Sempre più persone si preoccupano oggi per le sorti dell’umanità e dell’ecosistema e auspicano una società più giusta e pacifica, un'economia più etica, uno sviluppo ecosostenibile, una democrazia più partecipata. Molte di esse si impegnano in prima persona, o seguendo la via dell’attivismo politico, o assumendo stili di vita coerenti con i valori della pace, dei diritti umani, del rispetto dell’ambiente, della qualità della vita, delle relazioni consapevoli e costruttive, della consapevolezza e crescita personale. Tali persone sono state definite dal sociologo americano Paul H. Ray Cultural Creatives, cioè creatori una nuova cultura, imperniata su valori e visioni del mondo alternativi a quelli dominanti. Due apposite ricerche svolte da Ray negli USA nel 1995 e nel 1999 indicavano che i Creativi Culturali erano rispettivamente il 23% e il 26% degli americani adulti. Tra il 2005 e il 2008 su iniziativa del Club of Budapest e con il coordinamento scientifico del Prof. Enrico Cheli dell’Università di Siena (Italia), sono state condotte analoghe ricerche anche in Italia, Francia, Germania, Ungheria e Giappone, cui ha fatto seguito nel 2008 una terza ricerca negli USA diretta da Ray. I dati raccolti mostrano che questo categoria di persone è ampiamente diffusa sia negli USA che in altri paesi e la loro incidenza sulla popolazione adulta oscilla da un minimo del 30% (Giappone) fino a un massimo del 38% (Francia), con Italia e USA al 35%. Pur essendo costituita da individui e gruppi sociali diversificati, questa avanguardia culturale presenta alcuni aspetti comuni quali: sensibilità ecologica; attenzione alla pace e alla qualità delle relazioni interpersonali; interesse verso la crescita personale e/o spirituale; disinteresse per l’esibizione della posizione sociale; parità di diritti tra uomini e donne; fiducia nella possibilità di una evoluzione positiva dell’individuo e della collettività. Inoltre, i creativi culturali hanno la tendenza a prendere le distanze dall'edonismo, dal materialismo, dal cinismo mentre danno molto peso ai valori della autenticità e della integrità. Molti disdegnano la cultura del business, i media, il consumismo e fanno ampio ricorso a terapie e medicine alternative, cibi naturali, psicoterapia, corsi di crescita personale, nuove spiritualità. Un ulteriore aspetto distintivo è la matrice olistica sottostante a questi valori, stili di vita e visioni del mondo. È ad esempio olistica la visione degli ecologisti e dei pacifisti secondo cui ciò che avviene nelle diverse zone del pianeta – dalla deforestazione dell’Amazzonia allo scioglimento dei ghiacci polari, dalle guerre in Medio Oriente ai conflitti in Afghanistan – non è separato e isolato dal resto del pianeta ma può avere notevoli e gravi ripercussioni anche in luoghi fisicamente lontani e su livelli anche molto diversi da quello di partenza. Analogamente, è olistica la visione sottostante al concetto di «qualità della vita» in quanto considera la felicità non come mero prodotto dell’avere economico ma come risultante dell’equilibrio globale tra i diversi bisogni dell’essere umano. È altresì olistica la visione delle medicine alternative, che considerano l’essere umano come sistema interdipendente, in cui la salute corporea non è separata – né separabile – da quella mentale, emozionale, esistenziale e coscienziale. L’aspetto più originale delle indagini sui creativi culturali è di aver preso in esame in un unico progetto di ricerca valori e stili di vita finora studiati separatamente, considerandoli invece come aspetti diversi di un unico paradigma culturale emergente. A differenza di altre indagini focalizzate su singoli ambiti valoriali del mutamento culturale – dal post-modernismo alla cultura della pace, dall’ambientalismo al consumo critico, dalle medicine e terapie alternative ai percorsi di crescita personale – le ricerche sui CC hanno considerato tutti questi ambiti contemporaneamente, come aspetti interconnessi di un unico macrofenomeno.
Cheli, E., Montecucco, N. (2009). I creativi culturali. Persone nuove e nuove idee per un mondo migliore. Una panoramica delle ricerche internazionali. MILANO : Xenia edizioni.
