Il volume mette in scena una figura originale di critico, che con slancio volontaristico ma anche con molta concretezza tenta di descrivere un modo di vivere e di far sopravvivere la letteratura all’interno della società contemporanea. Nel primo capitolo le riviste di cultura contemporanee sono osservate dal punto di vista della loro organizzazione e del ruolo che vi svolgono all’interno i redattori, e in particolare i redattori “volontari”. Il secondo ripercorre il dibattito contemporaneo sulla scuola italiana, prendendo posizione e suggerendo qualche modalità operativa per la formazione degli insegnanti. Il terzo affronta più decisamente i contenuti e le forme della critica di poesia, con particolare attenzione al momento germinale della critica contemporanea e di molti luoghi comuni della scuola, dell’accademia e del giornalismo culturale: gli anni sessanta e settanta. Il quarto illustra – a partire da elementi peritestuali – le antologie di poesia del 900; mentre il quinto prende in esame il caso più esemplare di traduttore della contemporaneità, analizzato sia sotto il profilo stilistico sia sotto l’aspetto sociale e storico. Il sesto capitolo prende in considerazione il caso letterario della linea lombarda, analizzata nei suoi risvolti sociali e poi messa a confronto con una ipotetica “linea meridiana”: una poesia in grado di porre un limite all’ideologia del nuovo e del progresso. Il libro si chiude con un saggio sulla critica militante di Giuseppe De Robertis.
Giusti, S. (2005). Linea meridiana. Editoria, critica, scuola e letteratura.
Linea meridiana. Editoria, critica, scuola e letteratura
Simone GiustiWriting – Review & Editing
2005-01-01
Abstract
Il volume mette in scena una figura originale di critico, che con slancio volontaristico ma anche con molta concretezza tenta di descrivere un modo di vivere e di far sopravvivere la letteratura all’interno della società contemporanea. Nel primo capitolo le riviste di cultura contemporanee sono osservate dal punto di vista della loro organizzazione e del ruolo che vi svolgono all’interno i redattori, e in particolare i redattori “volontari”. Il secondo ripercorre il dibattito contemporaneo sulla scuola italiana, prendendo posizione e suggerendo qualche modalità operativa per la formazione degli insegnanti. Il terzo affronta più decisamente i contenuti e le forme della critica di poesia, con particolare attenzione al momento germinale della critica contemporanea e di molti luoghi comuni della scuola, dell’accademia e del giornalismo culturale: gli anni sessanta e settanta. Il quarto illustra – a partire da elementi peritestuali – le antologie di poesia del 900; mentre il quinto prende in esame il caso più esemplare di traduttore della contemporaneità, analizzato sia sotto il profilo stilistico sia sotto l’aspetto sociale e storico. Il sesto capitolo prende in considerazione il caso letterario della linea lombarda, analizzata nei suoi risvolti sociali e poi messa a confronto con una ipotetica “linea meridiana”: una poesia in grado di porre un limite all’ideologia del nuovo e del progresso. Il libro si chiude con un saggio sulla critica militante di Giuseppe De Robertis.File | Dimensione | Formato | |
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