Il presente lavoro si configura come edizione e traduzione in italiano dell'erbario della Biblioteca Comunale di Castiglion Fiorentino: Hortus Siccus Pisanus. L’esemplare, proprio per il contenuto, si colloca come importante testimonianza di quegli studi che già a partire dal XVI secolo avevano preso avvio proprio in Toscana e specificatamente a Pisa, quando Luca Ghini, già docente presso l’Ateneo bolognese, fu chiamato da Cosimo I de’ Medici per l’insegnamento della medicina e della botanica in quella città. A Pisa il Ghini fondo intorno al 1544 “il giardino dei semplici”, dove raccolse le piante officinali e le erbe che sarebbero servite per la didattica dei suoi corsi. Le lezioni del Ghini trovarono un terreno fertile in uno studente che sarebbe poi diventato uno dei più famosi medici e botanici del mondo: Andrea Cesalpino. Proprio Cesalpino, infatti, è l’autore di quello che viene universalmente riconosciuto come il primo erbario sistematico a scopi scientifici, che oggi è conservato a Firenze presso il Museo di Storia Naturale ed è noto come Erbario Cesalpino. Sulla scia di questi fermenti di studi, caratterizzati sin dai tempi antichi dall’osservazione della natura, ma a partire dal Cinquecento e per tutto il Settecento concretizzati da un’indagine scientifica e sistematica, si diffondono moltissimi libri specialistici che si differenziano in erbari, ossia libri in cui le piante oltre ad essere descritte vengono illustrate mediante disegni o dipinti, e in Horti Sicci, cioè testi in cui le piante oltre che descritte vengono conservate nella loro forma essiccata. Grazie alla diffusione della stampa cominciano a circolare erbari stampati, molte volte corredati, oltre che da disegni, anche da incisioni, ma nonostante tutto per gli scopi didattici la diffusione degli Horti sicci rimane piuttosto costante. La raccolta scelta di piante essiccate che fa da corredo al testo, nel caso specifico, non ha uno scopo illustrativo a carattere ornamentale ma fornisce il mezzo concreto per una speculazione scientifica e la conoscenza diretta delle erbe. Il manoscritto di Castiglion Fiorentino è una testimonianza diretta dell’interesse per gli studi botanici legati ad un sviluppo tutto settecentesco della materia e inerenti non solo le scienze naturali ma soprattutto la medicina, si dimostra una fonte di particolare interesse per tutti gli aspetti della cultura scritta e sociale del secolo e si pone come una delle testimonianze dirette dell’interesse per la scienza e per lo studio in genere.

Magionami, L. (2005). Hortus siccus pisanus: l'erbario di Castiglion Fiorentino. MONTEPULCIANO (SI) : LE BALZE.

Hortus siccus pisanus: l'erbario di Castiglion Fiorentino

MAGIONAMI, LEONARDO
2005-01-01

Abstract

Il presente lavoro si configura come edizione e traduzione in italiano dell'erbario della Biblioteca Comunale di Castiglion Fiorentino: Hortus Siccus Pisanus. L’esemplare, proprio per il contenuto, si colloca come importante testimonianza di quegli studi che già a partire dal XVI secolo avevano preso avvio proprio in Toscana e specificatamente a Pisa, quando Luca Ghini, già docente presso l’Ateneo bolognese, fu chiamato da Cosimo I de’ Medici per l’insegnamento della medicina e della botanica in quella città. A Pisa il Ghini fondo intorno al 1544 “il giardino dei semplici”, dove raccolse le piante officinali e le erbe che sarebbero servite per la didattica dei suoi corsi. Le lezioni del Ghini trovarono un terreno fertile in uno studente che sarebbe poi diventato uno dei più famosi medici e botanici del mondo: Andrea Cesalpino. Proprio Cesalpino, infatti, è l’autore di quello che viene universalmente riconosciuto come il primo erbario sistematico a scopi scientifici, che oggi è conservato a Firenze presso il Museo di Storia Naturale ed è noto come Erbario Cesalpino. Sulla scia di questi fermenti di studi, caratterizzati sin dai tempi antichi dall’osservazione della natura, ma a partire dal Cinquecento e per tutto il Settecento concretizzati da un’indagine scientifica e sistematica, si diffondono moltissimi libri specialistici che si differenziano in erbari, ossia libri in cui le piante oltre ad essere descritte vengono illustrate mediante disegni o dipinti, e in Horti Sicci, cioè testi in cui le piante oltre che descritte vengono conservate nella loro forma essiccata. Grazie alla diffusione della stampa cominciano a circolare erbari stampati, molte volte corredati, oltre che da disegni, anche da incisioni, ma nonostante tutto per gli scopi didattici la diffusione degli Horti sicci rimane piuttosto costante. La raccolta scelta di piante essiccate che fa da corredo al testo, nel caso specifico, non ha uno scopo illustrativo a carattere ornamentale ma fornisce il mezzo concreto per una speculazione scientifica e la conoscenza diretta delle erbe. Il manoscritto di Castiglion Fiorentino è una testimonianza diretta dell’interesse per gli studi botanici legati ad un sviluppo tutto settecentesco della materia e inerenti non solo le scienze naturali ma soprattutto la medicina, si dimostra una fonte di particolare interesse per tutti gli aspetti della cultura scritta e sociale del secolo e si pone come una delle testimonianze dirette dell’interesse per la scienza e per lo studio in genere.
2005
9788875390747
Magionami, L. (2005). Hortus siccus pisanus: l'erbario di Castiglion Fiorentino. MONTEPULCIANO (SI) : LE BALZE.
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