È la voce ad attribuire un significato al libro, oggetto altrimenti inanimato, che grazie alla lettura diventa capace di dare forma al rapporto tra i corpi, di stabilire le distanze e di attirare sguardi e attenzione. Se nell’ambito degli studi letterari si tende a pensare che la realizzazione acustica di un’opera letteraria non faccia parte della struttura dell’opera, osservando il fenomeno dal punto di vista dell’esperienza estetica dobbiamo ammettere che la voce, la situazione comunicativa e i modi stessi dell’ascolto diventano inseparabili, e che la loro interpretazione è dunque pertinente e necessaria alla comprensione del fenomeno. Per indicare la pratica dell’ascolto condiviso di testi scritti si ricorre al concetto di auralità [Batini 2022, 22], a sottolineare l’importanza assegnata al suono della voce e quindi all’udito come canale privilegiato di accesso al dispositivo testuale e all’esperienza estetica. In attesa di ulteriori conferme da parte della ricerca empirica, possiamo provvisoriamente affermare che la scelta e la varietà dei libri proposti hanno un ruolo determinante sulla riuscita dell’esperienza estetica e, anche, sull’impatto della lettura ad alta voce condivisa, i cui effetti positivi sui processi cognitivi sono ampiamente documentati dalla ricerca educativa.

Giusti, S. (2023). La lettura ad alta voce come esperienza estetica. In F. Batini (a cura di), La lettura ad alta voce condivisa: un metodo in direzione dell'equità (pp. 103-121). Bologna : Il Mulino.

La lettura ad alta voce come esperienza estetica

Giusti, Simone
2023-01-01

Abstract

È la voce ad attribuire un significato al libro, oggetto altrimenti inanimato, che grazie alla lettura diventa capace di dare forma al rapporto tra i corpi, di stabilire le distanze e di attirare sguardi e attenzione. Se nell’ambito degli studi letterari si tende a pensare che la realizzazione acustica di un’opera letteraria non faccia parte della struttura dell’opera, osservando il fenomeno dal punto di vista dell’esperienza estetica dobbiamo ammettere che la voce, la situazione comunicativa e i modi stessi dell’ascolto diventano inseparabili, e che la loro interpretazione è dunque pertinente e necessaria alla comprensione del fenomeno. Per indicare la pratica dell’ascolto condiviso di testi scritti si ricorre al concetto di auralità [Batini 2022, 22], a sottolineare l’importanza assegnata al suono della voce e quindi all’udito come canale privilegiato di accesso al dispositivo testuale e all’esperienza estetica. In attesa di ulteriori conferme da parte della ricerca empirica, possiamo provvisoriamente affermare che la scelta e la varietà dei libri proposti hanno un ruolo determinante sulla riuscita dell’esperienza estetica e, anche, sull’impatto della lettura ad alta voce condivisa, i cui effetti positivi sui processi cognitivi sono ampiamente documentati dalla ricerca educativa.
2023
978-88-15-38649-6
Giusti, S. (2023). La lettura ad alta voce come esperienza estetica. In F. Batini (a cura di), La lettura ad alta voce condivisa: un metodo in direzione dell'equità (pp. 103-121). Bologna : Il Mulino.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1233322