La Toscana detiene, tra tutte le regioni italiane, il maggior numero di sorgenti minerali e termali – alcune centinaia – e di stazioni di cura, che si basano su acque calde, tiepide o fredde. Una recente ricerca da me condotta sulle strutture termali della regione (Guarducci, 2021), di impostazione geografico-storica, ha ricostruito le complesse dinamiche di un’ottantina di strutture termali tra i tempi tardo-medievali e contemporanei: luoghi di cura ma anche di svago e di socializzazione, con le loro storie differenziate nel corso dei secoli. Accanto alle tante terme note e ancora oggi attive, sono stati censiti e descritti siti meno noti, oppure trasformati o abbandonati, stabilimenti complessi ma anche modesti edifici, vasche o fontane che, insieme alle strutture per l’ospitalità, valgono a testimoniare un uso reale dell’acqua sotto il piano idroterapico, oggi e nel passato. Il sistema termale toscano è particolarmente ricco e relativamente ben distribuito nel territorio, in considerazione della pronunciata compartimentazione geo-morfologica e storico-politica della regione, e sia dell’ampio ventaglio della natura delle acque, quanto a caratteristiche fisico-chimiche, con le conseguenti differenziate qualità terapeutiche. Per il territorio senese sono state considerate 18 strutture per le quali tra il Medioevo e l’età contemporanea, sono state reperite testimonianze attendibili di utilizzazioni di tipo idroterapico organizzato o anche spontaneo significativo: quelle di origine medievale di Petriolo e Caldanelle, Macereto o Doccio, Bagno Vignoni, Rapolano, Bagno San Filippo, Montalceto, Bagno Santo di Sarteano, Chianciano, Acqua Borra o di Dofana, San Casciano dei Bagni (oltre a Pescille di Castelnuovo Berardenga); e le altre moderne di Cinciano di Poggibonsi, Santa Lucia di San Gimignano, Le Caldane e La Lisciata di Colle di Val d'Elsa, Galleraie, Acqua della Pietra di Sinalunga, Bagnacci di Lucignano e Acqua Puzzola di Montepulciano

Guarducci, A. (2023). Le terme senesi dal Cinquecento all’Ottocento. In M. De Gregorio (a cura di), Sorgenti minerali e terme in terra di Siena: analisi e cura dal Cinquecento all’Ottocento: mostra bibliografica e documentaria, Accademia dei Fisiocrotici, 22 marzo-22 aprile 2023 (pp. 11-37). Siena : Betti Editrice.

Le terme senesi dal Cinquecento all’Ottocento

Guarducci, Anna
2023-01-01

Abstract

La Toscana detiene, tra tutte le regioni italiane, il maggior numero di sorgenti minerali e termali – alcune centinaia – e di stazioni di cura, che si basano su acque calde, tiepide o fredde. Una recente ricerca da me condotta sulle strutture termali della regione (Guarducci, 2021), di impostazione geografico-storica, ha ricostruito le complesse dinamiche di un’ottantina di strutture termali tra i tempi tardo-medievali e contemporanei: luoghi di cura ma anche di svago e di socializzazione, con le loro storie differenziate nel corso dei secoli. Accanto alle tante terme note e ancora oggi attive, sono stati censiti e descritti siti meno noti, oppure trasformati o abbandonati, stabilimenti complessi ma anche modesti edifici, vasche o fontane che, insieme alle strutture per l’ospitalità, valgono a testimoniare un uso reale dell’acqua sotto il piano idroterapico, oggi e nel passato. Il sistema termale toscano è particolarmente ricco e relativamente ben distribuito nel territorio, in considerazione della pronunciata compartimentazione geo-morfologica e storico-politica della regione, e sia dell’ampio ventaglio della natura delle acque, quanto a caratteristiche fisico-chimiche, con le conseguenti differenziate qualità terapeutiche. Per il territorio senese sono state considerate 18 strutture per le quali tra il Medioevo e l’età contemporanea, sono state reperite testimonianze attendibili di utilizzazioni di tipo idroterapico organizzato o anche spontaneo significativo: quelle di origine medievale di Petriolo e Caldanelle, Macereto o Doccio, Bagno Vignoni, Rapolano, Bagno San Filippo, Montalceto, Bagno Santo di Sarteano, Chianciano, Acqua Borra o di Dofana, San Casciano dei Bagni (oltre a Pescille di Castelnuovo Berardenga); e le altre moderne di Cinciano di Poggibonsi, Santa Lucia di San Gimignano, Le Caldane e La Lisciata di Colle di Val d'Elsa, Galleraie, Acqua della Pietra di Sinalunga, Bagnacci di Lucignano e Acqua Puzzola di Montepulciano
2023
978-88-946877-1-2
Guarducci, A. (2023). Le terme senesi dal Cinquecento all’Ottocento. In M. De Gregorio (a cura di), Sorgenti minerali e terme in terra di Siena: analisi e cura dal Cinquecento all’Ottocento: mostra bibliografica e documentaria, Accademia dei Fisiocrotici, 22 marzo-22 aprile 2023 (pp. 11-37). Siena : Betti Editrice.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1255367