Con il titolo di Roman de Meliadus si indica la prima branche del Ciclo di Guiron le Courtois, mastodontico complesso di romanzi francesi in prosa composti all’incirca tra il 1235 e il 1240. Copiato nei secoli e amato da molte generazioni di lettori, tra cui Federico II di Svevia e Ludovico Ariosto (che vi trovò numerosi spunti per l’elaborazione dell’Orlando furioso), il Ciclo di Guiron le Courtois viene pubblicato integralmente per la prima volta a cura del «Gruppo Guiron». Il presente volume contiene l’edizione critica della seconda parte del Roman de Meliadus (§ 411-1066). Mentre convergono verso il grande torneo del Pino del Gigante, i personaggi dibattono su chi sia il migliore cavaliere del mondo, raccontando imprese e disfatte dei loro favoriti. Al torneo fa il suo ingresso trionfale sulla scena Meliadus, mostrando tutto il suo valore e suscitando l’ammirazione dei presenti. Dopo un periodo di convalescenza per una ferita infertagli dal Buon Cavaliere senza Paura, il re si innamora perdutamente della bellissima regina di Scozia e la rapisce. Ne segue una guerra dalle tonalità omeriche tra le schiere di Artù, alleato del re di Scozia, e Meliadus, che termina con la sconfitta del re di Leonois e la sua cattura. Meliadus sarà in seguito riammesso alla corte di Artù, schierandosi al suo fianco per far fronte all’invasione dei Sassoni. Di taglio maggiormente biografico rispetto alla prima, questa seconda parte del romanzo tesse numerosi parallelismi tra il cavaliere eponimo e la figura di Tristano, ancora bambino all’epoca dei fatti narrati, con il definitivo riconoscimento della sua superiorità sul figlio per bocca dell’imperatore Carlo Magno. Il testo critico, costituito sulla base di uno stemma e di una nuova concezione del rapporto tra sostanza testuale e forma linguistica, è accompagnato da un apparato sistematico di varianti, da note di commento e da un glossario. L’Introduzione (pubblicata nel vol. 1) presenta gli aspetti letterari salienti del romanzo e illustra le principali questioni relative ai manoscritti e alla trasmissione del testo.
Leonardi, L. (2021). Il ciclo di «Guiron le Courtois», romanzi in prosa del secolo XIII. Vol. II. Roman de Meliadus. Parte seconda, a cura di Sophie Lecomte. Firenze : Edizioni del Galluzzo.
Il ciclo di «Guiron le Courtois», romanzi in prosa del secolo XIII. Vol. II. Roman de Meliadus. Parte seconda, a cura di Sophie Lecomte
Leonardi, LinoSupervision
2021-01-01
Abstract
Con il titolo di Roman de Meliadus si indica la prima branche del Ciclo di Guiron le Courtois, mastodontico complesso di romanzi francesi in prosa composti all’incirca tra il 1235 e il 1240. Copiato nei secoli e amato da molte generazioni di lettori, tra cui Federico II di Svevia e Ludovico Ariosto (che vi trovò numerosi spunti per l’elaborazione dell’Orlando furioso), il Ciclo di Guiron le Courtois viene pubblicato integralmente per la prima volta a cura del «Gruppo Guiron». Il presente volume contiene l’edizione critica della seconda parte del Roman de Meliadus (§ 411-1066). Mentre convergono verso il grande torneo del Pino del Gigante, i personaggi dibattono su chi sia il migliore cavaliere del mondo, raccontando imprese e disfatte dei loro favoriti. Al torneo fa il suo ingresso trionfale sulla scena Meliadus, mostrando tutto il suo valore e suscitando l’ammirazione dei presenti. Dopo un periodo di convalescenza per una ferita infertagli dal Buon Cavaliere senza Paura, il re si innamora perdutamente della bellissima regina di Scozia e la rapisce. Ne segue una guerra dalle tonalità omeriche tra le schiere di Artù, alleato del re di Scozia, e Meliadus, che termina con la sconfitta del re di Leonois e la sua cattura. Meliadus sarà in seguito riammesso alla corte di Artù, schierandosi al suo fianco per far fronte all’invasione dei Sassoni. Di taglio maggiormente biografico rispetto alla prima, questa seconda parte del romanzo tesse numerosi parallelismi tra il cavaliere eponimo e la figura di Tristano, ancora bambino all’epoca dei fatti narrati, con il definitivo riconoscimento della sua superiorità sul figlio per bocca dell’imperatore Carlo Magno. Il testo critico, costituito sulla base di uno stemma e di una nuova concezione del rapporto tra sostanza testuale e forma linguistica, è accompagnato da un apparato sistematico di varianti, da note di commento e da un glossario. L’Introduzione (pubblicata nel vol. 1) presenta gli aspetti letterari salienti del romanzo e illustra le principali questioni relative ai manoscritti e alla trasmissione del testo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1205353