Nel saggio intendo sviluppare il contributo di Vanoni e dell’«officina» di Benvenuto Griziotti presso l’Università di Pavia al disegno di finanziamento della guerra, noto come «circuito dei capitali», 1937-1943. Il «circuito dei capitali» si poneva l’obiettivo del sostegno finanziario dello sforzo bellico in modo non inflazionistico. Esso era «aperto» dalle erogazioni della spesa pubblica e implicava diverse modalità di «chiusura», cioè di recupero della liquidità immessa dal Tesoro su mercato: 1. la chiusura «diretta» tramite il prelievo fiscale o il collocamento di nuovo debito presso i risparmiatori; 2. la chiusura «indiretta» tramite il ricorso all’indebitamento verso le istituzioni creditizie. L’INFC fu creato nel dicembre 1939 su iniziativa del ministro delle Finanze, P. Thaon di Revel, del governatore della Banca d’Italia, V. Azzolini, e del direttore dell’Istituto di Finanza dell’Università di Pavia, B. Griziotti. I risultati "pubblici" si ebbero nel corso del 1942; meno dibattuta è invece la riflessione nella fase di prima implementazione. Nella discussione del 1942 furono privilegiate le forme di copertura del disavanzo di bilancio con nuovo debito verso le istituzioni creditizie pubbliche. Riguardo all’attività dell’INFC, il materiale pubblicato ne dà uno spaccato parziale, circoscritto ai lavori di una delle tre Commissioni, quella per la Finanza straordinaria, che privilegiò lo studio delle forme di copertura della spesa pubblica per dato prelievo fiscale. Intendo porre al centro della mia esposizione il ruolo di Vanoni e dell’«officina Griziotti»: 1. nella riflessione sul «circuito dei capitali» tra il suo avvio e il 1942; 2. nel tentativo di incidere sulle dimensioni del disavanzo, incrementando il prelievo fiscale, e di contenere gli oneri del servizio del debito, di allungarne la scadenza e rendendone più stabile la detenzione; 3. nell’attenzione, in una situazione di finanza straordinaria, alla ridefinizione della struttura tributaria e all’aspetto redistributivo del carico fiscale. Indice del saggio: 1. Prologo: il “circuito dei capitali”; - 2. L’attenzione per la “chiusura fiscale del circuito”; - 3. … e per la redistribuzione del carico fiscale; - 4. Una sintesi
DELLA TORRE, G. (2008). Ezio Vanoni, l’officina Griziotti, l’Istituto Nazionale Finanza Corporativa e il circuito dei capitali, 1937-1943. In Ezio Vanoni tra economia politica, cultura e finanza (pp. 487-502). NAPOLI : Editoriale scientifica.
Ezio Vanoni, l’officina Griziotti, l’Istituto Nazionale Finanza Corporativa e il circuito dei capitali, 1937-1943
DELLA TORRE, GIUSEPPE
2008-01-01
Abstract
Nel saggio intendo sviluppare il contributo di Vanoni e dell’«officina» di Benvenuto Griziotti presso l’Università di Pavia al disegno di finanziamento della guerra, noto come «circuito dei capitali», 1937-1943. Il «circuito dei capitali» si poneva l’obiettivo del sostegno finanziario dello sforzo bellico in modo non inflazionistico. Esso era «aperto» dalle erogazioni della spesa pubblica e implicava diverse modalità di «chiusura», cioè di recupero della liquidità immessa dal Tesoro su mercato: 1. la chiusura «diretta» tramite il prelievo fiscale o il collocamento di nuovo debito presso i risparmiatori; 2. la chiusura «indiretta» tramite il ricorso all’indebitamento verso le istituzioni creditizie. L’INFC fu creato nel dicembre 1939 su iniziativa del ministro delle Finanze, P. Thaon di Revel, del governatore della Banca d’Italia, V. Azzolini, e del direttore dell’Istituto di Finanza dell’Università di Pavia, B. Griziotti. I risultati "pubblici" si ebbero nel corso del 1942; meno dibattuta è invece la riflessione nella fase di prima implementazione. Nella discussione del 1942 furono privilegiate le forme di copertura del disavanzo di bilancio con nuovo debito verso le istituzioni creditizie pubbliche. Riguardo all’attività dell’INFC, il materiale pubblicato ne dà uno spaccato parziale, circoscritto ai lavori di una delle tre Commissioni, quella per la Finanza straordinaria, che privilegiò lo studio delle forme di copertura della spesa pubblica per dato prelievo fiscale. Intendo porre al centro della mia esposizione il ruolo di Vanoni e dell’«officina Griziotti»: 1. nella riflessione sul «circuito dei capitali» tra il suo avvio e il 1942; 2. nel tentativo di incidere sulle dimensioni del disavanzo, incrementando il prelievo fiscale, e di contenere gli oneri del servizio del debito, di allungarne la scadenza e rendendone più stabile la detenzione; 3. nell’attenzione, in una situazione di finanza straordinaria, alla ridefinizione della struttura tributaria e all’aspetto redistributivo del carico fiscale. Indice del saggio: 1. Prologo: il “circuito dei capitali”; - 2. L’attenzione per la “chiusura fiscale del circuito”; - 3. … e per la redistribuzione del carico fiscale; - 4. Una sintesiFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/17938
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