Il lavoro mira a rispondere ad alcuni interrogativi sia di carattere teorico sia di ricerca empirica. A livello teorico (I Parte del lavoro: da § 1 a § 4) interessa: • definire l’aggregato dei “servizi avanzati” e individuare alcuni suoi oggettivi criteri identificativi; • verificare se le imprese del terziario avanzato (TA) possano o meno essere tutte considerate imprese ad alta tecnologia. Tale ricerca si giustifica per due ordine di motivi: • al momento della redazione dell’ultimo catalogo dell’alta tecnologia della Regione Toscana diverse aziende del cosiddetto “terziario avanzato” chiedevano, a priori, di essere incluse nell’elenco delle imprese high tech. Era quindi necessario approfondire i loro caratteri identificativi e individuare dei possibili criteri di “scrematura” per inserire nel catalogo solo quelle imprese di servizi innovativi con caratteristiche realmente ad alta tecnologia (definizione dei servizi high tech); • dall’analisi di altri cataloghi dell’alta tecnologia predisposti all’estero (ad es. l’almanacco Washington Technology) emergeva un elenco di imprese e settori assai variegato; in particolare si notava, accanto alle note imprese industriali ad alta tecnologia, un significativo numero di attività di servizi più o meno ricollegabili all’alta tecnologia. Ciò riflette l’evoluzione neo-industriale dell’economia americana che vede una graduale convergenza tra attività industriali, dai connotati sempre più marcati “di servizio”, e attività terziarie, dai modelli produttivi sempre più industriali. Interessava quindi verificare se questo processo evolutivo fosse presente anche in Toscana e se, in prospettiva, si stesse avviando un processo di graduale separazione tra beni industriali e servizi. A livello di ricerca empirica (II Parte del lavoro: da § 5 a § 8) interessa valutare: • con riferimento alla struttura economica regionale, quanto nel recente passato il settore del terziario avesse assorbito dall’industria manifatturiera (terziarizzazione e/o deindustrializzazione); ovvero, valutare l’impatto sul sistema industriale dei concomitanti processi di downsizing e outsourcing di servizi avanzati; • in che misura, a livello locale di area fiorentina, le imprese del terziario avanzato contribuiscono allo sviluppo delle imprese manifatturiere. In particolare interessa sapere quali politiche di acquisto stessero adottando le imprese industriali ad alta tecnologia relativamente ai servizi dal maggior contenuto innovativo (analisi della domanda di TA); • come si stesse modificando il profilo degli operatori del terziario e l’offerta locale di servizi di fronte alle nuove esigenze della domanda industriale (analisi dell’offerta di TA). • La metodologia d’indagine adottata è stata l’approfondimento di alcuni casi aziendali significativi (25 le imprese analizzate appartenenti sia all’industria high tech che al mondo del TA). Interessa infatti approfondire più i caratteri qualitativi del cambiamento in corso (strategie evolutive) rispetto a quelli quantitativi, quest’ultimi in parte già disponibili attraverso indagini di taglio statistico. RISULTATI CONSEGUITI PARTE I 1) Individuazione delle variabili identificative del TA di carattere aziendale (struttura del vertice, livello tecnologico, alto contenuto delle risorse umane, alto grado di innovazione, struttura organizzativa flessibile, complessità dell’offerta, orientamento alla qualità) e diverse dal solo settore di attività (il criterio normalmente utilizzato per definire i “servizi avanzati”); 2) Le imprese del TA non possono tutte considerarsi imprese ad alta tecnologia. Nell’ambito dei servizi innovativi si rivela opportuno distinguere due sottogruppi: • I servizi high tech che presentano caratteri specifici (più alta base tecnico scientifica delle conoscenze, maggiore complessità del prodotto/servizio erogato, un maggior livello di spesa per implementare nuovi servizi, reti di rapporti più estese e aperte ad università e istituti di