Il testo presenta uno studio approfondito, condotto su un ampio ventaglio di fonti d’archivio (in Italia e in Francia), sull’evoluzione politica e sociale della cittadina di Montevarchi nel Valdarno Superiore colta nel momento di grave crisi e di cambiamento che vi fu in Toscana durante il periodo rivoluzionario e napoleonico. Si trattava di un importante e dinamico centro agricolo e commerciale, sede di uno dei più importanti mercati della Toscana soprattutto nel settore granario, della seta e del bestiame. Lo studio cerca di analizzare i fermenti politici e le dinamiche sociali avvenuti in questo territorio partendo dall’età delle riforme e dai cambiamenti innescati soprattutto dalla riforma delle comunità, dalla liberalizzazione del commercio dei grani, dal processo di privatizzazione dei patrimoni pubblici che impressero un nuovo dinamismo al mercato della terra. L’emergere di nuove e dinamiche figure sociali, le resistenze al cambiamento dei ceti dirigenti tradizionali, le loro strategie, vengono analizzati a partire dai conflitti religiosi avvenuti all’inizio degli anni ’90 del ‘700 intorno alla questione del giansenismo e della riforma della chiesa; conflitti acuiti poi dai gravi moti annonari che scoppiarono nell’ultimo decennio del secolo in seguito al peggioramento delle condizioni di vita dei ceti popolari e dal continuo rincaro dei generi di prima necessità. Il momento cruciale sarà poi quello della brevissima “primavera” “giacobina” e repubblicana del 1799, con l’arrivo dei francesi, con la fuga del Granduca, con le speranze di democratizzazione della Toscana rese vane, tuttavia, dal tiepido atteggiamento dei commissari francesi – interessati a perseguire gli interessi dell’armata - e soprattutto a causa dell’esplodere dell’insorgenza contro-rivoluzionaria del “Viva Maria” che ebbe il suo epicentro ad Arezzo, per poi estendersi al Valdarno e al resto del granducato. Vicende che videro protagonista di primo piano anche la cittadina di Montevarchi, la cui realtà politico-religiosa e le cui dinamiche economico-sociali vengono analizzate, sul piano dell’interpretazione e delle fonti, su un arco cronologico più ampio che arriva a comprendere la successiva annessione all’impero francese negli anni 1808-14.
Zagli, A. (1994). Montevarchi nella crisi di fine secolo fra rivoluzione e reazione (1790-1808). In La Toscana e la Rivoluzione Francese (pp. 83-174). NAPOLI : Edizioni Scientifiche Italiane.
Montevarchi nella crisi di fine secolo fra rivoluzione e reazione (1790-1808)
ZAGLI, ANDREA
1994-01-01
Abstract
Il testo presenta uno studio approfondito, condotto su un ampio ventaglio di fonti d’archivio (in Italia e in Francia), sull’evoluzione politica e sociale della cittadina di Montevarchi nel Valdarno Superiore colta nel momento di grave crisi e di cambiamento che vi fu in Toscana durante il periodo rivoluzionario e napoleonico. Si trattava di un importante e dinamico centro agricolo e commerciale, sede di uno dei più importanti mercati della Toscana soprattutto nel settore granario, della seta e del bestiame. Lo studio cerca di analizzare i fermenti politici e le dinamiche sociali avvenuti in questo territorio partendo dall’età delle riforme e dai cambiamenti innescati soprattutto dalla riforma delle comunità, dalla liberalizzazione del commercio dei grani, dal processo di privatizzazione dei patrimoni pubblici che impressero un nuovo dinamismo al mercato della terra. L’emergere di nuove e dinamiche figure sociali, le resistenze al cambiamento dei ceti dirigenti tradizionali, le loro strategie, vengono analizzati a partire dai conflitti religiosi avvenuti all’inizio degli anni ’90 del ‘700 intorno alla questione del giansenismo e della riforma della chiesa; conflitti acuiti poi dai gravi moti annonari che scoppiarono nell’ultimo decennio del secolo in seguito al peggioramento delle condizioni di vita dei ceti popolari e dal continuo rincaro dei generi di prima necessità. Il momento cruciale sarà poi quello della brevissima “primavera” “giacobina” e repubblicana del 1799, con l’arrivo dei francesi, con la fuga del Granduca, con le speranze di democratizzazione della Toscana rese vane, tuttavia, dal tiepido atteggiamento dei commissari francesi – interessati a perseguire gli interessi dell’armata - e soprattutto a causa dell’esplodere dell’insorgenza contro-rivoluzionaria del “Viva Maria” che ebbe il suo epicentro ad Arezzo, per poi estendersi al Valdarno e al resto del granducato. Vicende che videro protagonista di primo piano anche la cittadina di Montevarchi, la cui realtà politico-religiosa e le cui dinamiche economico-sociali vengono analizzate, sul piano dell’interpretazione e delle fonti, su un arco cronologico più ampio che arriva a comprendere la successiva annessione all’impero francese negli anni 1808-14.File | Dimensione | Formato | |
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