Lo scritto si occupa dell'ingegnere e cartografo Jacopo Gugliantini, pressoché sconosciuto alla storiografia, che presta servizio per le istituzioni pubbliche operanti nella Valdichiana toscana tra il 1798 e il 1824. Gugliantini è autore di una copiosa produzione cartografica e peritale relativa alla pianificazione e gestione agraria di quel territorio, fatto oggetto di grandiose operazioni di bonifica, di infrastutturazione, di insediamento e di appoderamento, sotto la direzione, prima, del matematico Vittorio Fossombroni e, poi, del suo collaboratore ingegnere Alessandro Manetti. Tra tutti i prodotti del Gugliantini, spiccano le raccolte cartografiche riferite alle numerose fattorie dell’Ordine di Santo Stefano e del demanio granducale, con le rappresentazioni d’insieme e dei singoli poderi, delle case coloniche, delle strade e degli acquitrini, delle colmate e dei corsi d’acqua canalizzati. Tali figure si fanno apprezzare per il disegno raffinato ed elegante, per i contenuti artistici (dati dalla persistenza del modulo pittorico-vedutistico) e, insieme, per il rigore geometrico proprio dell’operatore catastale che, in quegli stessi anni, si andava formando sia nella Toscana francese e napoleonica, sia in quella della restaurazione lorenese.
Guarducci, A. (2002). Tra arte pittorica e agrimensura: la produzione cartografica dell’ingegnere aretino Jacopo Gugliantini (secoli XVIII-XIX). In La cartografia degli autori minori italiani (pp. 237-274).
Tra arte pittorica e agrimensura: la produzione cartografica dell’ingegnere aretino Jacopo Gugliantini (secoli XVIII-XIX)
GUARDUCCI, ANNA
2002-01-01
Abstract
Lo scritto si occupa dell'ingegnere e cartografo Jacopo Gugliantini, pressoché sconosciuto alla storiografia, che presta servizio per le istituzioni pubbliche operanti nella Valdichiana toscana tra il 1798 e il 1824. Gugliantini è autore di una copiosa produzione cartografica e peritale relativa alla pianificazione e gestione agraria di quel territorio, fatto oggetto di grandiose operazioni di bonifica, di infrastutturazione, di insediamento e di appoderamento, sotto la direzione, prima, del matematico Vittorio Fossombroni e, poi, del suo collaboratore ingegnere Alessandro Manetti. Tra tutti i prodotti del Gugliantini, spiccano le raccolte cartografiche riferite alle numerose fattorie dell’Ordine di Santo Stefano e del demanio granducale, con le rappresentazioni d’insieme e dei singoli poderi, delle case coloniche, delle strade e degli acquitrini, delle colmate e dei corsi d’acqua canalizzati. Tali figure si fanno apprezzare per il disegno raffinato ed elegante, per i contenuti artistici (dati dalla persistenza del modulo pittorico-vedutistico) e, insieme, per il rigore geometrico proprio dell’operatore catastale che, in quegli stessi anni, si andava formando sia nella Toscana francese e napoleonica, sia in quella della restaurazione lorenese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/11493