La ricerca si pone l'obiettivo di modificare a livello percettivo l’opinione che gli analisti esterni e gli stessi attori locali hanno della struttura economica e sociale del territorio senese. Questo sforzo appare prezioso non tanto per descrivere il presente, ma soprattutto in chiave prospettica se si vuole riflettere sulle reali sfide e potenzialità del tessuto economico locale proiettato in uno scenario di medio periodo come quello di Toscana 2020. L’immagine che ci facciamo di un territorio rimane talvolta prigioniera di alcune etichette (il Palio, il turismo culturale, il Monte dei Paschi, il vino, i prodotti tipici, ecc.) che rischiano di sottostimare altre potenzialità latenti; di sottacere comportamenti virtuosi che restano a livello di singoli attori, ma che ancora non riescono a “fare sistema”; di evitare di progettare traiettorie di sviluppo alternative che impongono agli attori istituzionali interessati una revisione dei comportamenti ereditati dal passato. Obiettivo generale dell’indagine è comprendere il ruolo e lo spessore della ricerca scientifica, dell’innovazione, e delle azioni di trasferimento tecnologico nel territorio provinciale e nelle province limitrofe. Come Liaison Office di Ateneo siamo consapevoli che l’Università di Siena può svolgere un ruolo critico nello sviluppo economico di un territorio, ma al contempo ci siamo resi conto che non avevamo gli strumenti per misurare questa azione, non disponevamo di dati attendibili per verificare la stessa efficacia della nostra azione; mancava, insomma, una base di dati che testimoniasse le relazioni università-imprese, il ruolo della ricerca scientifica e le strategie innovative nel territorio provinciale. Abbiamo cercato di colmare un vuoto conoscitivo operando su tre livelli di analisi distinti, ma fortemente interdipendenti: • Il primo livello è rappresentato dalle singole imprese, i veri protagonisti dello sviluppo imprenditoriale delle quali interessava conoscere i caratteri strutturali e le strategie competitive adottate, soprattutto sotto il profilo innovativo. Le aziende analizzate appartengono ad alcuni settori cosiddetti “innovativi” (OECD, 2004) o, per caratteristiche dimensionali (medie o grandi aziende), possono essere considerate delle aziende leader nel territorio provinciale. Ci interessa esaminare solo alcuni attori dell’area senese (medie-grandi imprese; aziende a media-alta tecnologia) ritenuti significativi in quanto, teoricamente, a più ad alto potenziale innovativo pur numericamente non dominanti nel tessuto imprenditoriale locale. • Il secondo livello è rappresentato dalle reti di relazioni aziendali in campo innovativo. Tra le diverse fattispecie di reti analizzabili (Boari, Grandi, Lorenzoni 1989), la nostra attenzione si è concentrata sui network inter-organizzativi al cui centro è situata la singola impresa (i cosiddetti ego-network), al fine di cogliere la portata e lo spessore dei legami di cooperazione tecnologica attivati dalle imprese localizzate nel territorio senese. • Il terzo livello è infine costituito dal sistema universitario senese, con particolare riferimento alle attività di ricerca finalizzate al trasferimento tecnologico. Interessa approfondire quel complesso sistema di relazioni che, a partire dall’attività di ricerca, unisce imprese, dipartimenti e docenti nel processo di trasferimento tecnologico. Da tempo la letteratura internazionale ha evidenziato che i territori più dinamici possono contare su un patrimonio di conoscenze diffuse tra attori diversi e su sistemi universitari che accompagnano lo sviluppo locale con diversi strumenti (Aydalot, and Keeble, 1988; Luger, and Goldstein, 1991; Amato, Varaldo, Lazzeroni, 2006); nel presente lavoro cercheremo di fare luce su alcuni di questi. Il disegno della ricerca sfrutta un database frutto di una ricerca sul campo svolta nel territorio provinciale nel periodo maggio-luglio 2008. I dati impiegati provengono dalla survey, che ha collezionato informazioni relative a 103 imprese; il campione selezionato è dato dalla popolazione di imprese dei settori della medio-alta e alta tecnologia (OECD, 2004). Ulteriori informazioni sono fornite dai dati secondari relativi ai bilanci delle imprese (banca dati AIDA) e alle convenzioni stipulate tra UNISI e organizzazioni committenti, aventi ad oggetto progetti di ricerca di base ed altri di natura più consulenziale. Infine i dati sui 15 spin-off universitari senesi sono stati forniti dal Liaison Office, l’ufficio di Ateneo competente in materia di nuova imprenditorialità accademica. I metodi d’indagine cambiano a seconda del livello di analisi. Le analisi condotte al primo livello, l’impresa, sono basate su statistiche descrittive e multivariate volte a cogliere le relazioni tra un set di variabili. Il secondo e il terzo livello di