L’articolo studia per la prima volta sistematicamente la complessa storia della λιτή, la processione stawionale propria di Costantinopoli prevista per varie occasioni sia festive, sia penitenziali. Si distingue tra uno stato antico e ricostruibile da fonti indirette e un nuovo rito, conservato nell’ eucologio Coislin 213 del presbitero Stratēgios copiato nella stessa Costantinopoli nel 1027, che regola le processioni nei giorni ordinari, nei giorni di rogazione in ricordo di avversità politiche e di calamità naturali e quelle previste per le festività civili che erano parte integrante del calendario liturgico, e in manoscritti più tardivi. Lo studio si basa su una rigorosa scelta di fonti di vario genere (typikà, eucologi, menologi, lezionari scritturistici) che sono state consultate e, quando necessario, edite dai manoscritti. L’analisi è stata condotta secondo le “leggi della liturgia comparata” e, quando necessario, con un approccio interdisciplinare, attingendo alle discipline storiche e filologiche. La ricerca è contributiva non solo direttamente al campo della storia della liturgia e della civiltà, ma anche come esempio di metodo di studio che tiene conto della storia civile e ecclesiastica e sarà utile per gli storici del culto e per i bizantinisti in genere.
Velkova Velkovska, E. (2021). Rites and prayers for New Year’s Λιτή in the Euchologion Paris Coislin 213 (Ad 1027). In S. M. Pampaloni, S. Parenti (a cura di), Worship. Studies in Memory of Robert F. Taft, S.J. (pp. 299-329). Roma : Pontificio Istituto Orientale.
Rites and prayers for New Year’s Λιτή in the Euchologion Paris Coislin 213 (Ad 1027)
Velkova Velkovska, Elena
2021-01-01
Abstract
L’articolo studia per la prima volta sistematicamente la complessa storia della λιτή, la processione stawionale propria di Costantinopoli prevista per varie occasioni sia festive, sia penitenziali. Si distingue tra uno stato antico e ricostruibile da fonti indirette e un nuovo rito, conservato nell’ eucologio Coislin 213 del presbitero Stratēgios copiato nella stessa Costantinopoli nel 1027, che regola le processioni nei giorni ordinari, nei giorni di rogazione in ricordo di avversità politiche e di calamità naturali e quelle previste per le festività civili che erano parte integrante del calendario liturgico, e in manoscritti più tardivi. Lo studio si basa su una rigorosa scelta di fonti di vario genere (typikà, eucologi, menologi, lezionari scritturistici) che sono state consultate e, quando necessario, edite dai manoscritti. L’analisi è stata condotta secondo le “leggi della liturgia comparata” e, quando necessario, con un approccio interdisciplinare, attingendo alle discipline storiche e filologiche. La ricerca è contributiva non solo direttamente al campo della storia della liturgia e della civiltà, ma anche come esempio di metodo di studio che tiene conto della storia civile e ecclesiastica e sarà utile per gli storici del culto e per i bizantinisti in genere.File | Dimensione | Formato | |
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