Catalogo della mostra (Siena, Santa Maria della Scala, 17 ottobre 2024-30 marzo 2025). La mostra presenta un percorso attraverso l’arte italiana nel periodo compreso tra gli anni della Grande Guerra e i primi anni Sessanta: dal “ritorno all’ordine” a “Novecento”, dalla Scuola Romana agli “Italiens de Paris”, dal realismo all’astrattismo e all’informale. La Collezione del Monte dei Paschi di Siena e la Collezione Brandi conservano di questo mezzo secolo autentici capolavori, in grado di tracciare lo sviluppo, certo non lineare e costellato di contraddizioni, deviazioni e figure eretiche, che corre dalla figurazione alla sua dissoluzione: basti citare i nomi di Ferrazzi, Andreotti, Carrà, Sironi, Donghi, De Pisis, Severini, Campigli, Morandi, Rosai, Viani, Levi, Mafai, Manzù, Marini, Guttuso, Afro, Scialoja, Turcato, Burri, tutti autori rappresentati con opere di primaria importanza. Ma assieme e accanto ai grandi nomi dell’arte italiana del XX secolo, è esposta anche una cospicua selezione di artisti senesi e in misura minore toscani: non in un’impossibile e inutile competizione con i “maestri” riconosciuti, ma in un aperto e talvolta sorprendente dialogo, a testimonianza che la distanza tra centri e periferie è stata, tra anni Dieci e Sessanta, meno netta di quanto si possa immaginare. Difatti l’arte italiana del secolo scorso si caratterizza, in gran parte, per la compresenza di una produzione focalizzata nei grandi centri e di una sua originale disseminazione nei centri minori: costellazioni, appunto, di un sistema dell’arte interconnesso e dialettico anche nelle sue manifestazioni più individuali e caratterizzate. Gran parte delle opere di produzione locale sono peraltro inedite o mai più esposte dalla loro prima apparizione, che spesso coincide con l'acquisto da parte del Monte dei Paschi. Si sono infatti anche ricostruite le vicende legate alle acquisizioni delle opere della Collezione del Monte dei Paschi, indagate in parte per quelle provenienti dalla Collezione della Banca Toscana (Da Fattori a Burri. Dipinti, sculture e disegni dalla Collezione della Banca Toscana, a cura di C. Sisi, catalogo della mostra al Museo Marino Marini di Firenze, Centro Di, Firenze 1993; Dipinti, sculture e disegni del Novecento, a cura di B. Cinelli e D. Capresi, catalogo della mostra a Palazzo Te di Mantova, Skira, Milano 2012), mentre ancora da chiarire sono quelle relative alla lunga storia collezionistica di arte contemporanea dell’istituto senese. Per quanto riguarda la Collezione Brandi, un importante contributo alla storia della collezione è stato offerto in occasione della mostra tenutasi al Santa Maria della Scala nel 2006-2007 (La passione e l’arte. Cesare Brandi e Luigi Magnani collezionisti, a cura di L. Fornari Schianchi e A.M. Guiducci, Torino, Allemandi 2006), ma ulteriori approfondimenti sono stati possibili.
Quattrocchi, L. (a cura di). (2024). Costellazioni: arte italiana 1915-1960 dalle Collezioni Banca Monte dei Paschi di Siena e Cesare Brandi. Livorno : Sillabe.
Costellazioni: arte italiana 1915-1960 dalle Collezioni Banca Monte dei Paschi di Siena e Cesare Brandi
Luca Quattrocchi
2024-01-01
Abstract
Catalogo della mostra (Siena, Santa Maria della Scala, 17 ottobre 2024-30 marzo 2025). La mostra presenta un percorso attraverso l’arte italiana nel periodo compreso tra gli anni della Grande Guerra e i primi anni Sessanta: dal “ritorno all’ordine” a “Novecento”, dalla Scuola Romana agli “Italiens de Paris”, dal realismo all’astrattismo e all’informale. La Collezione del Monte dei Paschi di Siena e la Collezione Brandi conservano di questo mezzo secolo autentici capolavori, in grado di tracciare lo sviluppo, certo non lineare e costellato di contraddizioni, deviazioni e figure eretiche, che corre dalla figurazione alla sua dissoluzione: basti citare i nomi di Ferrazzi, Andreotti, Carrà, Sironi, Donghi, De Pisis, Severini, Campigli, Morandi, Rosai, Viani, Levi, Mafai, Manzù, Marini, Guttuso, Afro, Scialoja, Turcato, Burri, tutti autori rappresentati con opere di primaria importanza. Ma assieme e accanto ai grandi nomi dell’arte italiana del XX secolo, è esposta anche una cospicua selezione di artisti senesi e in misura minore toscani: non in un’impossibile e inutile competizione con i “maestri” riconosciuti, ma in un aperto e talvolta sorprendente dialogo, a testimonianza che la distanza tra centri e periferie è stata, tra anni Dieci e Sessanta, meno netta di quanto si possa immaginare. Difatti l’arte italiana del secolo scorso si caratterizza, in gran parte, per la compresenza di una produzione focalizzata nei grandi centri e di una sua originale disseminazione nei centri minori: costellazioni, appunto, di un sistema dell’arte interconnesso e dialettico anche nelle sue manifestazioni più individuali e caratterizzate. Gran parte delle opere di produzione locale sono peraltro inedite o mai più esposte dalla loro prima apparizione, che spesso coincide con l'acquisto da parte del Monte dei Paschi. Si sono infatti anche ricostruite le vicende legate alle acquisizioni delle opere della Collezione del Monte dei Paschi, indagate in parte per quelle provenienti dalla Collezione della Banca Toscana (Da Fattori a Burri. Dipinti, sculture e disegni dalla Collezione della Banca Toscana, a cura di C. Sisi, catalogo della mostra al Museo Marino Marini di Firenze, Centro Di, Firenze 1993; Dipinti, sculture e disegni del Novecento, a cura di B. Cinelli e D. Capresi, catalogo della mostra a Palazzo Te di Mantova, Skira, Milano 2012), mentre ancora da chiarire sono quelle relative alla lunga storia collezionistica di arte contemporanea dell’istituto senese. Per quanto riguarda la Collezione Brandi, un importante contributo alla storia della collezione è stato offerto in occasione della mostra tenutasi al Santa Maria della Scala nel 2006-2007 (La passione e l’arte. Cesare Brandi e Luigi Magnani collezionisti, a cura di L. Fornari Schianchi e A.M. Guiducci, Torino, Allemandi 2006), ma ulteriori approfondimenti sono stati possibili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1278822