One of Simone Martini’s once famous works has long since disappeared. It was a publicly visible fresco in the area of Siena Cathedral. Described in many literary sources, we now also know a visual record of it, a drawing made in the second half of the 18th century. The work depicted the Madonna and Child surrounded by the city’s patron saints, placed above an exceptional view of Siena. In the frame and inside the painting were scattered the various emblems of the city’s identity and the sovereignty of the Comune. It is possible to identify the building on which Simone Martini was commissioned to paint the fresco: it was the headquarters of the Opera del Duomo di Siena (the Domus Operis), seat of the governing bodies of the cathedral site, and the place of work of the stone masters employed on cathedral building site (the «taglia»). The painting’s strong political value thus emerges at a very particular moment in the history of Siena and its cathedral, also aimed at celebrating the civic value of the work of the stone masters engaged in the construction of the maior ecclesia civitatis.

Una delle opere un tempo celebri di Simone Martini è da tempo scomparsa. Era un affresco visibile pubblicamente nell’area della cattedrale di Siena. Descritto da molte fonti letterarie, oggi ne conosciamo anche una testimonianza visiva, un disegno realizzato nella seconda metà del XVIII secolo. L’opera raffigurava la Madonna col Bambino attorniata dai santi protettori della città, posti al di sopra di un’eccezionale veduta di Siena. Nella cornice e all’interno del dipinto erano disseminati i diversi emblemi dell’identità cittadina e della sovranità del Comune. È possibile identificare l’edificio sul quale Simone Martini fu incaricato di dipingere l’affresco: era la sede dell’Opera del Duomo di Siena (la Domus Operis), deputata agli organi di governo della fabbrica della cattedrale e sede di lavoro dei maestri di pietra impiegati nel cantiere (la «taglia»). Emerge così lo spiccato valore politico del dipinto in un momento assai particolare nella storia di Siena e della sua cattedrale, teso anche a celebrare il valore civico del lavoro dei maestri di pietra impegnati nella costruzione della maior ecclesia civitatis.

Bartalini, R. (2021). La Maestà della «chasa del’Opara sancte Marie». Simone Martini, la cattedrale di Siena, l’identità cittadina. In R. Mucciarelli, M. Pellegrini (a cura di), Il tarlo dello storico. Studi di allievi e amici per Gabriella Piccinni (pp. 901-916). Arcidosso (GR) : Effigi Edizioni.

La Maestà della «chasa del’Opara sancte Marie». Simone Martini, la cattedrale di Siena, l’identità cittadina

Roberto Bartalini
2021-01-01

Abstract

One of Simone Martini’s once famous works has long since disappeared. It was a publicly visible fresco in the area of Siena Cathedral. Described in many literary sources, we now also know a visual record of it, a drawing made in the second half of the 18th century. The work depicted the Madonna and Child surrounded by the city’s patron saints, placed above an exceptional view of Siena. In the frame and inside the painting were scattered the various emblems of the city’s identity and the sovereignty of the Comune. It is possible to identify the building on which Simone Martini was commissioned to paint the fresco: it was the headquarters of the Opera del Duomo di Siena (the Domus Operis), seat of the governing bodies of the cathedral site, and the place of work of the stone masters employed on cathedral building site (the «taglia»). The painting’s strong political value thus emerges at a very particular moment in the history of Siena and its cathedral, also aimed at celebrating the civic value of the work of the stone masters engaged in the construction of the maior ecclesia civitatis.
2021
978-8855243322
Una delle opere un tempo celebri di Simone Martini è da tempo scomparsa. Era un affresco visibile pubblicamente nell’area della cattedrale di Siena. Descritto da molte fonti letterarie, oggi ne conosciamo anche una testimonianza visiva, un disegno realizzato nella seconda metà del XVIII secolo. L’opera raffigurava la Madonna col Bambino attorniata dai santi protettori della città, posti al di sopra di un’eccezionale veduta di Siena. Nella cornice e all’interno del dipinto erano disseminati i diversi emblemi dell’identità cittadina e della sovranità del Comune. È possibile identificare l’edificio sul quale Simone Martini fu incaricato di dipingere l’affresco: era la sede dell’Opera del Duomo di Siena (la Domus Operis), deputata agli organi di governo della fabbrica della cattedrale e sede di lavoro dei maestri di pietra impiegati nel cantiere (la «taglia»). Emerge così lo spiccato valore politico del dipinto in un momento assai particolare nella storia di Siena e della sua cattedrale, teso anche a celebrare il valore civico del lavoro dei maestri di pietra impegnati nella costruzione della maior ecclesia civitatis.
Bartalini, R. (2021). La Maestà della «chasa del’Opara sancte Marie». Simone Martini, la cattedrale di Siena, l’identità cittadina. In R. Mucciarelli, M. Pellegrini (a cura di), Il tarlo dello storico. Studi di allievi e amici per Gabriella Piccinni (pp. 901-916). Arcidosso (GR) : Effigi Edizioni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1165743