Il largo impiego dei dispositivi informatici nella vita quotidiana ha comportato che, attraverso i fornitori dei servizi telefonici e informatici, viene raccolta una grande mole di dati personali, spesso utili ai fini processuali. Il difficile bilanciamento tra esigenze accertative e tutela della privacy ha visto il susseguirsi di interventi normativi a livello nazionale ed europeo. D’altro canto, le Corti europee hanno cercato di valorizzare il principio di proporzionalità, in modo da limitare le violazioni al fondamentale diritto al rispetto della vita privata soltanto ai casi strettamente necessari. In un simile contesto, tuttavia, il legislatore italiano si è mosso negli ultimi anni in una prospettiva diametralmente opposta, ampliando in maniera esorbitante il periodo di conservazione dei dati personali in ragione della avvertita esigenza di contrastare le più gravi forme di criminalità, quale quella terroristica: profili di criticità che – nonostante i moniti del Garante della Privacy – continuano ad affliggere la normativa sul trattamento dei dati per finalità di accertamento e prevenzione dei reati.
Baccari, G.M. (2023). Il trattamento (anche elettronico) dei dati personali per finalità di accertamento dei reati. In A. Cadoppi, S. Canestrari, A. Manna, M. Papa (a cura di), CYBERCRIME (pp. 1867-1889). Milano : Wolters Kluwer Italia.
Il trattamento (anche elettronico) dei dati personali per finalità di accertamento dei reati
Baccari
2023-01-01
Abstract
Il largo impiego dei dispositivi informatici nella vita quotidiana ha comportato che, attraverso i fornitori dei servizi telefonici e informatici, viene raccolta una grande mole di dati personali, spesso utili ai fini processuali. Il difficile bilanciamento tra esigenze accertative e tutela della privacy ha visto il susseguirsi di interventi normativi a livello nazionale ed europeo. D’altro canto, le Corti europee hanno cercato di valorizzare il principio di proporzionalità, in modo da limitare le violazioni al fondamentale diritto al rispetto della vita privata soltanto ai casi strettamente necessari. In un simile contesto, tuttavia, il legislatore italiano si è mosso negli ultimi anni in una prospettiva diametralmente opposta, ampliando in maniera esorbitante il periodo di conservazione dei dati personali in ragione della avvertita esigenza di contrastare le più gravi forme di criminalità, quale quella terroristica: profili di criticità che – nonostante i moniti del Garante della Privacy – continuano ad affliggere la normativa sul trattamento dei dati per finalità di accertamento e prevenzione dei reati.File | Dimensione | Formato | |
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