ricerca) • I servizi all’high tech individuati in base al rilevante peso della clientela ad alta tecnologia sul totale del fatturato (superiore al 30%). PARTE II 1. Anzitutto interessava verificare se la struttura dell’offerta del terziario avanzato in Toscana, e in particolare nell'area FI-PO-PT, fosse adeguata a rispondere alle esigenze della domanda. Limitatamente al gruppo di imprese indagate e all’area considerata si osserva: • dal lato della domanda di servizi avanzati sembra che l’offerta locale non riesca a soddisfare le esigenze delle aziende high tech con caratteristiche di leader; queste si rivolgono fuori dell’area sia per sfruttare economie di scala a livello di gruppo che per reperire competenze che in loco ritengano non ci siano. Sembra cioè confermata l’ipotesi che in presenza di servizi complessi e non standardizzati il ruolo del contesto locale si riduce a favore di un processo di acquisto internazionale dove giocano un’importanza cruciale il conseguimento di economie di scala e di scopo. Inoltre, rispetto ai legami potenzialmente attivabili, emerge una scarsa interazione tra industrie ad alta tecnologia e imprese del TA dell’area locale; • dal lato dell’offerta di servizi si notano altri due aspetti (cfr. § 8.2). Anzitutto trova conferma l’esistenza di un basso numero di imprese del TA che presentano una significativa quota di clientela ad alta tecnologia (solo 4 imprese su 11 possono considerarsi veri e propri “servizi all’high tech”); ridotto anche il numero di imprese del TA che possono essere considerate “servizi high tech” (solo 6 aziende su 11). Si nota inoltre una forte polarizzazione delle vendite per aree geografiche: alcune imprese risultano scarsamente radicate con il tessuto economico regionale e preferiscono in prevalenza operare sul mercato nazionale; altre aziende risultano invece molto dipendenti dal mercato locale sebbene non siano sempre strettamente connesse ai distretti industriali toscani che, notoriamente, presentano un deficit di risorse terziarie. Ciò porta a riflettere sulla presunta centralità dell’area fiorentina nel campo dei servizi avanzati tanto a livello nazionale che regionale; • l’esistenza di discrasie tra domanda e offerta di TA con un alto grado di insoddisfazione reciproca. 2. Interessava poi verificare la coerenza dei percorsi di crescita dell’industria HT e del TA in Toscana con l’ipotesi interpretativa neo-industriale. Si fornisce una prima lettura delle attuali traiettorie evolutive dell’economia toscana e si individuano tre caratteri dell’attuale cambiamento in corso che risultano coerenti con le considerazioni svolte da una recente indagine commissionata da Frait-Regione Toscana (v. Varaldo-Bellini-Bonaccorsi, 1997): • Si individuano alcuni tratti distintivi del cambiamento realizzato (quelle aziende industriali e di servizi che già presentano i caratteri distintivi della neo-industria); • Si intravedono i sentieri imprenditoriali del cambiamento possibile (le aziende che si avvicinano all’area della neo-industria); • Si suggeriscono alcuni spunti sul cambiamento auspicabile (questo interessa l’intero sistema regionale e implica un’azione di sostegno e di indirizzo da parte degli attori istituzionali verso quelle imprese che sono più in ritardo sotto il profilo innovativo). A tale riguardo si sono fornite alcune indicazioni per impostare una efficace politica per i servizi riguardo a più aree critiche (gli incentivi alla natalità imprenditoriale; nuove politiche per il lavoro nel terziario; incentivi all’offerta di servizi; incentivi alla domanda; azione di connessione, diffusione e apertura del patrimonio cognitivo della regione; riqualificazione degli interventi nel campo della formazione; migliorare la capacità di monitoraggio delle dinamiche aziendali)
Zanni, L. (1999). Alta tecnologia e terziario avanzato: dinamiche evolutive dell’imprenditorialità in Toscana. FIRENZE : Cesvit EditoreCesvit Agenzia per l'Alta Tecnologia - Regione Toscana.
