Il volume ripercorre la storia del diritto di famiglia in Italia dalla crisi degli ordinamenti di antico regime sino alla riforma del 1975. Uno dei tanti capitoli nazionali della storia europea della famiglia può essere compreso collegando le particolarità italiane con i modelli della tradizione occidentale. Vi è dunque un’analisi del percorso che conduce alla famiglia del Code civil francese e un’indagine sul versante austriaco, dalle riforme di Giuseppe II all’AGBG. L’attenzione per gli aspetti comparativi caratterizza la descrizione di un tema centrale come il divorzio e pervade i vari capitoli. Occorre considerare infatti che l’argomento principale portato avanti da giuristi e politici di inclinazione progressista per l’invocazione delle riforme è costituito dal ritardo, dal ritardo italiano rispetto all’Europa. L’autore tematizza il rapporto tra famiglia e diritto nell’ottica dell’ordine sociale, inserendo quindi il discorso giusfamiliare nell’ambito istituzionale, tenendo sempre alta l’attenzione verso la famiglia come fattore di ordine, nella costante interazione tra diritto e costume. Nel primo capitolo, il discorso sulle riforme settecentesche e sulle polemiche illuministe è preceduto dalla riflessione sulle radici medievali di una famiglia collegata, nella tradizione giuridica e sociale, alle categorie patrimoniali. Prima di passare all’ordinamento della famiglia nel codice unitario, vi è la tematizzazione intorno all’ordine borghese incentrato sull’unificazione del soggetto di diritto: dalla rottura rivoluzionaria ai codici preunitari di stampo napoleonico. L’evoluzione della condizione giuridica della donna, che costituisce uno dei fili conduttori della ricerca, è analizzata attraverso la comprensione dei mutamenti nell’ordine delle famiglie determinati dal lavoro svolto nel contesto industriale, staccato così dalla sfera domestica. Attraverso le conquiste nel lavoro viene ricostruito il cammino dal Codice del 1865 alla legge del 1919 sulla condizione giuridica della donna. Anche il tema del divorzio è affrontato nell’ottica della modernizzazione sociale, che vede scontrarsi conservatori e riformatori intorno ad un istituto che costituisce lo snodo del cambiamento sociale da arrestare o accelerare ad ogni costo. Un vasto approfondimento è dedicato al ventennio fascista sia dal punto di vista del dibattito che conduce al codice del 1942 sia con riferimento alla legislazione sociale, pensata nell’ambito di una politica familiare concepita sulla base di una rigida separazione tra lavoro femminile e maschile. Un’analitica analisi è dedicata alla costruzione della “società naturale fondata sul matrimonio” ex art. 29 della Costituzione. L’ultimo capitolo ricostruisce il diritto di famiglia dagli anni Cinquanta sino alla riforma del 1975, sospeso tra la Costituzione da attuare e il Codice da riformare. Nell’introduzione e nel paragrafo conclusivo, l’autore riflette sulla crisi della famiglia alla luce di quel presente giuridico che inizia nel 1975, ancora in grado di condizionare l’attualità. In definitiva, la ricerca inserisce le specificità italiane in un più ampio discorso europeo sull’ascesa della famiglia nucleare e della sua attuale crisi, mantenendo sempre alta l’attenzione per l’interazione diritto-costume ricostruita anche attraverso il ruolo della giurisprudenza.

Passaniti, P. (2011). Diritto di famiglia e ordine sociale. Il percorso storico della società coniugale in Italia. MILANO : Giuffrè Editore.

Diritto di famiglia e ordine sociale. Il percorso storico della società coniugale in Italia

PASSANITI, PAOLO
2011-01-01

Abstract

Il volume ripercorre la storia del diritto di famiglia in Italia dalla crisi degli ordinamenti di antico regime sino alla riforma del 1975. Uno dei tanti capitoli nazionali della storia europea della famiglia può essere compreso collegando le particolarità italiane con i modelli della tradizione occidentale. Vi è dunque un’analisi del percorso che conduce alla famiglia del Code civil francese e un’indagine sul versante austriaco, dalle riforme di Giuseppe II all’AGBG. L’attenzione per gli aspetti comparativi caratterizza la descrizione di un tema centrale come il divorzio e pervade i vari capitoli. Occorre considerare infatti che l’argomento principale portato avanti da giuristi e politici di inclinazione progressista per l’invocazione delle riforme è costituito dal ritardo, dal ritardo italiano rispetto all’Europa. L’autore tematizza il rapporto tra famiglia e diritto nell’ottica dell’ordine sociale, inserendo quindi il discorso giusfamiliare nell’ambito istituzionale, tenendo sempre alta l’attenzione verso la famiglia come fattore di ordine, nella costante interazione tra diritto e costume. Nel primo capitolo, il discorso sulle riforme settecentesche e sulle polemiche illuministe è preceduto dalla riflessione sulle radici medievali di una famiglia collegata, nella tradizione giuridica e sociale, alle categorie patrimoniali. Prima di passare all’ordinamento della famiglia nel codice unitario, vi è la tematizzazione intorno all’ordine borghese incentrato sull’unificazione del soggetto di diritto: dalla rottura rivoluzionaria ai codici preunitari di stampo napoleonico. L’evoluzione della condizione giuridica della donna, che costituisce uno dei fili conduttori della ricerca, è analizzata attraverso la comprensione dei mutamenti nell’ordine delle famiglie determinati dal lavoro svolto nel contesto industriale, staccato così dalla sfera domestica. Attraverso le conquiste nel lavoro viene ricostruito il cammino dal Codice del 1865 alla legge del 1919 sulla condizione giuridica della donna. Anche il tema del divorzio è affrontato nell’ottica della modernizzazione sociale, che vede scontrarsi conservatori e riformatori intorno ad un istituto che costituisce lo snodo del cambiamento sociale da arrestare o accelerare ad ogni costo. Un vasto approfondimento è dedicato al ventennio fascista sia dal punto di vista del dibattito che conduce al codice del 1942 sia con riferimento alla legislazione sociale, pensata nell’ambito di una politica familiare concepita sulla base di una rigida separazione tra lavoro femminile e maschile. Un’analitica analisi è dedicata alla costruzione della “società naturale fondata sul matrimonio” ex art. 29 della Costituzione. L’ultimo capitolo ricostruisce il diritto di famiglia dagli anni Cinquanta sino alla riforma del 1975, sospeso tra la Costituzione da attuare e il Codice da riformare. Nell’introduzione e nel paragrafo conclusivo, l’autore riflette sulla crisi della famiglia alla luce di quel presente giuridico che inizia nel 1975, ancora in grado di condizionare l’attualità. In definitiva, la ricerca inserisce le specificità italiane in un più ampio discorso europeo sull’ascesa della famiglia nucleare e della sua attuale crisi, mantenendo sempre alta l’attenzione per l’interazione diritto-costume ricostruita anche attraverso il ruolo della giurisprudenza.
2011
9788814172342
881417234X
Passaniti, P. (2011). Diritto di famiglia e ordine sociale. Il percorso storico della società coniugale in Italia. MILANO : Giuffrè Editore.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/16621