Lavoro part-time, apprendistato, lavoro temporaneo, formazione lavoro, lavoro a progetto, collaborazione occasionale, collaborazione coordinata e continuativa, sono le forme di lavoro che hanno introdotto una trasformazione radicale nel mercato del lavoro, ma che sono diventate fonte di preoccupazione per giovani e meno giovani. Forme “atipiche” in quanto non abituali, diverse dai tradizionali contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato e dalle forme di lavoro autonomo, ma che hanno portato ad una rilevante trasformazione nel tessuto sociale e personale del soggetto di oggi. Nel momento in cui i bisogni individuali divengono la base da cui partire in quanto riconosciuti come fondamentali per accompagnare un soggetto a vivere, gestire e padroneggiare la flessibilità e l’incertezza dettata dalla attuale società, e il contesto assume il ruolo di variabile centrale, la formazione non può che attrezzarsi pensando a processi di azione molto destrutturati, a ipotesi più che progetti, a metodologie, metodi e strumenti in grado di cambiare al mutare della configurazione della relazione tra i soggetti protagonisti del processo di formazione, dando una forte centralità all’autoformazione. Quello a cui oggi la formazione deve guardare e dare risposte in grado di produrre benessere e sicurezza, è un soggetto che ha subito una perdita di senso, disorientato rispetto alle categorie del tempo e dello spazio (senza confini e senza limiti, se non quello certo della morte, ma che spesso è nascosta perfino a se stessi), frammentato, ma anche inquieto e ansioso di conoscere quali sono gli aspetti, le dinamiche che si creano nella propria storia formativa e desideroso di ritrovare le “coordinate” di orizzonte e orientare il cammino alla ricerca del proprio Senso. Un approccio pedagogico e formativo che richiede al soggetto un costante intreccio tra essere formato e essere formatore di se stesso, nel quale, attraverso la relazione con il contesto e mediante la rappresentazione della propria esperienza esistenziale, il soggetto si de-costruisce e si ri-compone, dando vita ad una dimensione di crescita collettiva, in cui cogliere anche il senso universale del proprio operare e del proprio essere. Un processo formativo del quale il soggetto è protagonista anche nello “svelare” e nel chiarire il suo divenire, imparando a ri-organizzare e ri-definire la propria esistenza sulla base di una conoscenza profonda di sé e della realtà che lo circonda

Mancaniello, M.R. (2012). Lavori di-versi: il lavoro atipico e la formazione a sostegno di un equilibrio instabile. In V. Boffo (a cura di), Di lavoro e non solo: sguardi pedagogici (pp. 147-172). Milano : Simplicissimus Book Farm.

Lavori di-versi: il lavoro atipico e la formazione a sostegno di un equilibrio instabile

Mancaniello, Maria Rita
2012-01-01

Abstract

Lavoro part-time, apprendistato, lavoro temporaneo, formazione lavoro, lavoro a progetto, collaborazione occasionale, collaborazione coordinata e continuativa, sono le forme di lavoro che hanno introdotto una trasformazione radicale nel mercato del lavoro, ma che sono diventate fonte di preoccupazione per giovani e meno giovani. Forme “atipiche” in quanto non abituali, diverse dai tradizionali contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato e dalle forme di lavoro autonomo, ma che hanno portato ad una rilevante trasformazione nel tessuto sociale e personale del soggetto di oggi. Nel momento in cui i bisogni individuali divengono la base da cui partire in quanto riconosciuti come fondamentali per accompagnare un soggetto a vivere, gestire e padroneggiare la flessibilità e l’incertezza dettata dalla attuale società, e il contesto assume il ruolo di variabile centrale, la formazione non può che attrezzarsi pensando a processi di azione molto destrutturati, a ipotesi più che progetti, a metodologie, metodi e strumenti in grado di cambiare al mutare della configurazione della relazione tra i soggetti protagonisti del processo di formazione, dando una forte centralità all’autoformazione. Quello a cui oggi la formazione deve guardare e dare risposte in grado di produrre benessere e sicurezza, è un soggetto che ha subito una perdita di senso, disorientato rispetto alle categorie del tempo e dello spazio (senza confini e senza limiti, se non quello certo della morte, ma che spesso è nascosta perfino a se stessi), frammentato, ma anche inquieto e ansioso di conoscere quali sono gli aspetti, le dinamiche che si creano nella propria storia formativa e desideroso di ritrovare le “coordinate” di orizzonte e orientare il cammino alla ricerca del proprio Senso. Un approccio pedagogico e formativo che richiede al soggetto un costante intreccio tra essere formato e essere formatore di se stesso, nel quale, attraverso la relazione con il contesto e mediante la rappresentazione della propria esperienza esistenziale, il soggetto si de-costruisce e si ri-compone, dando vita ad una dimensione di crescita collettiva, in cui cogliere anche il senso universale del proprio operare e del proprio essere. Un processo formativo del quale il soggetto è protagonista anche nello “svelare” e nel chiarire il suo divenire, imparando a ri-organizzare e ri-definire la propria esistenza sulla base di una conoscenza profonda di sé e della realtà che lo circonda
2012
9788863698145
Mancaniello, M.R. (2012). Lavori di-versi: il lavoro atipico e la formazione a sostegno di un equilibrio instabile. In V. Boffo (a cura di), Di lavoro e non solo: sguardi pedagogici (pp. 147-172). Milano : Simplicissimus Book Farm.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1232507