Introduzione: Il sovrappiù è definito come quella parte del prodotto sociale di cui una formazione umana può disporre la destinazione avendo messo da parte i beni necessari, di consumo e produttivi, necessari a riprodurre l’output il periodo successivo almeno su scala immutata (cfr. il capitolo II di questo volume). La teoria del sovrappiù è legata al ruolo della domanda aggregata nell’analisi macroeconomica attraverso l’esistenza della diseguaglianza. L’invalidità della legge di Say è infatti da ultimo dovuta al fatto che produzione e distribuzione del reddito non rispondono ai bisogni individuali e collettivi del complesso della popolazione. Il problema della domanda sorge infatti laddove una minoranza della popolazione si appropria di una parte del prodotto sociale che va oltre le proprie capacità di consumo (o decisioni di investimento produttivo), mentre la restante parte della popolazione lavoratrice è lasciata a livelli di consumo che, semplificando, possiamo considerare fissati a uno standard di sussistenza storicamente determinato (cfr. il capitolo XII di questo volume). L’appropriazione di un sovrappiù da parte di una élite sociale non è un fatto naturale, né un processo meccanicamente dovuto alla possibilità tecnica di produrre un sovrappiù, ma frutto di processi storico-sociali su cui antropologi e archeologi hanno cominciato a far luce. Nella prossima sezione farò un rapido accenno a questa problematica su cui desidero attirare l’attenzione. Vi è da dire che la questione dell’insufficienza della domanda aggregata appare meno rilevante nelle società precapitalistiche di quanto lo sarà in quelle di mercato, questo in quanto le élite precapitalistiche si appropriavano del sovrappiù fondamentalmente per soddisfare i propri consumi di lusso. Con il capitalismo l’obiettivo del conseguimento di sempre più grandi ricchezze finanziarie fa invece da ostacolo al buon funzionamento del sistema medesimo, costituendone la contraddizione fondamentale, come vedremo nella sezione 3. A questo il capitalismo ha posto rimedio attraverso il ricorso a un sostegno, per così dire, “esogeno” o “autonomo” alla domanda aggregata, come argomentato nella sezione 4. Tali fonti esogene di spesa sono alimentate dalla creazione ex nihilo di potere d’acquisto da parte del sistema bancario, come vedremo nella sezione 5. Questo ci porterà ad occuparci della politica monetaria nella sezione 6. Il sostegno alla domanda aggregata attraverso le fonti esogene di spesa non è però privo di contraddizioni, come vedremo esaminando nella sezione 7 gli squilibri finanziari che il mercantilismo tedesco ha creato all’unione monetaria europea. La Banca Centrale Europea ha cercato di contrastare la crisi finanziaria senza l’appoggio della politica fiscale, come accenneremo nell’ultima sezione.

Cesaratto, S. (2022). Sovrappiù, domanda aggregata e moneta: teoria e implicazioni per la politica economica europea. In A. Trezzini, D. Pignalosa (a cura di), #Sraffa60: La ripresa e lo sviluppo dell’economia politica classica (pp. 175-193). Torino : G. Giappichelli.

Sovrappiù, domanda aggregata e moneta: teoria e implicazioni per la politica economica europea

Sergio Cesaratto
2022-01-01

Abstract

Introduzione: Il sovrappiù è definito come quella parte del prodotto sociale di cui una formazione umana può disporre la destinazione avendo messo da parte i beni necessari, di consumo e produttivi, necessari a riprodurre l’output il periodo successivo almeno su scala immutata (cfr. il capitolo II di questo volume). La teoria del sovrappiù è legata al ruolo della domanda aggregata nell’analisi macroeconomica attraverso l’esistenza della diseguaglianza. L’invalidità della legge di Say è infatti da ultimo dovuta al fatto che produzione e distribuzione del reddito non rispondono ai bisogni individuali e collettivi del complesso della popolazione. Il problema della domanda sorge infatti laddove una minoranza della popolazione si appropria di una parte del prodotto sociale che va oltre le proprie capacità di consumo (o decisioni di investimento produttivo), mentre la restante parte della popolazione lavoratrice è lasciata a livelli di consumo che, semplificando, possiamo considerare fissati a uno standard di sussistenza storicamente determinato (cfr. il capitolo XII di questo volume). L’appropriazione di un sovrappiù da parte di una élite sociale non è un fatto naturale, né un processo meccanicamente dovuto alla possibilità tecnica di produrre un sovrappiù, ma frutto di processi storico-sociali su cui antropologi e archeologi hanno cominciato a far luce. Nella prossima sezione farò un rapido accenno a questa problematica su cui desidero attirare l’attenzione. Vi è da dire che la questione dell’insufficienza della domanda aggregata appare meno rilevante nelle società precapitalistiche di quanto lo sarà in quelle di mercato, questo in quanto le élite precapitalistiche si appropriavano del sovrappiù fondamentalmente per soddisfare i propri consumi di lusso. Con il capitalismo l’obiettivo del conseguimento di sempre più grandi ricchezze finanziarie fa invece da ostacolo al buon funzionamento del sistema medesimo, costituendone la contraddizione fondamentale, come vedremo nella sezione 3. A questo il capitalismo ha posto rimedio attraverso il ricorso a un sostegno, per così dire, “esogeno” o “autonomo” alla domanda aggregata, come argomentato nella sezione 4. Tali fonti esogene di spesa sono alimentate dalla creazione ex nihilo di potere d’acquisto da parte del sistema bancario, come vedremo nella sezione 5. Questo ci porterà ad occuparci della politica monetaria nella sezione 6. Il sostegno alla domanda aggregata attraverso le fonti esogene di spesa non è però privo di contraddizioni, come vedremo esaminando nella sezione 7 gli squilibri finanziari che il mercantilismo tedesco ha creato all’unione monetaria europea. La Banca Centrale Europea ha cercato di contrastare la crisi finanziaria senza l’appoggio della politica fiscale, come accenneremo nell’ultima sezione.
2022
978-88-921-2359-5
978-88-921-7263-0
Cesaratto, S. (2022). Sovrappiù, domanda aggregata e moneta: teoria e implicazioni per la politica economica europea. In A. Trezzini, D. Pignalosa (a cura di), #Sraffa60: La ripresa e lo sviluppo dell’economia politica classica (pp. 175-193). Torino : G. Giappichelli.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1219662