Il palazzo della Zisa (dall’arabo al-Az z, ‘il glorioso’, ‘lo splendido’), edificato per volere del re Guglielmo I nel 11651, costituisce un sorprendente esempio di architettura palaziale ifriqena2. La facciata sul lato orientale presenta un portale centrale che raggiunge il primo piano e due laterali più piccoli, tutti e tre ad arco ogivale a doppia ghiera. Aldilà dei portali, un corridoio voltato dispiegato per l’intera estensione del palazzo, aperto alle due estremità, riveste funzione di vestibolo per l’accesso ai vari ambienti. Al centro del piano terreno, in asse con il portale principale, si trova un ambiente di rappresentanza o «sala della fontana», sala a iwan di tipo islamico che costituisce di fatto il cuore nevralgico di tutto il palazzo, ove l’acqua della fontana rappresentava simbolicamente il fulcro attorno al quale orbitava il monumento. Il presente contributo è interamente dedicato alla sala a iwan. In particolare sono illustrati i risultati delle relative indagini archeometriche sulle tessere lapidee Inoltre il restauro alla sala, eseguito su mandato della Sovrintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo tra il 2005 e il 2008, ha fornito occasione per estendere le indagini ad alcuni campioni di malta di allettamento delle tessere dei mosaici, con finalità diagnostiche, onde comprendere i meccanismi di degrado in atto. In base ai risultati delle indagini eseguite, è possibile trarre considerazioni riguardanti l’identificazione dei litotipi bianchi impiegati nelle decorazioni in opus sectile; la caratterizzazione delle malte poste in opera, la misura del loro degrado e le cause di deterioramento. La valutazione dei risultati relativi all’analisi delle malte e al loro processo di degrado ha consentito inoltre di sviluppare ipotesi importanti inerenti il sistema originario di captazione delle acque per servire la fontana, ipotesi successivamente verificate sulla base di indagini geofisiche.
Longo, R. (2012). La sala a iwan della Zisa di Palermo. Restauri, indagini, scoperte. In C. Bordino, R. Dinoia (a cura di), La Ricerca Giovane in cammino per l’arte (pp. 105-115). Roma : Gangemi.
La sala a iwan della Zisa di Palermo. Restauri, indagini, scoperte
Ruggero Longo
2012-01-01
Abstract
Il palazzo della Zisa (dall’arabo al-Az z, ‘il glorioso’, ‘lo splendido’), edificato per volere del re Guglielmo I nel 11651, costituisce un sorprendente esempio di architettura palaziale ifriqena2. La facciata sul lato orientale presenta un portale centrale che raggiunge il primo piano e due laterali più piccoli, tutti e tre ad arco ogivale a doppia ghiera. Aldilà dei portali, un corridoio voltato dispiegato per l’intera estensione del palazzo, aperto alle due estremità, riveste funzione di vestibolo per l’accesso ai vari ambienti. Al centro del piano terreno, in asse con il portale principale, si trova un ambiente di rappresentanza o «sala della fontana», sala a iwan di tipo islamico che costituisce di fatto il cuore nevralgico di tutto il palazzo, ove l’acqua della fontana rappresentava simbolicamente il fulcro attorno al quale orbitava il monumento. Il presente contributo è interamente dedicato alla sala a iwan. In particolare sono illustrati i risultati delle relative indagini archeometriche sulle tessere lapidee Inoltre il restauro alla sala, eseguito su mandato della Sovrintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo tra il 2005 e il 2008, ha fornito occasione per estendere le indagini ad alcuni campioni di malta di allettamento delle tessere dei mosaici, con finalità diagnostiche, onde comprendere i meccanismi di degrado in atto. In base ai risultati delle indagini eseguite, è possibile trarre considerazioni riguardanti l’identificazione dei litotipi bianchi impiegati nelle decorazioni in opus sectile; la caratterizzazione delle malte poste in opera, la misura del loro degrado e le cause di deterioramento. La valutazione dei risultati relativi all’analisi delle malte e al loro processo di degrado ha consentito inoltre di sviluppare ipotesi importanti inerenti il sistema originario di captazione delle acque per servire la fontana, ipotesi successivamente verificate sulla base di indagini geofisiche.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Ruggero Longo, La sala a iwan della Zisa di Palermo. Restauri, indagini, scoperte 2012.pdf
non disponibili
Tipologia:
PDF editoriale
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
328.99 kB
Formato
Adobe PDF
|
328.99 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1293494
