Giulio Romano's Madonna della Gatta has had a troubled conservation history, linked to a notable instability of the pictorial layers that has caused continuous problems from very early times, due to the occurrence of lifting and detachment of colour, and an impressive amount of restoration work, documented from the earliest years of its presence in Naples. The mentions of this in archive documents are numerous and the restorations cover a span of no less than two centuries, from 1787 (Anders) to 1981 (Istituto Centrale del Restauro), nor can it be said that the problem has been resolved, as the painting is still under control and undergoes periodic localised consolidation. To retrace these events is also to retrace the history of the Neapolitan Museum, bringing to light with tangible evidence aspects and problems linked both to contingent circumstances - organisation, roles, procedures, logistical problems - and to a broader reflection on issues of a methodological nature - the integration of lacunae, the legitimacy of removing repainting, respect for varnishes and finishes, the priority of conservation and prevention aspects - which we will be surprised to discover has been tackled with great zeal and institutional commitment, albeit amidst ambiguities and contradictions.

La Madonna della gatta di Giulio Romano ha avuto una storia conservativa travagliata, legata ad una notevole instabilità degli strati pittorici che ha causato fin da tempi molto antichi continui problemi, per l’insorgenza di sollevamenti e distacchi di colore, ed una quantità impressionante di interventi di restauro, documentati fin dai primi anni della presenza a Napoli. Le menzioni in questo senso nei documenti d’archivio sono numerosissime e i restauri coprono un arco di ben due secoli, dal 1787 (Anders) al 1981 (Istituto Centrale del Restauro), né si può dire che il problema sia risolto, poiché tuttora il dipinto è sotto controllo e subisce periodici interventi di consolidamento localizzato. Ripercorrere questa vicenda è anche ripercorrere la storia del Museo napoletano, mettendone in luce con tangibile evidenza aspetti e problematiche legati tanto a circostanze contingenti – organizzazione, ruoli, procedure, problemi logistici – quanto a una riflessione di più ampio respiro su temi di natura metodologica – l’integrazione delle lacune, la legittimità della rimozione delle ridipinture, il rispetto per vernici e finiture, la priorità degli aspetti conservativi e di prevenzione – che ci sorprenderà scoprire affrontata con grande zelo e con impegno istituzionale, seppur fra ambiguità e contraddizioni.

Cerasuolo, A. (2022). Le vicende della Madonna della gatta di Giulio Romano: due secoli di storia conservativa attraverso documenti e testimonianze. In B. Agosti, A.M. Ambrosini Massari, S. Ginzburg (a cura di), Studi raffaelleschi (pp. 90-134). Urbino : Accademia Raffaello.

Le vicende della Madonna della gatta di Giulio Romano: due secoli di storia conservativa attraverso documenti e testimonianze

Cerasuolo, Angela
2022-01-01

Abstract

Giulio Romano's Madonna della Gatta has had a troubled conservation history, linked to a notable instability of the pictorial layers that has caused continuous problems from very early times, due to the occurrence of lifting and detachment of colour, and an impressive amount of restoration work, documented from the earliest years of its presence in Naples. The mentions of this in archive documents are numerous and the restorations cover a span of no less than two centuries, from 1787 (Anders) to 1981 (Istituto Centrale del Restauro), nor can it be said that the problem has been resolved, as the painting is still under control and undergoes periodic localised consolidation. To retrace these events is also to retrace the history of the Neapolitan Museum, bringing to light with tangible evidence aspects and problems linked both to contingent circumstances - organisation, roles, procedures, logistical problems - and to a broader reflection on issues of a methodological nature - the integration of lacunae, the legitimacy of removing repainting, respect for varnishes and finishes, the priority of conservation and prevention aspects - which we will be surprised to discover has been tackled with great zeal and institutional commitment, albeit amidst ambiguities and contradictions.
2022
9788887573602
La Madonna della gatta di Giulio Romano ha avuto una storia conservativa travagliata, legata ad una notevole instabilità degli strati pittorici che ha causato fin da tempi molto antichi continui problemi, per l’insorgenza di sollevamenti e distacchi di colore, ed una quantità impressionante di interventi di restauro, documentati fin dai primi anni della presenza a Napoli. Le menzioni in questo senso nei documenti d’archivio sono numerosissime e i restauri coprono un arco di ben due secoli, dal 1787 (Anders) al 1981 (Istituto Centrale del Restauro), né si può dire che il problema sia risolto, poiché tuttora il dipinto è sotto controllo e subisce periodici interventi di consolidamento localizzato. Ripercorrere questa vicenda è anche ripercorrere la storia del Museo napoletano, mettendone in luce con tangibile evidenza aspetti e problematiche legati tanto a circostanze contingenti – organizzazione, ruoli, procedure, problemi logistici – quanto a una riflessione di più ampio respiro su temi di natura metodologica – l’integrazione delle lacune, la legittimità della rimozione delle ridipinture, il rispetto per vernici e finiture, la priorità degli aspetti conservativi e di prevenzione – che ci sorprenderà scoprire affrontata con grande zelo e con impegno istituzionale, seppur fra ambiguità e contraddizioni.
Cerasuolo, A. (2022). Le vicende della Madonna della gatta di Giulio Romano: due secoli di storia conservativa attraverso documenti e testimonianze. In B. Agosti, A.M. Ambrosini Massari, S. Ginzburg (a cura di), Studi raffaelleschi (pp. 90-134). Urbino : Accademia Raffaello.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1253677