"Fenicotteri" era il nome dato nei primi anni del Partito comunista italiano agli attivisti che si dedicarono al capillare lavoro di rete, di collegamento, di diffusione della stampa clandestina, di proselitismo e di assistenza: un lavoro, a cui presero parte le donne, che assicurò la sopravvivenza del PCd'I durante il fascismo. La tradizione comunista ha elaborato, specialmente per gli anni "di ferro e di fuoco" delle origini, un'immagine compatta e omogenea delle militanti che compivano la coraggiosa scelta di aderire al partito e di impegnarsi nell'attività politica. Lavorando soprattutto su fonti di prima mano, materiali d'archivio, testimonianze, lettere, resoconti di polizia, memorie, autobiografie edite e inedite, Patrizia Gabrielli individua nelle biografie di quelle donne una varietà di sentimenti, ragioni, motivazioni che configurano un'identità plurale, ricca non solo delle istanze emancipazioniste della tradizione socialista come delle suggestioni della rivoluzione russa, ma anche capace di tenere insieme la coscienza di classe e il proprio vissuto esistenziale. L'autrice segue le militanti dalle prime esperienze del movimento emancipazionista alla grande guerra fino all'avvento e consolidamento del fascismo dando risalto al loro impegno e alle loro scelte quotidiane. Da questa tessitura di trame e intrecci fra la "grande storia" e le "piccole storie" emerge il percorso doppiamente gravoso e tormentato - politico e personale - della loro difficile emancipazione.
Gabrielli, P. (1999). Fenicotteri in volo: donne comuniste nel ventennio fascista. ROMA : Carocci.
Fenicotteri in volo: donne comuniste nel ventennio fascista
GABRIELLI, PATRIZIA
1999-01-01
Abstract
"Fenicotteri" era il nome dato nei primi anni del Partito comunista italiano agli attivisti che si dedicarono al capillare lavoro di rete, di collegamento, di diffusione della stampa clandestina, di proselitismo e di assistenza: un lavoro, a cui presero parte le donne, che assicurò la sopravvivenza del PCd'I durante il fascismo. La tradizione comunista ha elaborato, specialmente per gli anni "di ferro e di fuoco" delle origini, un'immagine compatta e omogenea delle militanti che compivano la coraggiosa scelta di aderire al partito e di impegnarsi nell'attività politica. Lavorando soprattutto su fonti di prima mano, materiali d'archivio, testimonianze, lettere, resoconti di polizia, memorie, autobiografie edite e inedite, Patrizia Gabrielli individua nelle biografie di quelle donne una varietà di sentimenti, ragioni, motivazioni che configurano un'identità plurale, ricca non solo delle istanze emancipazioniste della tradizione socialista come delle suggestioni della rivoluzione russa, ma anche capace di tenere insieme la coscienza di classe e il proprio vissuto esistenziale. L'autrice segue le militanti dalle prime esperienze del movimento emancipazionista alla grande guerra fino all'avvento e consolidamento del fascismo dando risalto al loro impegno e alle loro scelte quotidiane. Da questa tessitura di trame e intrecci fra la "grande storia" e le "piccole storie" emerge il percorso doppiamente gravoso e tormentato - politico e personale - della loro difficile emancipazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/20645