Esistono per il XIX secolo molte e corpose pubblicazioni sullo stato generale dell'economia per la provincia di Sondrio. Per gli aspetti bancari sono disponibili i volumi sulla Cassa di Risparmio delle Province Lombarde (Cariplo), con la prima agenzia in provincia di Sondrio dal 1838 (i bilanci curati da Achille Griffini 1858 e i volumi commemorativi di Bachi 1923, Cariplo 1934, Cova e Galli 1991), sulla Banca Popolare di Sondrio (Bps), fondata nel 1871 (Biffis 1973, Rullani 1973) e sul Credito Valtellinese, nel 1908 (Frey 1958, Quadrio Curzio (a cura di) 2008). Di interesse sono anche i lavori sulle Casse rurali di Pessina (1976) e Leoni (1976), e sulla Banca Dolzino, Buzzi e C. di Copes (2005). Disponiamo, inoltre, di alcuni lavori molto sintetici sul sistema bancario in Valtellina di Saraceno (1972), Mescia (1988), Monteforte (2008), Zaninelli (2008), e Lorenzetti (2010). I volumi editi dalla Cariplo, dalla Popolare di Sondrio e dal Credito Valtellinese sono corposi di informazioni e densi di analisi, tuttavia l'aspetto “giubilare” comporta trattazioni troppo centrate sull’istituzione commemorata e da questo una serie di punti scoperti, come spesso accade nella storia economica dell’Ottocento quasi mai attribuibili alla carenza di informazioni statistiche. Tra questi limiti sono da rimarcare: a) l’assenza di un confronto sistematico tra le dimensioni delle due istituzioni più importanti in provincia nell’800: la Cariplo e la Popolare di Sondrio. Da ricordare, inoltre, lo scarso interesse per gli impieghi in valle della Cariplo, pur essendo questi desumibili dai bilanci della Commissione centrale di beneficenza amministratrice delle Casse di risparmio di Lombardia e delle due Gestioni annesse: Credito fondiario e Fondo della beneficenza. b) la mancata attenzione per la raccolta delle Casse postali, create nel 1875, che tanta importanza ebbero per la capillarità della raccolta del risparmio minuto, tramite le forme di educazione finanziaria che la raccolta estesa alle “collettorie postali” producevano in ambiti territoriali disagevoli (zone montane e con difficoltà di comunicazioni anche tra centri del fondo valle). c) gli scarni riferimenti alle attività delle Casse rurali, presenti dal 1895, per lo più confessionali e quindi “vicine” ai piccoli risparmiatori. Alcune indicazioni qualitative in Pessina (1976) e Leoni (1976), riprese in Mescia (1988), Monteforte (2008) e Zaninelli (2008). d) l’assenza di riferimenti all'attività delle “ditte bancarie” e dei “negozianti banchieri”, di particolare rilievo nelle aree settentrionali della Lombardia (es. Piluso 1999 e Cafaro 2000). e) ancor più grave è l’omissione o la sottovalutazione delle attività di sconto e di anticipazioni svolte in provincia dalla filiale di Sondrio della Banca Nazionale nel Regno, operante in valle dal 1875. Nel § 2 del lavoro si concretizza il confronto tra le dimensioni dell'intermediazione della Cariplo, della Popolare di Sondrio, delle Casse postali e delle Casse rurali. L'obiettivo è quello di dare indicazioni sulla struttura complessiva del sistema creditizio “formale” operante in Valtellina. Nel § 3 tratto delle attività svolte dallo “stabilimento” di Sondrio della Banca Nazionale nel Regno, aperto nel 1875. L’attività svolta dalla filiale risulta decisamente sottovalutata nella letteratura disponibile e, talvolta, esclusa volutamente dalla trattazione, al pari delle attività di impiego della Cariplo. Come vedremo più avanti, per la filiale della Banca Nazionale tale affermazione sembra oltremodo eccessiva. Il paragrafo 3 è a tal punto innovativo in quanto pone al centro le attività di risconto e di anticipazioni dello “stabilimento” di Sondrio della Banca Nazionale, migliorando decisamente l’informazione sulle dimensioni dell'intermediazione bancaria in valle. Peraltro, nella valutazione dell'attività di finanziamento della Banca Nazionale ho avuto modo di gettare un po’ di luce sulle attività svolte in provincia dalle ditte bancarie e dai negozianti-banchieri in rapporti di affari, in sede di risconto e/o in qualità di corrispondenti, con la sede locale dell'istituto di emissione (§ 4). Questa parte del lavoro si fonda sul materiale dell'Archivio Storico di Banca d'Italia di Roma (relazioni annuali dello stabilimento di Sondrio e circolari della Direzione Generale) e sulle carte della Sezione Storica della filiale di Sondrio. Presso la filiale di Sondrio sono presenti gli elenchi della clientela della filiale, veri e propri format Excel, contenenti indicazioni sistematiche sulle generalità del cliente, sulla piazza, sull’attività economica svolta, sul merito creditizio, sull’entità del capitale circolante e di quello fondiario, sul fido accordato o proposto, sulla presenza di passività, con note sintetiche sulla solvibilità, sulle capacità professionali, e sulla moralità nella conduzione degli affari. Nelle conclusioni svolgo qualche considerazione su possibili linee di sviluppo per la costruzione di una ricerca sul sistema bancario in Valtellina, che è per molti aspetti ancora da costruire.
DELLA TORRE, G. (2018). Banche, ditte bancarie e negozianti banchieri in Valtellina: le carte dell’archivio storico dello “stabilimento” di Sondrio della Banca Nazionale nel Regno, 1875-1905. In M.L. G. De Luca (a cura di), Banche e banchieri in Italia e in Svizzera: attività, istituzioni e dinamiche finanziarie tra XVI e XXI secolo (pp. 107-112). Bologna : Il mulino.
