Il contributo analizza due opinioni dissenzienti del giudice Pinto de Albuquerque (nei casi Albert e altri c. Ungheria [GC], 5294/14, 29 gennaio 2019, e S.C. Service Benz Com S.r.l. c. Romania, 58045/11, 4 luglio 2017),nel quadro della tutela del diritto di proprietà previsto dall’articolo 1 del protocollo addizionale n. 1 alla CEDU. Il saggio riparte dalla giurisprudenza della Corte EDU che ha già da tempo chiarito che il concetto di proprietà, previsto nel primo paragrafo dell’art. 1 del Protocollo n. 1, ha un «significato autonomo» rispetto al significato accolto nella legislazione statale, non limitato quindi alla proprietà dei beni materiali. Dopodiché esamina i due profili dei diritti degli azionisti e della regolazione prudenziale, mettendo in luce quanto sia difficile l’equilibrio tra i due profili dopo la crisi del 2008. Successivamente, affronta una vicenda analoga a quella in esame della Corte nel caso Albert e altri c. Ungheria Edu ma tuttavia differente e cioè la trasformazione delle banche popolari in Italia e la limitazione del diritto di recesso. Infine, svolge alcune considerazioni conclusive sul test di proporzionalità come strumento per valutare le misure introdotte dalla regolazione prudenziale.
Bindi, E., Pisaneschi, A. (2021). La tutela dei diritti degli azionisti nel quadro del diritto di proprietà. In A. Saccucci (a cura di), I diritti umani in una prospettiva europea. Opinioni dissenzienti e concorrenti (2016-2020) (pp. 1009-1017). Napoli : Editoriale scientifica.
La tutela dei diritti degli azionisti nel quadro del diritto di proprietà
Bindi, Elena;Pisaneschi, Andrea
2021-01-01
Abstract
Il contributo analizza due opinioni dissenzienti del giudice Pinto de Albuquerque (nei casi Albert e altri c. Ungheria [GC], 5294/14, 29 gennaio 2019, e S.C. Service Benz Com S.r.l. c. Romania, 58045/11, 4 luglio 2017),nel quadro della tutela del diritto di proprietà previsto dall’articolo 1 del protocollo addizionale n. 1 alla CEDU. Il saggio riparte dalla giurisprudenza della Corte EDU che ha già da tempo chiarito che il concetto di proprietà, previsto nel primo paragrafo dell’art. 1 del Protocollo n. 1, ha un «significato autonomo» rispetto al significato accolto nella legislazione statale, non limitato quindi alla proprietà dei beni materiali. Dopodiché esamina i due profili dei diritti degli azionisti e della regolazione prudenziale, mettendo in luce quanto sia difficile l’equilibrio tra i due profili dopo la crisi del 2008. Successivamente, affronta una vicenda analoga a quella in esame della Corte nel caso Albert e altri c. Ungheria Edu ma tuttavia differente e cioè la trasformazione delle banche popolari in Italia e la limitazione del diritto di recesso. Infine, svolge alcune considerazioni conclusive sul test di proporzionalità come strumento per valutare le misure introdotte dalla regolazione prudenziale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/1163229