Con i mosaici bizantini, i soffitti a muqarnas dipinti di tradizione islamica e le decorazioni geometriche marmoree in opus sectile, la Cappella Palatina di Palermo costituisce il non plus ultra del sincretismo culturale inaugurato da Ruggero II, primo sovrano del Regno normanno di Sicilia (1130-1154). Una rilettura delle fonti, incrociata con l’analisi degli apparati decorativi e lo studio delle dinamiche del cantiere palatino in epoca ruggeriana permettono di ricostruire le prassi operative alla base delle relazioni tra artefici e all’origine del sincretismo della Sicilia normanna. Il riesame complessivo della fabbrica, accompagnato da indagini archeometriche sull’edificio, riconduce la cappella e le sue funzioni alla loro più genuina dimensione mediterranea, svelando i significati manifesti e nascosti della politica del nuovo Regno incastonato tra la Chiesa di Roma, il Sacro Romano Impero d'Occidente, l'impero bizantino ad Oriente e il mondo islamico affacciato sulle sponde meridionali e occidentali del Mare Nostrum. L’esame morfologico dei sectilia geometrici e l’analisi dei materiali costitutivi, a confronto con soggetti e decorazioni - figurative e aniconiche - di mosaici e soffitti, confermano in ultima analisi le nuove interpretazioni formali e iconologiche, riconsegnando ai nostri sensi lo scrigno di re Ruggero.
Longo, R. (2023). Lo scrigno di re Ruggero: la Cappella Palatina di Palermo e le sue funzioni. Roma : Efesto.
Lo scrigno di re Ruggero: la Cappella Palatina di Palermo e le sue funzioni
Ruggero Longo
2023-01-01
Abstract
Con i mosaici bizantini, i soffitti a muqarnas dipinti di tradizione islamica e le decorazioni geometriche marmoree in opus sectile, la Cappella Palatina di Palermo costituisce il non plus ultra del sincretismo culturale inaugurato da Ruggero II, primo sovrano del Regno normanno di Sicilia (1130-1154). Una rilettura delle fonti, incrociata con l’analisi degli apparati decorativi e lo studio delle dinamiche del cantiere palatino in epoca ruggeriana permettono di ricostruire le prassi operative alla base delle relazioni tra artefici e all’origine del sincretismo della Sicilia normanna. Il riesame complessivo della fabbrica, accompagnato da indagini archeometriche sull’edificio, riconduce la cappella e le sue funzioni alla loro più genuina dimensione mediterranea, svelando i significati manifesti e nascosti della politica del nuovo Regno incastonato tra la Chiesa di Roma, il Sacro Romano Impero d'Occidente, l'impero bizantino ad Oriente e il mondo islamico affacciato sulle sponde meridionali e occidentali del Mare Nostrum. L’esame morfologico dei sectilia geometrici e l’analisi dei materiali costitutivi, a confronto con soggetti e decorazioni - figurative e aniconiche - di mosaici e soffitti, confermano in ultima analisi le nuove interpretazioni formali e iconologiche, riconsegnando ai nostri sensi lo scrigno di re Ruggero.File | Dimensione | Formato | |
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