La tormentata ricerca in Germania dopo il 1945 di un’identità nazionale ha rinvenuto nel Verfassungspatriotismus una direttrice primaria. L'immagine (parte I) del 're patriota' (Voltaire, Bolingbroke) e, soprattutto, l’Esprit des Lois di Montesquieu e la Dissertation sur le vieux mot de patrie (Abbé Coyer, 1755) rappresentarono per gli scrittori politici tedeschi una 'sfida' e un metro di riferimento decisivo. Il testo di Thomas Abbt Della morte per la patria (1761) simboleggia la genesi del Verfassungspatriotismus nella Prussia federiciana della guerra dei Sette anni (1756-1763): la libera scelta individuale della 'patria' si fondava non sul dato geografico della nascita o sull'appartenenza 'comunitaria' ad un territorio, razza, stirpe, lingua o religione, e neppure sulla 'nazione' come Volk – topos dominante nella tradizione storico-giuridico-politica tedesca dal Romanticismo in poi –, bensì sulla costituzione dello Stato, sull'amore per le sue leggi tutelanti la libertà civile. L'esponente della sinistra hegeliana Arnold Ruge (parte II) elaborò nel 1848 un ampio programma democratico-repubblicano: laicità dello Stato, libertà di pensiero, stampa, riunione e associazione; abolizione delle servitù agricole, libertà di commercio e impresa, assistenza a disoccupati e invalidi, limitazione dell'orario di lavoro nelle fabbriche, diritto di coalizione degli operai; indipendenza dei giudici dal potere esecutivo, parlamento federale tedesco monocamerale con diritti di controllo sul governo, repubblica democratica fondata sulla sovranità popolare, suffragio universale diretto, segreto ed eguale, sostituzione dell’esercito permanente con una milizia di autodifesa popolare, autogoverno comunale e provinciale sull’esempio del federalismo americano. La sua collaborazione londinese al progetto mazziniano di European Democracy federativa, il suo patriottismo come superamento del patriottismo, il suo sostegno alla causa italiana contribuirono a fermare nel maggio 1859 la mobilitazione della Prussia a fianco dell'Austria. Il progetto di riforma costituzionale elaborato nel 1908-1909 da Jellinek (parte III) in fecondo dialogo con Max Weber, sottovalutato dalla letteratura internazionale, prevedeva la sanzione parlamentare della Ministerverantwortlichkeit del cancelliere. La sua mancata approvazione doveva lasciare alla discrezionalità della Kommandogewalt del Kaiser-re di Prussia e della Reichsleitung, invece che alla centraltà politica del parlamento, la gestione delle dinamiche di crisi (Daily-Telegraph-Affäre 1908-1909 e Zabern-Affäre 1913-1914) della Germania pre-bellica.

Amato, S. (2011). Sul patriottismo costituzionale tedesco tra Settecento e Novecento, Firenze, Centro Editoriale Toscano (Politeia, Scienza e Pensiero, Collana diretta da Salvo Mastellone, n. 56), 2011, 284 pp.. FIRENZE : Centro Editoriale Toscano.

Sul patriottismo costituzionale tedesco tra Settecento e Novecento, Firenze, Centro Editoriale Toscano (Politeia, Scienza e Pensiero, Collana diretta da Salvo Mastellone, n. 56), 2011, 284 pp.

AMATO, SERGIO
2011-01-01

Abstract

La tormentata ricerca in Germania dopo il 1945 di un’identità nazionale ha rinvenuto nel Verfassungspatriotismus una direttrice primaria. L'immagine (parte I) del 're patriota' (Voltaire, Bolingbroke) e, soprattutto, l’Esprit des Lois di Montesquieu e la Dissertation sur le vieux mot de patrie (Abbé Coyer, 1755) rappresentarono per gli scrittori politici tedeschi una 'sfida' e un metro di riferimento decisivo. Il testo di Thomas Abbt Della morte per la patria (1761) simboleggia la genesi del Verfassungspatriotismus nella Prussia federiciana della guerra dei Sette anni (1756-1763): la libera scelta individuale della 'patria' si fondava non sul dato geografico della nascita o sull'appartenenza 'comunitaria' ad un territorio, razza, stirpe, lingua o religione, e neppure sulla 'nazione' come Volk – topos dominante nella tradizione storico-giuridico-politica tedesca dal Romanticismo in poi –, bensì sulla costituzione dello Stato, sull'amore per le sue leggi tutelanti la libertà civile. L'esponente della sinistra hegeliana Arnold Ruge (parte II) elaborò nel 1848 un ampio programma democratico-repubblicano: laicità dello Stato, libertà di pensiero, stampa, riunione e associazione; abolizione delle servitù agricole, libertà di commercio e impresa, assistenza a disoccupati e invalidi, limitazione dell'orario di lavoro nelle fabbriche, diritto di coalizione degli operai; indipendenza dei giudici dal potere esecutivo, parlamento federale tedesco monocamerale con diritti di controllo sul governo, repubblica democratica fondata sulla sovranità popolare, suffragio universale diretto, segreto ed eguale, sostituzione dell’esercito permanente con una milizia di autodifesa popolare, autogoverno comunale e provinciale sull’esempio del federalismo americano. La sua collaborazione londinese al progetto mazziniano di European Democracy federativa, il suo patriottismo come superamento del patriottismo, il suo sostegno alla causa italiana contribuirono a fermare nel maggio 1859 la mobilitazione della Prussia a fianco dell'Austria. Il progetto di riforma costituzionale elaborato nel 1908-1909 da Jellinek (parte III) in fecondo dialogo con Max Weber, sottovalutato dalla letteratura internazionale, prevedeva la sanzione parlamentare della Ministerverantwortlichkeit del cancelliere. La sua mancata approvazione doveva lasciare alla discrezionalità della Kommandogewalt del Kaiser-re di Prussia e della Reichsleitung, invece che alla centraltà politica del parlamento, la gestione delle dinamiche di crisi (Daily-Telegraph-Affäre 1908-1909 e Zabern-Affäre 1913-1914) della Germania pre-bellica.
2011
9788879573276
Amato, S. (2011). Sul patriottismo costituzionale tedesco tra Settecento e Novecento, Firenze, Centro Editoriale Toscano (Politeia, Scienza e Pensiero, Collana diretta da Salvo Mastellone, n. 56), 2011, 284 pp.. FIRENZE : Centro Editoriale Toscano.
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