Neither Correggio nor Carracci? The Farnese Copies from the Apse of Saint John the Evangelist Christ in Glory and Crowned Virgin, large canvases that mimicked the respective life-size figures depicted by Correggio in the apse of the church of Saint John Evangelist in Parma in 1522, are works whose consignment to exhibition or storage spaces was conditioned over time by considerations deriving from their attribution, suggestions that they are copies of another work, one albeit celebrated. and lost. In 1587 the apse in Parma was destroyed and the fresco was reproduced by the Bolognese painter Cesare Aretusi based, according to the sources, on copies made by Annibale and Agostino Carracci. The tradition that assigns these canvases to the Bolognese brothers dates back to the early decades of the seventeenth century and is confirmed by documents that attest to their ownership as early as 1588 by Gabriele Bombasi, a noble scholar from Reggio Emilia and tutor of Odoardo Farnese, to whom he left them as a gift upon his death.

Il Cristo in gloria e la Vergine Incoronata, grandi tele che riprendevano a grandezza naturale le rispettive figure rappresentate dal Correggio nell’abside della chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma nel 1522, sono opere la cui destinazione alle sale o ai depositi è stata condizionata nel tempo dalla considerazione derivante dall’autografia che gli veniva attribuita o dal loro essere copia di un’altra opera, benché celebre e perduta. Nel 1587 il catino absidale fu distrutto e l'affresco fu riprodotto dal pittore bolognese Cesare Aretusi basandosi, secondo le fonti, sulle copie eseguite da Annibale e Agostino Carracci. La tradizione che riferisce ai fratelli bolognesi queste tele risale ai primi decenni del XVII secolo ed è confermata da documenti che ne attestano la proprietà già nel 1588 da parte di Gabriele Bombasi, nobile letterato reggiano precettore di Odoardo Farnese, a cui le lasciò in dono alla sua morte.

Cerasuolo, A. (2022). Né Correggio né Carracci? Le copie farnesiane dall'abside di San Giovanni Evangelista. In C. Romano, M. Tamajo Contarini (a cura di), Depositi di Capodimonte: storie ancora da scrivere (pp. 94-100). Napoli : Paparo.

Né Correggio né Carracci? Le copie farnesiane dall'abside di San Giovanni Evangelista

Cerasuolo, Angela
2022-01-01

Abstract

Neither Correggio nor Carracci? The Farnese Copies from the Apse of Saint John the Evangelist Christ in Glory and Crowned Virgin, large canvases that mimicked the respective life-size figures depicted by Correggio in the apse of the church of Saint John Evangelist in Parma in 1522, are works whose consignment to exhibition or storage spaces was conditioned over time by considerations deriving from their attribution, suggestions that they are copies of another work, one albeit celebrated. and lost. In 1587 the apse in Parma was destroyed and the fresco was reproduced by the Bolognese painter Cesare Aretusi based, according to the sources, on copies made by Annibale and Agostino Carracci. The tradition that assigns these canvases to the Bolognese brothers dates back to the early decades of the seventeenth century and is confirmed by documents that attest to their ownership as early as 1588 by Gabriele Bombasi, a noble scholar from Reggio Emilia and tutor of Odoardo Farnese, to whom he left them as a gift upon his death.
2022
978-88-31983-88-4
Il Cristo in gloria e la Vergine Incoronata, grandi tele che riprendevano a grandezza naturale le rispettive figure rappresentate dal Correggio nell’abside della chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma nel 1522, sono opere la cui destinazione alle sale o ai depositi è stata condizionata nel tempo dalla considerazione derivante dall’autografia che gli veniva attribuita o dal loro essere copia di un’altra opera, benché celebre e perduta. Nel 1587 il catino absidale fu distrutto e l'affresco fu riprodotto dal pittore bolognese Cesare Aretusi basandosi, secondo le fonti, sulle copie eseguite da Annibale e Agostino Carracci. La tradizione che riferisce ai fratelli bolognesi queste tele risale ai primi decenni del XVII secolo ed è confermata da documenti che ne attestano la proprietà già nel 1588 da parte di Gabriele Bombasi, nobile letterato reggiano precettore di Odoardo Farnese, a cui le lasciò in dono alla sua morte.
Cerasuolo, A. (2022). Né Correggio né Carracci? Le copie farnesiane dall'abside di San Giovanni Evangelista. In C. Romano, M. Tamajo Contarini (a cura di), Depositi di Capodimonte: storie ancora da scrivere (pp. 94-100). Napoli : Paparo.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
DepositiCapodimonte_Estratto_Cerasuolo.pdf

non disponibili

Tipologia: PDF editoriale
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 1.16 MB
Formato Adobe PDF
1.16 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1253689