Banche, ditte bancarie e negozianti banchieri in Valtellina: le carte dell’archivio storico dello “stabilimento” di Sondrio della Banca Nazionale nel Regno, 1875-1905
DELLA TORRE, GIUSEPPE
2018-01-01
Abstract
Esistono per il XIX secolo molte e corpose pubblicazioni sullo stato generale dell'economia per la provincia di Sondrio. Per gli aspetti bancari sono disponibili i volumi sulla Cassa di Risparmio delle Province Lombarde (Cariplo), con la prima agenzia in provincia di Sondrio dal 1838 (i bilanci curati da Achille Griffini 1858 e i volumi commemorativi di Bachi 1923, Cariplo 1934, Cova e Galli 1991), sulla Banca Popolare di Sondrio (Bps), fondata nel 1871 (Biffis 1973, Rullani 1973) e sul Credito Valtellinese, nel 1908 (Frey 1958, Quadrio Curzio (a cura di) 2008). Di interesse sono anche i lavori sulle Casse rurali di Pessina (1976) e Leoni (1976), e sulla Banca Dolzino, Buzzi e C. di Copes (2005). Disponiamo, inoltre, di alcuni lavori molto sintetici sul sistema bancario in Valtellina di Saraceno (1972), Mescia (1988), Monteforte (2008), Zaninelli (2008), e Lorenzetti (2010). I volumi editi dalla Cariplo, dalla Popolare di Sondrio e dal Credito Valtellinese sono corposi di informazioni e densi di analisi, tuttavia l'aspetto “giubilare” comporta trattazioni troppo centrate sull’istituzione commemorata e da questo una serie di punti scoperti, come spesso accade nella storia economica dell’Ottocento quasi mai attribuibili alla carenza di informazioni statistiche. Tra questi limiti sono da rimarcare: a) l’assenza di un confronto sistematico tra le dimensioni delle due istituzioni più importanti in provincia nell’800: la Cariplo e la Popolare di Sondrio. Da ricordare, inoltre, lo scarso interesse per gli impieghi in valle della Cariplo, pur essendo questi desumibili dai bilanci della Commissione centrale di beneficenza amministratrice delle Casse di risparmio di Lombardia e delle due Gestioni annesse: Credito fondiario e Fondo della beneficenza. b) la mancata attenzione per la raccolta delle Casse postali, create nel 1875, che tanta importanza ebbero per la capillarità della raccolta del risparmio minuto, tramite le forme di educazione finanziaria che la raccolta estesa alle “collettorie postali” producevano in ambiti territoriali disagevoli (zone montane e con difficoltà di comunicazioni anche tra centri del fondo valle). c) gli scarni riferimenti alle attività delle Casse rurali, presenti dal 1895, per lo più confessionali e quindi “vicine” ai piccoli risparmiatori. Alcune indicazioni qualitative in Pessina (1976) e Leoni (1976), riprese in Mescia (1988), Monteforte (2008) e Zaninelli (2008). d) l’assenza di riferimenti all'attività delle “ditte bancarie” e dei “negozianti banchieri”, di particolare rilievo nelle aree settentrionali della Lombardia (es. Piluso 1999 e Cafaro 2000). e) ancor più grave è l’omissione o la sottovalutazione delle attività di sconto e di anticipazioni svolte in provincia dalla filiale di Sondrio della Banca Nazionale nel Regno, operante in valle dal 1875. Nel § 2 del lavoro si concretizza il confronto tra le dimensioni dell'intermediazione della Cariplo, della Popolare di Sondrio, delle Casse postali e delle Casse rurali. L'obiettivo è quello di dare indicazioni sulla struttura complessiva del sistema creditizio “formale” operante in Valtellina. Nel § 3 tratto delle attività svolte dallo “stabilimento” di Sondrio della Banca Nazionale nel Regno, aperto nel 1875. L’attività svolta dalla filiale risulta decisamente sottovalutata nella letteratura disponibile e, talvolta, esclusa volutamente dalla trattazione, al pari delle attività di impiego della Cariplo. Come vedremo più avanti, per la filiale della Banca Nazionale tale affermazione sembra oltremodo eccessiva. Il paragrafo 3 è a tal punto innovativo in quanto pone al centro le attività di risconto e di anticipazioni dello “stabilimento” di Sondrio della Banca Nazionale, migliorando decisamente l’informazione sulle dimensioni dell'intermediazione bancaria in valle. Peraltro, nella valutazione dell'attività di finanziamento della Banca Nazionale ho avuto modo di gettare un po’ di luce sulle attività svolte in provincia dalle ditte bancarie e dai negozianti-banchieri in rapporti di affari, in sede di risconto e/o in qualità di corrispondenti, con la sede locale dell'istituto di emissione (§ 4). Questa parte del lavoro si fonda sul materiale dell'Archivio Storico di Banca d'Italia di Roma (relazioni annuali dello stabilimento di Sondrio e circolari della Direzione Generale) e sulle carte della Sezione Storica della filiale di Sondrio. Presso la filiale di Sondrio sono presenti gli elenchi della clientela della filiale, veri e propri format Excel, contenenti indicazioni sistematiche sulle generalità del cliente, sulla piazza, sull’attività economica svolta, sul merito creditizio, sull’entità del capitale circolante e di quello fondiario, sul fido accordato o proposto, sulla presenza di passività, con note sintetiche sulla solvibilità, sulle capacità professionali, e sulla moralità nella conduzione degli affari. Nelle conclusioni svolgo qualche considerazione su possibili linee di sviluppo per la costruzione di una ricerca sul sistema bancario in Valtellina, che è per molti aspetti ancora da costruire.File | Dimensione | Formato | |
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