analisi, l’ego-network aziendale e il network accademico, si basano sull’applicazione di tecniche di social net analysis. Per ciascun livello di indagine abbiamo approfondito alcuni temi che rappresentano gli obiettivi specifici della ricerca, gli elementi critici che interessava rileggere alla luce di un definito modello interpretativo. In particolare con riferimento alle imprese interessa capire (capitoli 1 e 2): a) quali sono i caratteri strutturali delle imprese della media ed alta tecnologia presenti sul territorio provinciale; b) quali sono le strategie tecnologiche maggiormente adottate; c) che relazione intercorre tra orientamento al mercato, capacità tecnologiche e innovatività di un’impresa; d) che percezione il management ha dell’impatto delle collaborazioni tecnologiche sulla performance innovativa; e) che ruolo gioca la variabile finanziaria e le performance economiche nei processi di sviluppo innovativo. Con riferimento ai network aziendali (l’ego-network) ci interessa rilevare (capitolo 3): a) la ricorrenza di pratiche collaborative di carattere tecnologico; b) quale forma tali pratiche assumono; c) come la struttura relazionale influenza l’innovatività dell’impresa; d) come i comportamenti imprenditoriali influenzano la struttura relazionale. Riguardo all’ultimo livello di analisi (il sistema universitario visto come creatore di network accademici e generatore di nuova imprenditorialità), interessa comprendere (capitolo 4 e 5): a) in che misura l’Università di Siena è coinvolta nell’attività di relazione tecnologica; b) quali sono i dipartimenti più attivi sul versante del trasferimento tecnologico; c) se vi sono individui “baricentrici”, che convogliano un numero elevato di relazioni con le imprese; d) se vi sono accademici in grado di connettere imprese private, interponendosi tra loro; e) quale è stata l’evoluzione dell’attività di trasferimento tecnologico nell’Ateneo senese nel decennio 1997-2007; f) quali caratteristiche assumono gli spin-off accademici generati dall’Università di Siena. Pur essendo il lavoro frutto dell’impegno comune Lorenzo Zanni ha curato la redazione dell’introduzione, del capitolo 1, i §§ 4.1, 4.5, 5.1, 5.3 e le conclusioni.
Zanni, L., Santoni, S. (2008). Ricerca innovazione e trasferimento tecnologico: la sfida della collaborazione università-imprese in Provincia di Siena. SIENA : Unisibook.
Ricerca innovazione e trasferimento tecnologico: la sfida della collaborazione università-imprese in Provincia di Siena
ZANNI, LORENZO;
2008-01-01
Abstract
La ricerca si pone l'obiettivo di modificare a livello percettivo l’opinione che gli analisti esterni e gli stessi attori locali hanno della struttura economica e sociale del territorio senese. Questo sforzo appare prezioso non tanto per descrivere il presente, ma soprattutto in chiave prospettica se si vuole riflettere sulle reali sfide e potenzialità del tessuto economico locale proiettato in uno scenario di medio periodo come quello di Toscana 2020. L’immagine che ci facciamo di un territorio rimane talvolta prigioniera di alcune etichette (il Palio, il turismo culturale, il Monte dei Paschi, il vino, i prodotti tipici, ecc.) che rischiano di sottostimare altre potenzialità latenti; di sottacere comportamenti virtuosi che restano a livello di singoli attori, ma che ancora non riescono a “fare sistema”; di evitare di progettare traiettorie di sviluppo alternative che impongono agli attori istituzionali interessati una revisione dei comportamenti ereditati dal passato. Obiettivo generale dell’indagine è comprendere il ruolo e lo spessore della ricerca scientifica, dell’innovazione, e delle azioni di trasferimento tecnologico nel territorio provinciale e nelle province limitrofe. Come Liaison Office di Ateneo siamo consapevoli che l’Università di Siena può svolgere un ruolo critico nello sviluppo economico di un territorio, ma al contempo ci siamo resi conto che non avevamo gli strumenti per misurare questa azione, non disponevamo di dati attendibili per verificare la stessa efficacia della nostra azione; mancava, insomma, una base di dati che testimoniasse le relazioni università-imprese, il ruolo della ricerca scientifica e le strategie innovative nel territorio provinciale. Abbiamo cercato di colmare un vuoto conoscitivo operando su tre livelli di analisi distinti, ma fortemente interdipendenti: • Il primo livello è rappresentato dalle singole imprese, i veri protagonisti dello sviluppo imprenditoriale delle quali interessava conoscere i caratteri strutturali e le strategie competitive adottate, soprattutto sotto il profilo innovativo. Le aziende analizzate appartengono ad alcuni settori cosiddetti “innovativi” (OECD, 2004) o, per caratteristiche dimensionali (medie o grandi aziende), possono essere considerate delle aziende leader nel territorio