Alta tecnologia e terziario avanzato: dinamiche evolutive dell’imprenditorialità in Toscana
ZANNI, LORENZO
1999-01-01
Abstract
Il lavoro mira a rispondere ad alcuni interrogativi sia di carattere teorico sia di ricerca empirica. A livello teorico (I Parte del lavoro: da § 1 a § 4) interessa: • definire l’aggregato dei “servizi avanzati” e individuare alcuni suoi oggettivi criteri identificativi; • verificare se le imprese del terziario avanzato (TA) possano o meno essere tutte considerate imprese ad alta tecnologia. Tale ricerca si giustifica per due ordine di motivi: • al momento della redazione dell’ultimo catalogo dell’alta tecnologia della Regione Toscana diverse aziende del cosiddetto “terziario avanzato” chiedevano, a priori, di essere incluse nell’elenco delle imprese high tech. Era quindi necessario approfondire i loro caratteri identificativi e individuare dei possibili criteri di “scrematura” per inserire nel catalogo solo quelle imprese di servizi innovativi con caratteristiche realmente ad alta tecnologia (definizione dei servizi high tech); • dall’analisi di altri cataloghi dell’alta tecnologia predisposti all’estero (ad es. l’almanacco Washington Technology) emergeva un elenco di imprese e settori assai variegato; in particolare si notava, accanto alle note imprese industriali ad alta tecnologia, un significativo numero di attività di servizi più o meno ricollegabili all’alta tecnologia. Ciò riflette l’evoluzione neo-industriale dell’economia americana che vede una graduale convergenza tra attività industriali, dai connotati sempre più marcati “di servizio”, e attività terziarie, dai modelli produttivi sempre più industriali. Interessava quindi verificare se questo processo evolutivo fosse presente anche in Toscana e se, in prospettiva, si stesse avviando un processo di graduale separazione tra beni industriali e servizi. A livello di ricerca empirica (II Parte del lavoro: da § 5 a § 8) interessa valutare: • con riferimento alla struttura economica regionale, quanto nel recente passato il settore del terziario avesse assorbito dall’industria manifatturiera (terziarizzazione e/o deindustrializzazione); ovvero, valutare l’impatto sul sistema industriale dei concomitanti processi di downsizing e outsourcing di servizi avanzati; • in che misura, a livello locale di area fiorentina, le imprese del terziario avanzato contribuiscono allo sviluppo delle imprese manifatturiere. In particolare interessa sapere quali politiche di acquisto stessero adottando le imprese industriali ad alta tecnologia relativamente ai servizi dal maggior contenuto innovativo (analisi della domanda di TA); • come si stesse modificando il profilo degli operatori del terziario e l’offerta locale di servizi di fronte alle nuove esigenze della domanda industriale (analisi dell’offerta di TA). • La metodologia d’indagine adottata è stata l’approfondimento di alcuni casi aziendali significativi (25 le imprese analizzate appartenenti sia all’industria high tech che al mondo del TA). Interessa infatti approfondire più i caratteri qualitativi del cambiamento in corso (strategie evolutive) rispetto a quelli quantitativi, quest’ultimi in parte già disponibili attraverso indagini di taglio statistico. RISULTATI CONSEGUITI PARTE I 1) Individuazione delle variabili identificative del TA di carattere aziendale (struttura del vertice, livello tecnologico, alto contenuto delle risorse umane, alto grado di innovazione, struttura organizzativa flessibile, complessità dell’offerta, orientamento alla qualità) e diverse dal solo settore di attività (il criterio normalmente utilizzato per definire i “servizi avanzati”); 2) Le imprese del TA non possono tutte considerarsi imprese ad alta tecnologia. Nell’ambito dei servizi innovativi si rivela opportuno distinguere due sottogruppi: • I servizi high tech che presentano caratteri specifici (più alta base tecnico scientifica delle conoscenze, maggiore complessità del prodotto/servizio erogato, un maggior livello di spesa