Dal 9 aprile 2008 il Decreto Legge 81 ha introdotto l’obbligo di ricomprendere nella valutazione dello stress e degli altri rischi lavoro-correlati anche e innanzitutto le differenze di genere. Il genere diventa dunque dimensione imprescindibile per garantire il benessere in ambito lavorativo e pratiche organizzative orientate all’equità e alla tutela dei diritti e della salute. Il lavoro presentato nasce con un duplice intento: cogliere dalle parole e dalle esperienze dei suoi stessi protagonisti la più attuale riflessione sulla femminilizzazione della professione medica; e al contempo indagare lo stato dell’arte della formazione di genere nei corsi di laurea in medicina e nelle scuole di specializzazione. In particolare, l’obbiettivo della ricerca è quello di rilevare come e quanto la medicina del lavoro tenga conto della prospettiva di genere proprio nei percorsi formativi dedicati ai futuri medici competenti responsabili della sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro, e quali elementi e strumenti conoscitivi dedicati al tema della salute in prospettiva gender sensitive sia attualmente in grado di offrire durante il percorso formativo istituzionale ai suoi studenti. La ricerca si è avvalsa della partecipazione attiva e del supporto della Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale (SIMLII) che ha messo a disposizione il suo network per la diffusione dello strumento e per la sensibilizzazione del campione di riferimento. La prima fase di rilevazione, tra maggio e settembre 2016, ha previsto la somministrazione tramite piattaforma online di un questionario a domande chiuse e aperte ai 133 strutturati di Medicina del Lavoro nelle Università italiane Se è vero che proprio nell’ambito universitario si registra un crescente interesse per il tema del genere e se ne evidenziano casi di inserimento ufficiale nei programmi didattici, queste aperture rimangono però marginali. La prevalente ottica sanitaria e una contaminazione tra saperi ancora rara sono il segno tangibile di un ritardo nell’assunzione della dimensione multifattoriale del genere e nella consapevolezza della sua rilevanza nelle diverse patologie, in primis quelle stress-correlate tipiche degli ambiti lavorativi. Appare dunque ancora lungo il percorso che resta da compiere affinché la prospettiva di genere venga accolta, condivisa e possa concretamente ampliare gli spazi e l’appropriatezza della cura; e molto rimane da indagare nei percorsi di formazione così da mettere in luce le trasformazioni in corso e le dinamiche di pregiudizio e di potere che con esse si intrecciano.

Mascagni, G., Biancheri, R. (2017). La formazione in medicina del lavoro: un percorso di genere (ancora) in costruzione. In A. Murgia, B. Poggio (a cura di), Saperi di genere: prospettive interdisciplinari su formazione, università, lavoro, politiche e movimenti sociali (pp. 266-282). Università degli studi di Trento : Trento.

La formazione in medicina del lavoro: un percorso di genere (ancora) in costruzione

Mascagni, Giulia;
2017-01-01

Abstract

Dal 9 aprile 2008 il Decreto Legge 81 ha introdotto l’obbligo di ricomprendere nella valutazione dello stress e degli altri rischi lavoro-correlati anche e innanzitutto le differenze di genere. Il genere diventa dunque dimensione imprescindibile per garantire il benessere in ambito lavorativo e pratiche organizzative orientate all’equità e alla tutela dei diritti e della salute. Il lavoro presentato nasce con un duplice intento: cogliere dalle parole e dalle esperienze dei suoi stessi protagonisti la più attuale riflessione sulla femminilizzazione della professione medica; e al contempo indagare lo stato dell’arte della formazione di genere nei corsi di laurea in medicina e nelle scuole di specializzazione. In particolare, l’obbiettivo della ricerca è quello di rilevare come e quanto la medicina del lavoro tenga conto della prospettiva di genere proprio nei percorsi formativi dedicati ai futuri medici competenti responsabili della sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro, e quali elementi e strumenti conoscitivi dedicati al tema della salute in prospettiva gender sensitive sia attualmente in grado di offrire durante il percorso formativo istituzionale ai suoi studenti. La ricerca si è avvalsa della partecipazione attiva e del supporto della Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale (SIMLII) che ha messo a disposizione il suo network per la diffusione dello strumento e per la sensibilizzazione del campione di riferimento. La prima fase di rilevazione, tra maggio e settembre 2016, ha previsto la somministrazione tramite piattaforma online di un questionario a domande chiuse e aperte ai 133 strutturati di Medicina del Lavoro nelle Università italiane Se è vero che proprio nell’ambito universitario si registra un crescente interesse per il tema del genere e se ne evidenziano casi di inserimento ufficiale nei programmi didattici, queste aperture rimangono però marginali. La prevalente ottica sanitaria e una contaminazione tra saperi ancora rara sono il segno tangibile di un ritardo nell’assunzione della dimensione multifattoriale del genere e nella consapevolezza della sua rilevanza nelle diverse patologie, in primis quelle stress-correlate tipiche degli ambiti lavorativi. Appare dunque ancora lungo il percorso che resta da compiere affinché la prospettiva di genere venga accolta, condivisa e possa concretamente ampliare gli spazi e l’appropriatezza della cura; e molto rimane da indagare nei percorsi di formazione così da mettere in luce le trasformazioni in corso e le dinamiche di pregiudizio e di potere che con esse si intrecciano.
2017
9788884437471
Mascagni, G., Biancheri, R. (2017). La formazione in medicina del lavoro: un percorso di genere (ancora) in costruzione. In A. Murgia, B. Poggio (a cura di), Saperi di genere: prospettive interdisciplinari su formazione, università, lavoro, politiche e movimenti sociali (pp. 266-282). Università degli studi di Trento : Trento.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1220838