L’importanza della documentazione storico-cartografica per la conoscenza dell’evoluzione dei paesaggi e la valorizzazione delle risorse territoriali ed ambientali è ben nota. Tra i principali limiti ad un’impiego diffuso della cartografia storica nell’ambito sia di progetti di ricerca sia presso le amministrazioni pubbliche vi sono le difficoltà oggettive che insorgono nel confronto tra le rappresentazioni contemporanee del paesaggio e le mappe storiche. Da poco più di un decennio le tecniche afferenti alla disciplina del Telerilevamento ed i sistemi informativi geografici rendono possibile la traformazione della cartografia storica geometrica in sistemi di riferimento attuali e quindi la sovraposizione in tempo reale con le produzioni cartografiche più recenti. Inoltre, in seguito alla trasformazione del supporto cartografico, gli strumenti di editig vettoriale consentono l’elaborazione di carte storiche tematiche nelle quali ad ogni elemento rappresentato corriponde un numero n di attributi in tabella o in forma più estesa di record in data base alfanumerici . Dal 1999 il Laboratorio di Cartografia Storica dell’Università di Siena è impegnato in progetti di ricerca indirizzati alla correzione della rappresentazione cartografica del Catasto Leopoldino agli standard geometrici attuali, al sistema di riferimento nazionale e successivamente alla vettorializzazione del supporto cartografico georeferenziato. Il percorso di elaborazione che intercorre tra la cartografia cartacea e il prodotto finale è costituito da una serie di operazioni intermedie che possiamo riassumere per grandi linee in: digitalizzazione in formato raster della mappa, georeferenziazione, conversione raster-vector. Strategie, tecniche e strumenti utilizzati in ognuna delle fasi di lavoro possono variare in modo anche significativo. Questi saranno infatti adeguati agli obiettivi del progetto, all’accessibilità e alle caratteristiche del materiale cartografico, ai tempi di realizzazione, alle esigenze di accuratezza, ecc. La nostra esperienza nello sviluppo di una procedura relativamente rapida ed economica al fine di ottenere mappe in formato sia raster che vettoriale confrontabili con basi cartografiche moderne a scale di dettaglio nell’ordine di 1:10.000 è riconducibile a due tappe principali. La prima è relativa alla georeferenziazione di 24 sezioni del catasto leopoldino pertinenti alla Comunità di Murlo (SI) mentre la seconda, attualmente in corso, consiste nell’adeguamento e nella geocodifica delle mappe leopoldine delle comunità di Buonconvento, San Quirico d’Orcia, San Giovanni d’Asso e Trequanda (SI) per un numero complessivo di 37 sezioni.

Campana, S. (2003). Catasto Leopoldino e GIS technology: metodologie, limiti e potenzialità. In Trame (pp. 71-78). Firenze : All'Insegna del Giglio.

Catasto Leopoldino e GIS technology: metodologie, limiti e potenzialità

CAMPANA, STEFANO
2003-01-01

Abstract

L’importanza della documentazione storico-cartografica per la conoscenza dell’evoluzione dei paesaggi e la valorizzazione delle risorse territoriali ed ambientali è ben nota. Tra i principali limiti ad un’impiego diffuso della cartografia storica nell’ambito sia di progetti di ricerca sia presso le amministrazioni pubbliche vi sono le difficoltà oggettive che insorgono nel confronto tra le rappresentazioni contemporanee del paesaggio e le mappe storiche. Da poco più di un decennio le tecniche afferenti alla disciplina del Telerilevamento ed i sistemi informativi geografici rendono possibile la traformazione della cartografia storica geometrica in sistemi di riferimento attuali e quindi la sovraposizione in tempo reale con le produzioni cartografiche più recenti. Inoltre, in seguito alla trasformazione del supporto cartografico, gli strumenti di editig vettoriale consentono l’elaborazione di carte storiche tematiche nelle quali ad ogni elemento rappresentato corriponde un numero n di attributi in tabella o in forma più estesa di record in data base alfanumerici . Dal 1999 il Laboratorio di Cartografia Storica dell’Università di Siena è impegnato in progetti di ricerca indirizzati alla correzione della rappresentazione cartografica del Catasto Leopoldino agli standard geometrici attuali, al sistema di riferimento nazionale e successivamente alla vettorializzazione del supporto cartografico georeferenziato. Il percorso di elaborazione che intercorre tra la cartografia cartacea e il prodotto finale è costituito da una serie di operazioni intermedie che possiamo riassumere per grandi linee in: digitalizzazione in formato raster della mappa, georeferenziazione, conversione raster-vector. Strategie, tecniche e strumenti utilizzati in ognuna delle fasi di lavoro possono variare in modo anche significativo. Questi saranno infatti adeguati agli obiettivi del progetto, all’accessibilità e alle caratteristiche del materiale cartografico, ai tempi di realizzazione, alle esigenze di accuratezza, ecc. La nostra esperienza nello sviluppo di una procedura relativamente rapida ed economica al fine di ottenere mappe in formato sia raster che vettoriale confrontabili con basi cartografiche moderne a scale di dettaglio nell’ordine di 1:10.000 è riconducibile a due tappe principali. La prima è relativa alla georeferenziazione di 24 sezioni del catasto leopoldino pertinenti alla Comunità di Murlo (SI) mentre la seconda, attualmente in corso, consiste nell’adeguamento e nella geocodifica delle mappe leopoldine delle comunità di Buonconvento, San Quirico d’Orcia, San Giovanni d’Asso e Trequanda (SI) per un numero complessivo di 37 sezioni.
2003
9788878142244
Campana, S. (2003). Catasto Leopoldino e GIS technology: metodologie, limiti e potenzialità. In Trame (pp. 71-78). Firenze : All'Insegna del Giglio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/16108