Il libro rientra fra i risultati di una ricerca triennale condotta dall’autore presso il Centro “Beniamino Segre” dell’Accademia dei Lincei, intitolata Galileo Galilei e le lingue della scienza fra XVI e XVII secolo. I tre capitoli di cui si compone sono dedicati all’assetto formale di altrettanti scritti di Galileo mai analizzati dal punto di vista linguistico: in particolare, nel primo capitolo si dà conto della forma grafica, fonomorfologica e sintattica della Lettera a D. Benedetto Castelli così come si presenta nella minuta autografa recentemente rinvenuta nel fondo Early Letters della Royal Society Library di Londra; nel secondo sono esaminati alcuni aspetti della sintassi e della testualità della Lettera a Cristina di Lorena così come si presenta nella stesura più vicina al testo originale del 1615; nel terzo, infine, viene avanzata una nuova ipotesi interpretativa in merito alla prima delle cosiddette Considerazioni circa l’opinione copernicana, che viene presentata come un insieme autonomo di riflessioni sul copernicanesimo atte, come scrisse lo stesso Galileo, «a poter essere comprese […] anche da chi non fusse profondamente versato nelle scienze naturali ed astronomiche».
Patota, G. (2022). L'universo in italiano: la lingua degli scritti copernicani di Galileo. Bologna : Il Mulino.
L'universo in italiano: la lingua degli scritti copernicani di Galileo
Patota, Giuseppe
2022-01-01
Abstract
Il libro rientra fra i risultati di una ricerca triennale condotta dall’autore presso il Centro “Beniamino Segre” dell’Accademia dei Lincei, intitolata Galileo Galilei e le lingue della scienza fra XVI e XVII secolo. I tre capitoli di cui si compone sono dedicati all’assetto formale di altrettanti scritti di Galileo mai analizzati dal punto di vista linguistico: in particolare, nel primo capitolo si dà conto della forma grafica, fonomorfologica e sintattica della Lettera a D. Benedetto Castelli così come si presenta nella minuta autografa recentemente rinvenuta nel fondo Early Letters della Royal Society Library di Londra; nel secondo sono esaminati alcuni aspetti della sintassi e della testualità della Lettera a Cristina di Lorena così come si presenta nella stesura più vicina al testo originale del 1615; nel terzo, infine, viene avanzata una nuova ipotesi interpretativa in merito alla prima delle cosiddette Considerazioni circa l’opinione copernicana, che viene presentata come un insieme autonomo di riflessioni sul copernicanesimo atte, come scrisse lo stesso Galileo, «a poter essere comprese […] anche da chi non fusse profondamente versato nelle scienze naturali ed astronomiche».File | Dimensione | Formato | |
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