La dissenting opinion della giudice Ruth Bader Ginsburg nella sentenza Shelby County v. Holder (2013), è l’emblema del suo pensiero in tema di diritti civili, in particolare del diritto di voto. L’analisi di questa complessa e densa decisione (68 pagine di cui 36 di opinione dissenziente), si articolerà dunque in alcuni passaggi. Dopo un inquadramento del caso, sono messe a confronto l’opinione di maggioranza e l’opinione dissenziente con riguardo a due aspetti, ossia, da un lato la competenza esclusiva statale in materia elettorale e la posizione di parità di tutti gli Stati (clausola dell’equal sovereignty). Dall’altro, l’analisi verte sul sindacato di ragionevolezza della scelta del Congresso di reiterare gli strumenti di controllo nei confronti soltanto di alcuni Stati membri, misure ritenute giustificate, secondo l’opinione di maggioranza, solo alla luce della situazione vigente negli anni Sessanta, ormai superata nel momento in cui il legislatore federale ha deciso di adottare l’ennesima proroga di esse. Dopodiché il contributo esamina i punti salienti dell’opinione dissenziente relativi in particolare al controllo di proporzionalità delle misure emergenziali, per soffermarsi sulle modalità di utilizzo dei dati empirici, che hanno condotto la giudice Bader Ginsburg a soluzioni diametralmente opposte rispetto a quelle cui è giunta la maggioranza del collegio, pur partendo dall’analisi dei medesimi dati.
Bindi, E., Vigni, P. (2023). Shelby County v. Holder (2013): la dissenting opinion di Ruth Bader Ginsburg. In T. Groppi, I. Spigno, L.E. Rios Vega (a cura di), Ruth Bader Ginsburg. La Voce della Giustizia (pp. 117-177). Bologna : Il Mulino.
Shelby County v. Holder (2013): la dissenting opinion di Ruth Bader Ginsburg
Bindi Elena;Vigni Patrizia
2023-01-01
Abstract
La dissenting opinion della giudice Ruth Bader Ginsburg nella sentenza Shelby County v. Holder (2013), è l’emblema del suo pensiero in tema di diritti civili, in particolare del diritto di voto. L’analisi di questa complessa e densa decisione (68 pagine di cui 36 di opinione dissenziente), si articolerà dunque in alcuni passaggi. Dopo un inquadramento del caso, sono messe a confronto l’opinione di maggioranza e l’opinione dissenziente con riguardo a due aspetti, ossia, da un lato la competenza esclusiva statale in materia elettorale e la posizione di parità di tutti gli Stati (clausola dell’equal sovereignty). Dall’altro, l’analisi verte sul sindacato di ragionevolezza della scelta del Congresso di reiterare gli strumenti di controllo nei confronti soltanto di alcuni Stati membri, misure ritenute giustificate, secondo l’opinione di maggioranza, solo alla luce della situazione vigente negli anni Sessanta, ormai superata nel momento in cui il legislatore federale ha deciso di adottare l’ennesima proroga di esse. Dopodiché il contributo esamina i punti salienti dell’opinione dissenziente relativi in particolare al controllo di proporzionalità delle misure emergenziali, per soffermarsi sulle modalità di utilizzo dei dati empirici, che hanno condotto la giudice Bader Ginsburg a soluzioni diametralmente opposte rispetto a quelle cui è giunta la maggioranza del collegio, pur partendo dall’analisi dei medesimi dati.File | Dimensione | Formato | |
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