Le forme della composizione: incandescenza e ripetizione nel film

Il volume sviluppa un’indagine di carattere teorico e analitico sulle forme della composizione cinematografica a partire da due ampie prospettive: da un lato si concentra sui luoghi testuali – inquadrature, scene o sequenze, o rapporti e connessioni tra loro - in cui, lungo il corso del suo farsi, un film si fa capace di conseguire e mostrare le unità di senso più radicali e più dense che informano e orientano il suo intero lavoro costruttivo; dall’altro si sofferma sull’ampio spettro delle dinamiche di ripetizione che, a diversi livelli, hanno posto nell’attività elaborativa e formativa di un testo filmico. Abitato e spesso orientato da nodi e motivi di pensiero ejzenštejniani, il libro attiva una serie di confronti analitici con opere dovute ad autori molto diversi tra loro, da Barnet a Donen e Kelly, da Lattuada a Varda, da Pasolini a Truffaut, da Kieślowski a Martone, da Novikova a Folman, da Eastwood a Godard.