il saggio tratta alcuni temi collegati alla condizione dei ragazzi e delle ragazze che, pur essendo nati o arrivati da piccoli in Italia, per il fatto di essere figli e figlie di persone immigrate si trovano a vivere una situazione molto particolare: da una parte, l’appartenenza al contesto locale in cui si è stati socializzati e scolarizzati, di cui quindi si fa parte a pieno titolo, dall’altra la consapevolezza di dover fronteggiare alcuni ostacoli sia istituzionali, come ad esempio il percorso non sempre lineare per ottenere la cittadinanza italiana (o, in alternativa, continuare a rinnovare permessi di soggiorno senza essere, di fatto, immigrati), sia di tipo sociale e culturale, come ad esempio il dover sempre giustificare la propria italianità a fronte di domande quali: “Ma come parli bene l’italiano, dove lo hai imparato?”, “Ah, sei di Firenze… Ma da dove vieni veramente?” e simili, che continuamente rimandano il messaggio di una differenza e una distanza tra un noi e un voi/loro. Dalle ricerche sul campo collegate ai focus group ed eventi partecipativi svolti sia per l’Autorità Garante per l’Infanzia e Adolescenza per la produzione del documento “L’inclusione e la partecipazione delle nuove generazioni di origine immigrata. Focus sulla condizione femminile” (AGIA 2019) ma anche per il progetto #IOPARTECIPO della Regione Toscana e CNR è emersa una fotografia di giovani per i quali la dicotomia italiano/straniero risulta superata a livello personale, ma che purtroppo si trovano a dover affrontare ostacoli e barriere costituite da un sistema normativo che ancora non tutela il loro status legale non riconoscendoli come cittadini a pieno titolo e una serie di pregiudizi e stereotipi che continuamente li obbligano a dover dichiarare, anche nella più semplice delle conversazioni, una appartenenza “culturale” o una “provenienza” che accentuano una dimensione identitaria sospesa tra due mondi, non pienamente riconosciuta né in Italia né nel/i paese/i di provenienza dei propri genitori. Ostacoli, pregiudizi e stereotipi che spesso fanno sì che sia particolarmente difficile esprimere le proprie potenzialità, tra una scuola che poco orienta verso percorsi di studio e professionali più ambiziosi, un mercato del lavoro che offre resistenze ad assorbire i giovani in generale, ma in particolare giovani dal profilo o dal nome non troppo “italiano” anche a fronte di percorsi formativi di alto livello.

Chiappelli, T. (2020). La società italiana alla prova delle nuove generazioni di origine immigrata: sfide, ostacoli e prospettive di genere. In I. Biemmi, E. Macinai (a cura di), I diritti dell'infanzia in prospettiva pedagogica: equità, inclusione e partecipazione a 30 anni dalla CRC (pp. 112-134). Milano : FrancoAngeli.

La società italiana alla prova delle nuove generazioni di origine immigrata: sfide, ostacoli e prospettive di genere

Chiappelli, Tiziana
2020-01-01

Abstract

il saggio tratta alcuni temi collegati alla condizione dei ragazzi e delle ragazze che, pur essendo nati o arrivati da piccoli in Italia, per il fatto di essere figli e figlie di persone immigrate si trovano a vivere una situazione molto particolare: da una parte, l’appartenenza al contesto locale in cui si è stati socializzati e scolarizzati, di cui quindi si fa parte a pieno titolo, dall’altra la consapevolezza di dover fronteggiare alcuni ostacoli sia istituzionali, come ad esempio il percorso non sempre lineare per ottenere la cittadinanza italiana (o, in alternativa, continuare a rinnovare permessi di soggiorno senza essere, di fatto, immigrati), sia di tipo sociale e culturale, come ad esempio il dover sempre giustificare la propria italianità a fronte di domande quali: “Ma come parli bene l’italiano, dove lo hai imparato?”, “Ah, sei di Firenze… Ma da dove vieni veramente?” e simili, che continuamente rimandano il messaggio di una differenza e una distanza tra un noi e un voi/loro. Dalle ricerche sul campo collegate ai focus group ed eventi partecipativi svolti sia per l’Autorità Garante per l’Infanzia e Adolescenza per la produzione del documento “L’inclusione e la partecipazione delle nuove generazioni di origine immigrata. Focus sulla condizione femminile” (AGIA 2019) ma anche per il progetto #IOPARTECIPO della Regione Toscana e CNR è emersa una fotografia di giovani per i quali la dicotomia italiano/straniero risulta superata a livello personale, ma che purtroppo si trovano a dover affrontare ostacoli e barriere costituite da un sistema normativo che ancora non tutela il loro status legale non riconoscendoli come cittadini a pieno titolo e una serie di pregiudizi e stereotipi che continuamente li obbligano a dover dichiarare, anche nella più semplice delle conversazioni, una appartenenza “culturale” o una “provenienza” che accentuano una dimensione identitaria sospesa tra due mondi, non pienamente riconosciuta né in Italia né nel/i paese/i di provenienza dei propri genitori. Ostacoli, pregiudizi e stereotipi che spesso fanno sì che sia particolarmente difficile esprimere le proprie potenzialità, tra una scuola che poco orienta verso percorsi di studio e professionali più ambiziosi, un mercato del lavoro che offre resistenze ad assorbire i giovani in generale, ma in particolare giovani dal profilo o dal nome non troppo “italiano” anche a fronte di percorsi formativi di alto livello.
2020
9788891799388
Chiappelli, T. (2020). La società italiana alla prova delle nuove generazioni di origine immigrata: sfide, ostacoli e prospettive di genere. In I. Biemmi, E. Macinai (a cura di), I diritti dell'infanzia in prospettiva pedagogica: equità, inclusione e partecipazione a 30 anni dalla CRC (pp. 112-134). Milano : FrancoAngeli.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1295687