Tra le associazioni e società geografiche, sicuramente, il Centro Italiano per gli Studi Storico Geografici era quello con il quale Massimo Quaini “aveva mantenuto un più forte legame […]: qui vedeva con grande soddisfazione una generazione di nuovi studiosi dedicarsi agli studi inerenti le discipline geostoriche da lui coltivate per decenni con rigore e passione” (Luisa Rossi, Massimo Quaini in memoriam, 2018). Oltre alla forte condivisione degli ambiti di studio, a legare Quaini al Centro erano anche e soprattutto lo stretto e inscindibile legame tra geografia e storia, il connubio tra ricerca concreta e riflessione teorica, la pluralità degli approcci, la continua dialettica e la spiccata interdisciplinarietà: elementi che hanno sempre caratterizzato il Centro fin dalla sua fondazione, concretizzandosi negli incontri, nei seminari, nei convegni, nei gruppi di ricerca, nei progetti nazionali e internazionali e nelle numerose pubblicazioni. Attraverso una attenta analisi degli scritti di Quaini contenuti negli Atti, nelle raccolte di saggi e nella rivista “Geostorie” (che dal 2000 ha sostituito il “Notiziario del Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici”) – una lunga e ininterrotta serie che dal 1992 arriva fino al 2018 – cercheremo di mettere a fuoco l’originale, sempre critico e stimolante contributo di Massimo ai quattro filoni di studio fondamentali del Centro: la geografia storica, la storia della cartografia, la storia del pensiero geografico, la storia dei viaggi e delle esplorazioni.
Guarducci, A., Dai Pra', E., Rossi, M., D'Ascenzo, A., Masetti, C. (2021). Massimo Quaini e il CISGE. In R. Cevasco, C.A. Gemignani, D. Poli, L. Rossi (a cura di), Il pensiero critico fra geografia e scienza del territorio. Scritti su Massimo Quaini (pp. 327-344). Firenze : Firenze University Press.
Massimo Quaini e il CISGE
Anna Guarducci;
2021-01-01
Abstract
Tra le associazioni e società geografiche, sicuramente, il Centro Italiano per gli Studi Storico Geografici era quello con il quale Massimo Quaini “aveva mantenuto un più forte legame […]: qui vedeva con grande soddisfazione una generazione di nuovi studiosi dedicarsi agli studi inerenti le discipline geostoriche da lui coltivate per decenni con rigore e passione” (Luisa Rossi, Massimo Quaini in memoriam, 2018). Oltre alla forte condivisione degli ambiti di studio, a legare Quaini al Centro erano anche e soprattutto lo stretto e inscindibile legame tra geografia e storia, il connubio tra ricerca concreta e riflessione teorica, la pluralità degli approcci, la continua dialettica e la spiccata interdisciplinarietà: elementi che hanno sempre caratterizzato il Centro fin dalla sua fondazione, concretizzandosi negli incontri, nei seminari, nei convegni, nei gruppi di ricerca, nei progetti nazionali e internazionali e nelle numerose pubblicazioni. Attraverso una attenta analisi degli scritti di Quaini contenuti negli Atti, nelle raccolte di saggi e nella rivista “Geostorie” (che dal 2000 ha sostituito il “Notiziario del Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici”) – una lunga e ininterrotta serie che dal 1992 arriva fino al 2018 – cercheremo di mettere a fuoco l’originale, sempre critico e stimolante contributo di Massimo ai quattro filoni di studio fondamentali del Centro: la geografia storica, la storia della cartografia, la storia del pensiero geografico, la storia dei viaggi e delle esplorazioni.File | Dimensione | Formato | |
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