I creativi culturali. Persone nuove e nuove idee per un mondo migliore. Una panoramica delle ricerche internazionali
CHELI, ENRICO;
2009-01-01
Abstract
Sempre più persone si preoccupano oggi per le sorti dell’umanità e dell’ecosistema e auspicano una società più giusta e pacifica, un'economia più etica, uno sviluppo ecosostenibile, una democrazia più partecipata. Molte di esse si impegnano in prima persona, o seguendo la via dell’attivismo politico, o assumendo stili di vita coerenti con i valori della pace, dei diritti umani, del rispetto dell’ambiente, della qualità della vita, delle relazioni consapevoli e costruttive, della consapevolezza e crescita personale. Tali persone sono state definite dal sociologo americano Paul H. Ray Cultural Creatives, cioè creatori una nuova cultura, imperniata su valori e visioni del mondo alternativi a quelli dominanti. Due apposite ricerche svolte da Ray negli USA nel 1995 e nel 1999 indicavano che i Creativi Culturali erano rispettivamente il 23% e il 26% degli americani adulti. Tra il 2005 e il 2008 su iniziativa del Club of Budapest e con il coordinamento scientifico del Prof. Enrico Cheli dell’Università di Siena (Italia), sono state condotte analoghe ricerche anche in Italia, Francia, Germania, Ungheria e Giappone, cui ha fatto seguito nel 2008 una terza ricerca negli USA diretta da Ray. I dati raccolti mostrano che questo categoria di persone è ampiamente diffusa sia negli USA che in altri paesi e la loro incidenza sulla popolazione adulta oscilla da un minimo del 30% (Giappone) fino a un massimo del 38% (Francia), con Italia e USA al 35%. Pur essendo costituita da individui e gruppi sociali diversificati, questa avanguardia culturale presenta alcuni aspetti comuni quali: sensibilità ecologica; attenzione alla pace e alla qualità delle relazioni interpersonali; interesse verso la crescita personale e/o spirituale; disinteresse per l’esibizione della posizione sociale; parità di diritti tra uomini e donne; fiducia nella possibilità di una evoluzione positiva dell’individuo e della collettività. Inoltre, i creativi culturali hanno la tendenza a prendere le distanze dall'edonismo, dal materialismo, dal cinismo mentre danno molto peso ai valori della autenticità e della integrità. Molti disdegnano la cultura del business, i media, il consumismo e fanno ampio ricorso a terapie e medicine alternative, cibi naturali, psicoterapia, corsi di crescita personale, nuove spiritualità. Un ulteriore aspetto distintivo è la matrice olistica sottostante a questi valori, stili di vita e visioni del mondo. È ad esempio olistica la visione degli ecologisti e dei pacifisti secondo cui ciò che avviene nelle diverse zone del pianeta – dalla deforestazione dell’Amazzonia allo scioglimento dei ghiacci polari, dalle guerre in Medio Oriente ai conflitti in Afghanistan – non è separato e isolato dal resto del pianeta ma può avere notevoli e gravi ripercussioni anche in luoghi fisicamente lontani e su livelli anche molto diversi da quello di partenza. Analogamente, è olistica la visione sottostante al concetto di «qualità della vita» in quanto considera la felicità non come mero prodotto dell’avere economico ma come risultante dell’equilibrio globale tra i diversi bisogni dell’essere umano. È altresì olistica la visione delle medicine alternative, che considerano l’essere umano come sistema interdipendente, in cui la salute corporea non è separata – né separabile – da quella mentale, emozionale, esistenziale e coscienziale. L’aspetto più originale delle indagini sui creativi culturali è di aver preso in esame in un unico progetto di ricerca valori e stili di vita finora studiati separatamente, considerandoli invece come aspetti diversi di un unico paradigma culturale emergente. A differenza di altre indagini focalizzate su singoli ambiti valoriali del mutamento culturale – dal post-modernismo alla cultura della pace, dall’ambientalismo al consumo critico, dalle medicine e terapie alternative ai percorsi di crescita personale – le ricerche sui CC hanno considerato tutti questi ambiti contemporaneamente, come aspetti interconnessi di un unico macrofenomeno.File | Dimensione | Formato | |
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