Il progetto di riforma degli artt. 71 e 75 Cost.: il fine giustifica i mezzi?

The essay critically analyzes the contents of the Constitutional Bill AC 1173 (Amendment of Articles 71 and 75 of the Constitution) presented during the XVIII Legislature. The critical findings concern the possible effects of the proposal with respect to our form of State. At the beginning there are considerations relating to the context in which the reform should operate: the cut of parliamentarians ( Constitutional Law 1/2020) which has already had a disruptive effect on the maintenance of the guarantee quorums envisaged by the Constitution and on the rate of representativeness of the elected with respect to the electoral body.Furthermore, the proposal under consideration, far from mitigating these effects, it would strike at the heart of the democratic-representative principle: undermining the parliamentary monopoly on the constitutive phase of law formation, vivisecting the legislative procedure, undermining the principle of discussion and, finally, constitutionalizing the plesbiscitary twist of the referendum institution

Il contributo analizza criticamente i contenuti della proposta di legge costituzionale AC 1173 (modifica degli artt. 71 e 75 Cost.) presentata nel corso della XVIII Legislatura. I rilievi critici attengono ai possibili effetti della proposta rispetto alla nostra forma di Stato. Si parte dalle considerazioni relative al contesto in cui la riforma dovrebbe operare: il taglio del numero dei parlamentari (legge cost. n. 1 del 2020) che ha già avuto un effetto dirompente sulla tenuta dei quorum di garanzia previsti dalla Costituzione e sul tasso di rappresentatività degli eletti rispetto al corpo elettorale. Si osserva come la proposta in esame lungi dal mitigare tali effetti colpirebbe al cuore il principio democratico-rappresentativo: minando il monopolio parlamentare sulla fase costitutiva di formazione della legge, vivisezionando il procedimento legislativo, ledendo il principio di discussione e, infine, costituzionalizzando la torsione plesbiscitaria dell’istituto referendario.