Si illustrano qui i risultati della ricerca eseguita nell'ambito del programma INTERREG II Corsica-Toscana svolta in collaborazione fra Università di Pisa e Università di Corte. Secondo il programma "Dil1amica dal Neogene all'Attuale in Corsica, nell'Arcipelago Toscano e in Toscana ", abbiamo eseguito lo studio di alcune successioni stratigrafiche presenti nella Toscana Marittima, nell'isola di Pianosa e nel bacino còrso di A1éria. I nostri studi sono stati rivolti alle rocce sedimentarie dal punto di vista della loro composizione litologica, delle caratteristiche sedimentologiche e delle associazioni fossilifere. L'insieme di queste analisi ha consentito, attraverso la precisazione degli ambienti di deposizione degli insiemi di strati litologicamente analoghi (formazioni), di ricostruire le successioni stratigrafiche delle diverse località studiate. Queste località, essendo ubicate ai margini occidentale e orientale del Mare Tirreno Settentrionale (e Mar Ligure a Nord dell 'Isola d'Elba), vanno considerate di grande importanza nella ricerca della storia dello sviluppo di questo mare. Uno degli scopi del nostro lavoro è stato quello di aggiornare i riferimenti cronostratigrafici delle diverse formazioni neogeniche e quaternarie secondo la scala semplificata di fi g. L Questo aggiornamento rientra nei necessari studi di base ad altre ricerche, in specie di natura geofisica e geodinamica, che da alcuni anni sono state svolte e tuttora si svolgono anche nel Tirreno Settentrionale, sia nei suoi fondali che a maggiori profondità. Ovviamente il nostro studio ha inizio dal Neogene (Mio cene + Pliocene), vale a dire 23.8 Ma (milioni di anni) perché le rocce più antiche che si incontrano in queste aree fanno parte di vicende geologiche da considerarsi del tutto estranee e precedenti alla nascita e allo sviluppo del Tirreno. La fig. 2 indica, attraverso le isobate, le profondità dei fondali marini del Tirreno Settentrionale. Risultano evidenti la stretta piattaforma continentale (che si estende dalla costa fino all 'isobata dei 200 m) a Est della Corsica, il profondo Canale Corso, l'ampia Piattaforma continentale Toscana che comprende le isole dell'arcipelago ed infine le maggiori profondità a SE dell'Isola di Montecristo.
Bossio, A., Cornamusini, G., Ferrandini, J., Ferrandini, M., Foresi, L.M., Mazzanti, R., et al. (2000). Dinamica dal Neogene al Quaternario della Corsica orientale e della Toscana. In PROGETTO INTERREG II Toscana-Corsica. L’attività scientifica delle Università di Pisa e Corte (pp. 87-95). PISA : ETS.
Dinamica dal Neogene al Quaternario della Corsica orientale e della Toscana
CORNAMUSINI, G.;FORESI, L. M.;MAZZEI, R.;SALVATORINI, G.;SANDRELLI, F.
2000-01-01
Abstract
Si illustrano qui i risultati della ricerca eseguita nell'ambito del programma INTERREG II Corsica-Toscana svolta in collaborazione fra Università di Pisa e Università di Corte. Secondo il programma "Dil1amica dal Neogene all'Attuale in Corsica, nell'Arcipelago Toscano e in Toscana ", abbiamo eseguito lo studio di alcune successioni stratigrafiche presenti nella Toscana Marittima, nell'isola di Pianosa e nel bacino còrso di A1éria. I nostri studi sono stati rivolti alle rocce sedimentarie dal punto di vista della loro composizione litologica, delle caratteristiche sedimentologiche e delle associazioni fossilifere. L'insieme di queste analisi ha consentito, attraverso la precisazione degli ambienti di deposizione degli insiemi di strati litologicamente analoghi (formazioni), di ricostruire le successioni stratigrafiche delle diverse località studiate. Queste località, essendo ubicate ai margini occidentale e orientale del Mare Tirreno Settentrionale (e Mar Ligure a Nord dell 'Isola d'Elba), vanno considerate di grande importanza nella ricerca della storia dello sviluppo di questo mare. Uno degli scopi del nostro lavoro è stato quello di aggiornare i riferimenti cronostratigrafici delle diverse formazioni neogeniche e quaternarie secondo la scala semplificata di fi g. L Questo aggiornamento rientra nei necessari studi di base ad altre ricerche, in specie di natura geofisica e geodinamica, che da alcuni anni sono state svolte e tuttora si svolgono anche nel Tirreno Settentrionale, sia nei suoi fondali che a maggiori profondità. Ovviamente il nostro studio ha inizio dal Neogene (Mio cene + Pliocene), vale a dire 23.8 Ma (milioni di anni) perché le rocce più antiche che si incontrano in queste aree fanno parte di vicende geologiche da considerarsi del tutto estranee e precedenti alla nascita e allo sviluppo del Tirreno. La fig. 2 indica, attraverso le isobate, le profondità dei fondali marini del Tirreno Settentrionale. Risultano evidenti la stretta piattaforma continentale (che si estende dalla costa fino all 'isobata dei 200 m) a Est della Corsica, il profondo Canale Corso, l'ampia Piattaforma continentale Toscana che comprende le isole dell'arcipelago ed infine le maggiori profondità a SE dell'Isola di Montecristo.File | Dimensione | Formato | |
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