per implementare nuovi servizi, reti di rapporti più estese e aperte ad università e istituti di ricerca) • I servizi all’high tech individuati in base al rilevante peso della clientela ad alta tecnologia sul totale del fatturato (superiore al 30%). PARTE II 1. Anzitutto interessava verificare se la struttura dell’offerta del terziario avanzato in Toscana, e in particolare nell'area FI-PO-PT, fosse adeguata a rispondere alle esigenze della domanda. Limitatamente al gruppo di imprese indagate e all’area considerata si osserva: • dal lato della domanda di servizi avanzati sembra che l’offerta locale non riesca a soddisfare le esigenze delle aziende high tech con caratteristiche di leader; queste si rivolgono fuori dell’area sia per sfruttare economie di scala a livello di gruppo che per reperire competenze che in loco ritengano non ci siano. Sembra cioè confermata l’ipotesi che in presenza di servizi complessi e non standardizzati il ruolo del contesto locale si riduce a favore di un processo di acquisto internazionale dove giocano un’importanza cruciale il conseguimento di economie di scala e di scopo. Inoltre, rispetto ai legami potenzialmente attivabili, emerge una scarsa interazione tra industrie ad alta tecnologia e imprese del TA dell’area locale; • dal lato dell’offerta di servizi si notano altri due aspetti (cfr. § 8.2). Anzitutto trova conferma l’esistenza di un basso numero di imprese del TA che presentano una significativa quota di clientela ad alta tecnologia (solo 4 imprese su 11 possono considerarsi veri e propri “servizi all’high tech”); ridotto anche il numero di imprese del TA che possono essere considerate “servizi high tech” (solo 6 aziende su 11). Si nota inoltre una forte polarizzazione delle vendite per aree geografiche: alcune imprese risultano scarsamente radicate con il tessuto economico regionale e preferiscono in prevalenza operare sul mercato nazionale; altre aziende risultano invece molto dipendenti dal mercato locale sebbene non siano sempre strettamente connesse ai distretti industriali toscani che, notoriamente, presentano un deficit di risorse terziarie. Ciò porta a riflettere sulla presunta centralità dell’area fiorentina nel campo dei servizi avanzati tanto a livello nazionale che regionale; • l’esistenza di discrasie tra domanda e offerta di TA con un alto grado di insoddisfazione reciproca. 2. Interessava poi verificare la coerenza dei percorsi di crescita dell’industria HT e del TA in Toscana con l’ipotesi interpretativa neo-industriale. Si fornisce una prima lettura delle attuali traiettorie evolutive dell’economia toscana e si individuano tre caratteri dell’attuale cambiamento in corso che risultano coerenti con le considerazioni svolte da una recente indagine commissionata da Frait-Regione Toscana (v. Varaldo-Bellini-Bonaccorsi, 1997): • Si individuano alcuni tratti distintivi del cambiamento realizzato (quelle aziende industriali e di servizi che già presentano i caratteri distintivi della neo-industria); • Si intravedono i sentieri imprenditoriali del cambiamento possibile (le aziende che si avvicinano all’area della neo-industria); • Si suggeriscono alcuni spunti sul cambiamento auspicabile (questo interessa l’intero sistema regionale e implica un’azione di sostegno e di indirizzo da parte degli attori istituzionali verso quelle imprese che sono più in ritardo sotto il profilo innovativo). A tale riguardo si sono fornite alcune indicazioni per impostare una efficace politica per i servizi riguardo a più aree critiche (gli incentivi alla natalità imprenditoriale; nuove politiche per il lavoro nel terziario; incentivi all’offerta di servizi; incentivi alla domanda; azione di connessione, diffusione e apertura del patrimonio cognitivo della regione; riqualificazione degli interventi nel campo della formazione; migliorare la capacità di monitoraggio delle dinamiche aziendali)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/15996
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