Per l’archeologo la forma del paesaggio contemporaneo contiene, allo stato di relitti, i segni dei paesaggi passati. È qui che le discipline devono applicarsi in maniera integrata e collaborativa, per decifrare e decodificare, ciascuna attraverso i propri strumenti metodologici, gli indizi e le tracce lasciati dalla storia. Il paesaggio contemporaneo conserva agli occhi di chi lo osserva senza filtri, gli indizi, le tracce e le prove che permettono di ricostruire ipoteticamente o congetturalmente i paesaggi scomparsi. Ancora una volta, si parte dall’osservazione dell’anatomia dell’uomo per ricostruire l’anatomia della scimmia. Sono maturati, negli ultimi decenni, metodologie e linguaggi condivisi nel campo della pratica delle indagini sui paesaggi del passato, dai più remoti ai più recenti. In una crescita non sempre lineare e netta, l’archeologia che si applica ai paesaggi del passato, nasce dia-cronica e geo-grafica, aperta a sempre nuove espansioni concettuali, nuove estensioni spaziali, nuove contaminazioni con altri saperi.
Cambi, F. (2022). Una metodologia per la lettura delle aree interne: l'archeologia globale dei paesaggi. In G. Bonini, R. Pazzagli (a cura di), Il paesaggio delle aree interne: lezioni e pratiche della Scuola di paesaggio Emilio Sereni (pp. 63-76). Gattatico (Reggio Emilia) : Istituto Alcide Cervi.
Una metodologia per la lettura delle aree interne: l'archeologia globale dei paesaggi
Cambi, Franco
2022-01-01
Abstract
Per l’archeologo la forma del paesaggio contemporaneo contiene, allo stato di relitti, i segni dei paesaggi passati. È qui che le discipline devono applicarsi in maniera integrata e collaborativa, per decifrare e decodificare, ciascuna attraverso i propri strumenti metodologici, gli indizi e le tracce lasciati dalla storia. Il paesaggio contemporaneo conserva agli occhi di chi lo osserva senza filtri, gli indizi, le tracce e le prove che permettono di ricostruire ipoteticamente o congetturalmente i paesaggi scomparsi. Ancora una volta, si parte dall’osservazione dell’anatomia dell’uomo per ricostruire l’anatomia della scimmia. Sono maturati, negli ultimi decenni, metodologie e linguaggi condivisi nel campo della pratica delle indagini sui paesaggi del passato, dai più remoti ai più recenti. In una crescita non sempre lineare e netta, l’archeologia che si applica ai paesaggi del passato, nasce dia-cronica e geo-grafica, aperta a sempre nuove espansioni concettuali, nuove estensioni spaziali, nuove contaminazioni con altri saperi.File | Dimensione | Formato | |
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