necessità di costruire sistemi specializzati sul tema in esame, con operatori professionali che non abbiano solo una formazione giuridica; l’esigenza di predisporre strumenti e soluzioni di diritto internazionali privato e processuale coerenti ad un contesto normativo che non può essere affrontato in modo tradizionale ma con mezzi speciali, di cui si tenta di ricostruire gli estremi e le modalità possibili, partendo dall’esperienza, forse più evoluta, del sistema regionale europeo.
Venturi, P. (2010). La sottrazione internazionale dei minori: spunti di diritto internazionale pubblico e privato. In Diritti umani degli immigrati: tutela della famiglia e dei minori (pp. 343-367). Napoli : EDITORIALE SCIENTIFICA.
La sottrazione internazionale dei minori: spunti di diritto internazionale pubblico e privato
VENTURI, PAOLO
2010-01-01
Abstract
La sottrazione dei minori è un fenomeno sociale antico e suscettibile di assumere diversi profili giuridici. Negli ultimi tempi, sul tema si sono fatti studi dai quali emerge quale impatto esso abbia sulla vita dei minori e come si renda necessario monitorare con attenzione e delicatezza una materia che ha profili giuridici che toccano l’intimo dello sviluppo della personalità stessa del minore. Le statistiche dimostrano come tale fenomeno non abbia soli risvolti nazionali, ma sia sempre più identificabile in trasferimenti del minore dallo Stato dove risiede abitualmente in altro Stato, arricchendosi quindi di quei caratteri di transfrontalieri che lo hanno posto alla ribalta dell’attenzione del dibattito internazionale, in convenzioni, dichiarazioni ed atti internazionali di varia natura. Senza avere alcuna pretesa di classificazioni sociologiche definite del problema, ma considerando il quadro normativo di diritto internazionale applicabile, il presente lavoro parte dal dato di un fenomeno sociale che ha consolidato la sua natura transazionale, ma che, allo stesso tempo, sembra avere maggiore impatto all’interno di confini internazionali regionali definiti e che sembra doversi specificare, nella sua evoluzione, all’interno di strumenti e/o organizzazioni che operano in quei territori con competenze specifiche od affini alla materia in esame. Su queste premesse di fondo, il lavoro esplora la materia in esame partendo innanzitutto dalla qualificazione giuridica di questo fenomeno, per poi, sulla scorta di questa, senza entrare nei dettagli specifici delle singole fonti, lavoro già ampiamente fatto da altri autori, provare a ricostruire i principi generali di diritto internazionale e di diritto internazionale privato e processuale che emergono dal sistema della disciplina internazionale sulla sottrazione internazionale dei minori. Emergono così i contorni di un modello normativo internazionale che presenta, sia pure nelle sue frammentazioni regionali (per altro opportune e necessarie), elementi comuni fondamentali e che riguardano: l’interesse del minori come principio immanente alla disciplina, l’esigenza di potenziare soluzioni alternative a quelle meramente giudiziarie (prima tra tutti la c.d. mediazione familiare); la necessità di costruire sistemi specializzati sul tema in esame, con operatori professionali che non abbiano solo una formazione giuridica; l’esigenza di predisporre strumenti e soluzioni di diritto internazionali privato e processuale coerenti ad un contesto normativo che non può essere affrontato in modo tradizionale ma con mezzi speciali, di cui si tenta di ricostruire gli estremi e le modalità possibili, partendo dall’esperienza, forse più evoluta, del sistema regionale europeo.File | Dimensione | Formato | |
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