The most recent developments concerning the taxation of multinational groups of companies – with the project of a radically new tax model, based on OECD-inspired "two-pillar" strategy, including a global minimum tax - call for a series of reflections, concerning both the technical profiles of the new discipline and to an even greater extent, the implications that may arise from, with regard to the extension and concrete exercise of the fiscal sovereignty of the State. The forecast of a minimum level of taxation at global level aims to mark the end of the race to the bottom of rates, and results in a loss of appeal of the jurisdictions that have traditionally played a major role in the harmful tax competition. The active involvement of the generality of States in the prevention of base erosion and profit shifting phenomena clearly indicates the path just taken, in the sign of the need to ensure a recovery of the tax function by the State and the resumption of this as a factor of balance for the implementation of economic and social policies, consistent with the fundamental principles of solidarity, equality and ability to pay.

I più recenti sviluppi del dibattito relativo alla tassazione dei gruppi di imprese a proiezione multinazionale – per i quali si prospetta un modello impositivo radicalmente nuovo, fondato sulla strategia dei “due pilastri” ispirata dall’OCSE e con la previsione, tra l’altro, di una global minimum tax – sollecitano una serie di riflessioni, riguardanti sia i profili tecnici e applicativi della disciplina che si intende introdurre, sia, ed in misura ancor più consistente, le implicazioni che potranno derivarne rispetto all’estensione e al concreto esercizio della sovranità tributaria dello Stato. La previsione di un livello minimo di imposizione a livello globale intende infatti sancire la fine della corsa al ribasso delle aliquote, e determinare una perdita di appeal delle giurisdizioni che più si sono prodigate nella harmful tax competition. Il coinvolgimento attivo della generalità degli Stati nel contrasto alla concorrenza fiscale internazionale e nella prevenzione dei fenomeni di base erosion e di profit shifting indica chiaramente la strada appena intrapresa, nel segno della necessità di assicurare un recupero della funzione fiscale da parte dello Stato e della riassunzione di questa come fattore di equilibrio per la realizzazione delle politiche economiche e sociali, in vista del perseguimento di finalità coerenti con i principi fondamentali di solidarietà, uguaglianza e capacità contributiva.

Marinello, A. (2023). Sovranità dello Stato e global minimum tax. Pisa : Pacini Editore srl.

Sovranità dello Stato e global minimum tax

Antonio Marinello
2023-01-01

Abstract

The most recent developments concerning the taxation of multinational groups of companies – with the project of a radically new tax model, based on OECD-inspired "two-pillar" strategy, including a global minimum tax - call for a series of reflections, concerning both the technical profiles of the new discipline and to an even greater extent, the implications that may arise from, with regard to the extension and concrete exercise of the fiscal sovereignty of the State. The forecast of a minimum level of taxation at global level aims to mark the end of the race to the bottom of rates, and results in a loss of appeal of the jurisdictions that have traditionally played a major role in the harmful tax competition. The active involvement of the generality of States in the prevention of base erosion and profit shifting phenomena clearly indicates the path just taken, in the sign of the need to ensure a recovery of the tax function by the State and the resumption of this as a factor of balance for the implementation of economic and social policies, consistent with the fundamental principles of solidarity, equality and ability to pay.
2023
978-88-3379-583-6
I più recenti sviluppi del dibattito relativo alla tassazione dei gruppi di imprese a proiezione multinazionale – per i quali si prospetta un modello impositivo radicalmente nuovo, fondato sulla strategia dei “due pilastri” ispirata dall’OCSE e con la previsione, tra l’altro, di una global minimum tax – sollecitano una serie di riflessioni, riguardanti sia i profili tecnici e applicativi della disciplina che si intende introdurre, sia, ed in misura ancor più consistente, le implicazioni che potranno derivarne rispetto all’estensione e al concreto esercizio della sovranità tributaria dello Stato. La previsione di un livello minimo di imposizione a livello globale intende infatti sancire la fine della corsa al ribasso delle aliquote, e determinare una perdita di appeal delle giurisdizioni che più si sono prodigate nella harmful tax competition. Il coinvolgimento attivo della generalità degli Stati nel contrasto alla concorrenza fiscale internazionale e nella prevenzione dei fenomeni di base erosion e di profit shifting indica chiaramente la strada appena intrapresa, nel segno della necessità di assicurare un recupero della funzione fiscale da parte dello Stato e della riassunzione di questa come fattore di equilibrio per la realizzazione delle politiche economiche e sociali, in vista del perseguimento di finalità coerenti con i principi fondamentali di solidarietà, uguaglianza e capacità contributiva.
Marinello, A. (2023). Sovranità dello Stato e global minimum tax. Pisa : Pacini Editore srl.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1224918