provinciale. Ci interessa esaminare solo alcuni attori dell’area senese (medie-grandi imprese; aziende a media-alta tecnologia) ritenuti significativi in quanto, teoricamente, a più ad alto potenziale innovativo pur numericamente non dominanti nel tessuto imprenditoriale locale. • Il secondo livello è rappresentato dalle reti di relazioni aziendali in campo innovativo. Tra le diverse fattispecie di reti analizzabili (Boari, Grandi, Lorenzoni 1989), la nostra attenzione si è concentrata sui network inter-organizzativi al cui centro è situata la singola impresa (i cosiddetti ego-network), al fine di cogliere la portata e lo spessore dei legami di cooperazione tecnologica attivati dalle imprese localizzate nel territorio senese. • Il terzo livello è infine costituito dal sistema universitario senese, con particolare riferimento alle attività di ricerca finalizzate al trasferimento tecnologico. Interessa approfondire quel complesso sistema di relazioni che, a partire dall’attività di ricerca, unisce imprese, dipartimenti e docenti nel processo di trasferimento tecnologico. Da tempo la letteratura internazionale ha evidenziato che i territori più dinamici possono contare su un patrimonio di conoscenze diffuse tra attori diversi e su sistemi universitari che accompagnano lo sviluppo locale con diversi strumenti (Aydalot, and Keeble, 1988; Luger, and Goldstein, 1991; Amato, Varaldo, Lazzeroni, 2006); nel presente lavoro cercheremo di fare luce su alcuni di questi. Il disegno della ricerca sfrutta un database frutto di una ricerca sul campo svolta nel territorio provinciale nel periodo maggio-luglio 2008. I dati impiegati provengono dalla survey, che ha collezionato informazioni relative a 103 imprese; il campione selezionato è dato dalla popolazione di imprese dei settori della medio-alta e alta tecnologia (OECD, 2004). Ulteriori informazioni sono fornite dai dati secondari relativi ai bilanci delle imprese (banca dati AIDA) e alle convenzioni stipulate tra UNISI e organizzazioni committenti, aventi ad oggetto progetti di ricerca di base ed altri di natura più consulenziale. Infine i dati sui 15 spin-off universitari senesi sono stati forniti dal Liaison Office, l’ufficio di Ateneo competente in materia di nuova imprenditorialità accademica. I metodi d’indagine cambiano a seconda del livello di analisi. Le analisi condotte al primo livello, l’impresa, sono basate su statistiche descrittive e multivariate volte a cogliere le relazioni tra un set di variabili. Il secondo e il terzo livello di analisi, l’ego-network aziendale e il network accademico, si basano sull’applicazione di tecniche di social net analysis. Per ciascun livello di indagine abbiamo approfondito alcuni temi che rappresentano gli obiettivi specifici della ricerca, gli elementi critici che interessava rileggere alla luce di un definito modello interpretativo. In particolare con riferimento alle imprese interessa capire (capitoli 1 e 2): a) quali sono i caratteri strutturali delle imprese della media ed alta tecnologia presenti sul territorio provinciale; b) quali sono le strategie tecnologiche maggiormente adottate; c) che relazione intercorre tra orientamento al mercato, capacità tecnologiche e innovatività di un’impresa; d) che percezione il management ha dell’impatto delle collaborazioni tecnologiche sulla performance innovativa; e) che ruolo gioca la variabile finanziaria e le performance economiche nei processi di sviluppo innovativo. Con riferimento ai network aziendali (l’ego-network) ci interessa rilevare (capitolo 3): a) la ricorrenza di pratiche collaborative di carattere tecnologico; b) quale forma tali pratiche assumono; c) come la struttura relazionale influenza l’innovatività dell’impresa; d) come i comportamenti imprenditoriali influenzano la struttura relazionale. Riguardo all’ultimo livello di analisi (il sistema universitario visto come creatore di network accademici e generatore di nuova imprenditorialità), interessa comprendere (capitolo 4 e 5): a) in che misura l’Università di Siena è coinvolta nell’attività di relazione tecnologica; b) quali sono i dipartimenti più attivi sul versante del trasferimento tecnologico; c) se vi sono individui “baricentrici”, che convogliano un numero elevato di relazioni con le imprese; d) se vi sono accademici in grado di connettere imprese private, interponendosi tra loro; e) quale è stata l’evoluzione dell’attività di trasferimento tecnologico nell’Ateneo senese nel decennio 1997-2007; f) quali caratteristiche assumono gli spin-off accademici generati dall’Università di Siena. Pur essendo il lavoro frutto dell’impegno comune Lorenzo Zanni ha curato la redazione dell’introduzione, del capitolo 1, i §§ 4.1, 4.5, 5.1, 5.3 e le conclusioni.File | Dimensione | Formato | |
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