Il Dopolavoro ferroviario nasce nel 1925, erede di una tradizione associativa radicata tra i lavoratori delle Ferrovie. Fulcro delle politiche assistenziali e ricreative del regime fascista, fu al contempo luogo di aggregazione e occasione di evasione dall’opprimente clima dittatoriale. Nel secondo dopoguerra, il DLF diventò il cuore pulsante della vita associativa dei ferrovieri: uno spazio di incontro, inclusione, crescita e civile convivenza. Un percorso che, attraverso riforme e profondi cambiamenti nella società, nel lavoro e nel modo di concepire il tempo libero, è proseguito fino ai giorni nostri, confermando l’istituzione come un pilastro dell’identità collettiva della categoria. Attraverso documenti d’archivio, riviste di settore e fotografie d’epoca, il libro ricostruisce la storia del Dopolavoro ferroviario dalle sue origini alle trasformazioni più recenti, gettando luce su un capitolo ancora poco esplorato, ma fondamentale, della storia del lavoro e del tempo libero in Italia.
Borri, M. (2025). Storia del Dopolavoro ferroviario italiano. 1925-2025. Bologna : il Mulino.
Storia del Dopolavoro ferroviario italiano. 1925-2025
Michelangelo Borri
2025-01-01
Abstract
Il Dopolavoro ferroviario nasce nel 1925, erede di una tradizione associativa radicata tra i lavoratori delle Ferrovie. Fulcro delle politiche assistenziali e ricreative del regime fascista, fu al contempo luogo di aggregazione e occasione di evasione dall’opprimente clima dittatoriale. Nel secondo dopoguerra, il DLF diventò il cuore pulsante della vita associativa dei ferrovieri: uno spazio di incontro, inclusione, crescita e civile convivenza. Un percorso che, attraverso riforme e profondi cambiamenti nella società, nel lavoro e nel modo di concepire il tempo libero, è proseguito fino ai giorni nostri, confermando l’istituzione come un pilastro dell’identità collettiva della categoria. Attraverso documenti d’archivio, riviste di settore e fotografie d’epoca, il libro ricostruisce la storia del Dopolavoro ferroviario dalle sue origini alle trasformazioni più recenti, gettando luce su un capitolo ancora poco esplorato, ma fondamentale, della storia del lavoro e del tempo libero in Italia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1302036
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