La monografia si propone di indagare la tradizione manoscritta del “Livre du gouvernement des roys et des princes” (1282), prima traduzione francese del celebre “De regimine principum” (1277-1280) di Egidio Romano. Tale traduzione (eseguita dal canonico Henri de Gauchy), unitamente al modello latino, è stata commissionata dal re di Francia, Filippo III l’Ardito, ed entrambe sono dedicate a suo figlio, il futuro re, Filippo IV il Bello. Lo studio filologico, oltre ad inquadrare il contesto storico-politico ove il testo si situa, include lo spoglio della tradizione, lo studio codicologico dettagliato dei 39 testimoni che la compongono, un’analisi filologica basata sul metodo degli errori comuni e lo stemma codicum. Dei nuovi criteri editoriali introducono, quindi, l’edizione critica del primo libro dell’opera, riaggiornando in modo significativo lo stato dell’arte e superando l’ormai obsoleta edizione di S.P. Molenaer del 1899. L’importanza – letteraria, politica, storica – di tale testo è già visibile durante il Medioevo se si considera l’imminente e dilagante circolazione dei codici che lo trasmettono: in effetti, con tale studio si riaggiornano le considerazioni sul pensiero politico medievale e sul concetto di governo (e di bene comune) sul finire del XIII secolo, e si aggiungono nuovi tasselli al discorso sulla trasmissione delle idee aristoteliche in lingua vernacolare.
Scala, G. (2024). Le livre du gouvernement des roys et des princes di Henri de Gauchy: studio filologico – edizione critica (I libro). Tübingen : Narr Francke Attempto [10.24053/9783381124527].
Le livre du gouvernement des roys et des princes di Henri de Gauchy: studio filologico – edizione critica (I libro)
Scala, Gavino
2024-01-01
Abstract
La monografia si propone di indagare la tradizione manoscritta del “Livre du gouvernement des roys et des princes” (1282), prima traduzione francese del celebre “De regimine principum” (1277-1280) di Egidio Romano. Tale traduzione (eseguita dal canonico Henri de Gauchy), unitamente al modello latino, è stata commissionata dal re di Francia, Filippo III l’Ardito, ed entrambe sono dedicate a suo figlio, il futuro re, Filippo IV il Bello. Lo studio filologico, oltre ad inquadrare il contesto storico-politico ove il testo si situa, include lo spoglio della tradizione, lo studio codicologico dettagliato dei 39 testimoni che la compongono, un’analisi filologica basata sul metodo degli errori comuni e lo stemma codicum. Dei nuovi criteri editoriali introducono, quindi, l’edizione critica del primo libro dell’opera, riaggiornando in modo significativo lo stato dell’arte e superando l’ormai obsoleta edizione di S.P. Molenaer del 1899. L’importanza – letteraria, politica, storica – di tale testo è già visibile durante il Medioevo se si considera l’imminente e dilagante circolazione dei codici che lo trasmettono: in effetti, con tale studio si riaggiornano le considerazioni sul pensiero politico medievale e sul concetto di governo (e di bene comune) sul finire del XIII secolo, e si aggiungono nuovi tasselli al discorso sulla trasmissione delle idee aristoteliche in lingua vernacolare.File | Dimensione | Formato | |
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