Il volume rappresenta il primo manuale in Italia dedicato alla ricognizione aerea a fini archeologici. Nella prima parte, Chris Musson espone i concetti di base, le metodologie e le applicazioni della ricognizione aerea esplorativa. In molti paesi questa tecnica di indagine ha contribuito in modo decisivo alla conoscenza del passato, aiutando a mettere in comunicazione il dato archeologico e la storia con il grande pubblico e costituendo inoltre un elemento di sensibilizzazione per la conservazione delle evidenze e dei paesaggi archeologici sempre più minacciati dalle attività edilizie, industriali ed agricole. Le conclusioni del “dialogo” tra l’archeologo aereo ed il paesaggio sottostante è conservato nelle stampe e nelle immagini digitali acquisite e archiviate dall’archeologo. Un archivio di centinaia o di migliaia di immagini ha ben poco valore se le informazioni in esso contenute non sono estrapolate attraverso il processo di interpretazione e di restituzione cartografica e ancora se la documentazione non viene organizzata in modo da renderle accessibili le informazioni a tutti i potenziali interessati. A questi argomenti è dedicata la Parte 2 del volume, Documentare il passato, redatta da Rog Palmer. Fino a pochi anni fa’ la restituzione cartografica da fotografie aeree oblique comportava grossi problemi di accuratezza metrica. Lo sviluppo negli ultimi due decenni di software dedicati consente ora di svolgere queste operazioni con semplicità, efficienza e a costi ridotti tramite l’impiego di comuni scanner da tavolo e personal computer. Attualmente le informazioni aeree acquisite sia nell’ambito di progetti ormai terminati sia in corso costituiscono una fonte perfettamente integrabile nel record archeologico. La seconda parte del volume si sofferma infine sull’utilità di far dialogare la fotografia aerea con altre fonti. A tale proposito Palmer insiste su come la simbiosi tra evidenza aerea e altri dati telerilevati, ricognizioni di superficie, scavi archeologici e fonti documentarie aumenta notevolmente le capacità dell’archeologo nella lettura delle dinamiche insediative e produttive di un territorio. La terza parte del volume intitolata Casi di studio e applicazioni di Chris Musson e Stefano Campana raccoglie esempi italiani allo scopo di illustrare usi e metodi della ricognizione aerea e della fotografia obliqua. La raccolta di fotografie proposta in questa sezione rappresenta solo una piccola anticipazione. Gli autori credono infatti questo libro sarà presto rimpiazzato o ripubblicato in un’edizione aggiornata nella quale presentare i nuovi risultati conseguiti dagli archeologi italiani nell’esplorazione e nella restituzione cartografica delle evidenze del passato. Riteniamo che col tempo questa metodologia aprirà in Italia, come è avvenuto in altre parti d’Europa, nuove prospettive, arricchendo i metodi da tempo affermati per l’esplorazione e interpretazione archeologica dei paesaggi. Nella Parte 4, In volo nel futuro, Stefano Campana insieme ad altri ricercatori, illustra la Scuola e il Workshop tenutisi a Siena nella primavera del 2001. Gli atti del convegno durato tre giorni al quale hanno partecipato più di 30 specialisti sono riproposti in forma selettiva al fine di presentare solo gli interventi rivolti a discutere le nuove metodologie di telerilevamento che saranno protagoniste degli anni a venire. Il volume si conclude con appendice tecnica e la bibliografia di riferimento per coloro che volessero approfondire gli argomenti trattati.

Campana, S., Musson, C., Palmer, R. (2005). In volo nel passato. Aerofotografia e cartografia archeologica. FIRENZE : All'Insegna del Giglio.

In volo nel passato. Aerofotografia e cartografia archeologica

CAMPANA, STEFANO;
2005-01-01

Abstract

Il volume rappresenta il primo manuale in Italia dedicato alla ricognizione aerea a fini archeologici. Nella prima parte, Chris Musson espone i concetti di base, le metodologie e le applicazioni della ricognizione aerea esplorativa. In molti paesi questa tecnica di indagine ha contribuito in modo decisivo alla conoscenza del passato, aiutando a mettere in comunicazione il dato archeologico e la storia con il grande pubblico e costituendo inoltre un elemento di sensibilizzazione per la conservazione delle evidenze e dei paesaggi archeologici sempre più minacciati dalle attività edilizie, industriali ed agricole. Le conclusioni del “dialogo” tra l’archeologo aereo ed il paesaggio sottostante è conservato nelle stampe e nelle immagini digitali acquisite e archiviate dall’archeologo. Un archivio di centinaia o di migliaia di immagini ha ben poco valore se le informazioni in esso contenute non sono estrapolate attraverso il processo di interpretazione e di restituzione cartografica e ancora se la documentazione non viene organizzata in modo da renderle accessibili le informazioni a tutti i potenziali interessati. A questi argomenti è dedicata la Parte 2 del volume, Documentare il passato, redatta da Rog Palmer. Fino a pochi anni fa’ la restituzione cartografica da fotografie aeree oblique comportava grossi problemi di accuratezza metrica. Lo sviluppo negli ultimi due decenni di software dedicati consente ora di svolgere queste operazioni con semplicità, efficienza e a costi ridotti tramite l’impiego di comuni scanner da tavolo e personal computer. Attualmente le informazioni aeree acquisite sia nell’ambito di progetti ormai terminati sia in corso costituiscono una fonte perfettamente integrabile nel record archeologico. La seconda parte del volume si sofferma infine sull’utilità di far dialogare la fotografia aerea con altre fonti. A tale proposito Palmer insiste su come la simbiosi tra evidenza aerea e altri dati telerilevati, ricognizioni di superficie, scavi archeologici e fonti documentarie aumenta notevolmente le capacità dell’archeologo nella lettura delle dinamiche insediative e produttive di un territorio. La terza parte del volume intitolata Casi di studio e applicazioni di Chris Musson e Stefano Campana raccoglie esempi italiani allo scopo di illustrare usi e metodi della ricognizione aerea e della fotografia obliqua. La raccolta di fotografie proposta in questa sezione rappresenta solo una piccola anticipazione. Gli autori credono infatti questo libro sarà presto rimpiazzato o ripubblicato in un’edizione aggiornata nella quale presentare i nuovi risultati conseguiti dagli archeologi italiani nell’esplorazione e nella restituzione cartografica delle evidenze del passato. Riteniamo che col tempo questa metodologia aprirà in Italia, come è avvenuto in altre parti d’Europa, nuove prospettive, arricchendo i metodi da tempo affermati per l’esplorazione e interpretazione archeologica dei paesaggi. Nella Parte 4, In volo nel futuro, Stefano Campana insieme ad altri ricercatori, illustra la Scuola e il Workshop tenutisi a Siena nella primavera del 2001. Gli atti del convegno durato tre giorni al quale hanno partecipato più di 30 specialisti sono riproposti in forma selettiva al fine di presentare solo gli interventi rivolti a discutere le nuove metodologie di telerilevamento che saranno protagoniste degli anni a venire. Il volume si conclude con appendice tecnica e la bibliografia di riferimento per coloro che volessero approfondire gli argomenti trattati.
2005
9788878144996
Campana, S., Musson, C., Palmer, R. (2005). In volo nel passato. Aerofotografia e cartografia archeologica. FIRENZE : All'Insegna del Giglio.
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