La metafora della resilienza è ormai popolare non solo nella letteratura scientifica di vari ambiti disciplinari (scienze biologiche, dei materiali, sociali, etc.), ma anche nell’agenda del dibattito politico ed economico internazionale. Anche nello specifico ambito geografico-economico si assiste ad una crescente diffusione del concetto; tuttavia, l’indeterminatezza dello stesso ha portato allo sviluppo di approcci di tipo ibrido che ne hanno generato diverse declinazioni ed interpretazioni: resilienza economica, sociale, ambientale, etc. Anche in virtù dell’attuale crisi internazionale, il concetto di resilienza economica è più che mai protagonista del dibattito multidisciplinare concernente lo sviluppo economico locale e regionale. Ciò nonostante, cosa significhi resilienza economica, quali siano le caratteristiche di un sistema o regione resiliente e perché alcuni sistemi o regioni sembrano più resilienti di altri, rappresentano ancora degli interrogativi dibattuti. Per tale ragione, questo articolo intende inserirsi nell’attuale dibattito geografico-economico presentando una panoramica dei possibili significati di resilienza economica, cercando di ricostruire le principali evidenze teoriche degli studi in materia ed individuare le principali variabili di misurazione e metodologie emergenti. I sistemi economici possono, infatti, mostrare diverse reazioni a shock negativi esterni: (i) alcuni possono assorbire lo shock e tornare sul percorso di crescita preesistente - entro un intervallo temporale relativamente breve - in virtù di un comportamento “economicamente resiliente”, (ii) altri possono non vedere per nulla intaccato il proprio stato di equilibrio o percorso di crescita economica, mostrandosi dunque non vulnerabili e “shock-resistenti”, (iii) altri infine, possono mostrarsi incapaci di assorbire o reagire agli shock negativi entro un orizzonte temporale definito, rivelandosi così “non resilienti” (Briguglio 2006, Pendall et al. 2007, Hassink 2010). Secondo quanto emerso dai più recenti studi dunque (Martin, 2012), il concetto di resilienza non dovrebbe essere assimilato a quello di resistenza e le analisi della resilienza economica dovrebbero essere in grado di contemplare non solo la generale dimensione del recovery dall’evento traumatico, ma anche quelle dei processi di adaptation agli shock esterni (il sistema economico assorbe lo shock e ritorna ad un preesistente stato di equilibrio), dell’adjustment (passaggio del sistema economico ad un nuovo stato di equilibrio), renewal (significativo cambiamento nella traiettoria di sviluppo esistente e inizio di un nuovo ciclo di crescita) e del replacement (laddove il vecchio sistema economico viene rimpiazzato da uno nuovo, con una diversa ‘identità e funzioni’).

Sanna, V.S., Salvati, L. (2014). Resilienza economia: dibattito terorico e metodi di valutazione. In C. Capineri, F. Celata, D. de Vincenzo, F. Dini, F. Randelli, P. Romei (a cura di), Memorie Geografiche. Oltre la globalizzazione: resilienza/resilience: Giornata di studio della Società di Studi Geografici Firenze, 6 dicembre 2013 (pp. 85-88). Firenze : Società di Studi Geografici.

Resilienza economia: dibattito terorico e metodi di valutazione

Sanna, Venere Stefania;
2014-01-01

Abstract

La metafora della resilienza è ormai popolare non solo nella letteratura scientifica di vari ambiti disciplinari (scienze biologiche, dei materiali, sociali, etc.), ma anche nell’agenda del dibattito politico ed economico internazionale. Anche nello specifico ambito geografico-economico si assiste ad una crescente diffusione del concetto; tuttavia, l’indeterminatezza dello stesso ha portato allo sviluppo di approcci di tipo ibrido che ne hanno generato diverse declinazioni ed interpretazioni: resilienza economica, sociale, ambientale, etc. Anche in virtù dell’attuale crisi internazionale, il concetto di resilienza economica è più che mai protagonista del dibattito multidisciplinare concernente lo sviluppo economico locale e regionale. Ciò nonostante, cosa significhi resilienza economica, quali siano le caratteristiche di un sistema o regione resiliente e perché alcuni sistemi o regioni sembrano più resilienti di altri, rappresentano ancora degli interrogativi dibattuti. Per tale ragione, questo articolo intende inserirsi nell’attuale dibattito geografico-economico presentando una panoramica dei possibili significati di resilienza economica, cercando di ricostruire le principali evidenze teoriche degli studi in materia ed individuare le principali variabili di misurazione e metodologie emergenti. I sistemi economici possono, infatti, mostrare diverse reazioni a shock negativi esterni: (i) alcuni possono assorbire lo shock e tornare sul percorso di crescita preesistente - entro un intervallo temporale relativamente breve - in virtù di un comportamento “economicamente resiliente”, (ii) altri possono non vedere per nulla intaccato il proprio stato di equilibrio o percorso di crescita economica, mostrandosi dunque non vulnerabili e “shock-resistenti”, (iii) altri infine, possono mostrarsi incapaci di assorbire o reagire agli shock negativi entro un orizzonte temporale definito, rivelandosi così “non resilienti” (Briguglio 2006, Pendall et al. 2007, Hassink 2010). Secondo quanto emerso dai più recenti studi dunque (Martin, 2012), il concetto di resilienza non dovrebbe essere assimilato a quello di resistenza e le analisi della resilienza economica dovrebbero essere in grado di contemplare non solo la generale dimensione del recovery dall’evento traumatico, ma anche quelle dei processi di adaptation agli shock esterni (il sistema economico assorbe lo shock e ritorna ad un preesistente stato di equilibrio), dell’adjustment (passaggio del sistema economico ad un nuovo stato di equilibrio), renewal (significativo cambiamento nella traiettoria di sviluppo esistente e inizio di un nuovo ciclo di crescita) e del replacement (laddove il vecchio sistema economico viene rimpiazzato da uno nuovo, con una diversa ‘identità e funzioni’).
2014
978-88-908926-9-1
Sanna, V.S., Salvati, L. (2014). Resilienza economia: dibattito terorico e metodi di valutazione. In C. Capineri, F. Celata, D. de Vincenzo, F. Dini, F. Randelli, P. Romei (a cura di), Memorie Geografiche. Oltre la globalizzazione: resilienza/resilience: Giornata di studio della Società di Studi Geografici Firenze, 6 dicembre 2013 (pp. 85-88). Firenze : Società di Studi Geografici.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1222156