From the first reports in Emporium to Vittorio Pica's insights, to his participation in exhibitions in Turin and Venice, Toorop's Italian fortune has been handed over exclusively to a small group of passionate connoisseurs. There have been few private acquisitions, and even fewer institutional purchases, but these have been significant in terms of the growing attention and reflection on his work, which is not without repercussions: on the critical debate and on artists' research in Italy between Symbolism and the avant-garde. In particular, athe article reconstructs the network of international relations within which the interest in Dutch Symbolist graphics was defined, through the exchange of information, works, photographs, articles and monographs, from which new (and unsuspected) personalities of collectors and amateurs will emerge, from the Italian painter and critic Vittore Grubicy de Dragon to the South African oilman James Noah Slee, and with them a whole dimension of taste that documents an alternative line to the hegemony of modernist discourse, especially with reference to the Impressionism-Cézanne-Cubism genealogy that has long prevailed in Italian (and other) historiography. Vittorio Pica played a central role in this - and it could not have been otherwise - as he repeatedly pushed for recognition of Toorop's work, both inside and outside the official roles he held in Venice, particularly on his 'black and white' production and therefore also on his painting, right up to the proposal for a Room of the Artists of the Future to be set in Venice in 1914, in which Toorop was to appear alongside Munch, Cézanne, Gauguin, Van Gogh and Picasso. Translated with www.DeepL.com/Translator (free version)

Dalle prime notizie su Emporium agli affondi di Vittorio Pica, alle partecipazioni alle esposizioni di Torino e Venezia, la fortuna italiana di Toorop è consegnata in esclusiva a un ristretto gruppo di appassionati cultori. Pochi gli acquisti privati, ancora più esigui quelli istituzionali, eppure significativi di un’attenzione crescente e di una riflessione, intorno al suo lavoro, non priva di ricadute: sul dibattito critico e sulle ricerche degli artisti in Italia fra simbolismo e avanguardia. In particolare,l'articolo riscostruisce quella rete di relazioni internazionali entro cui si definisce l’interesse per la grafica simbolista neerlandese, attraverso lo scambio di informazioni, di opere, di fotografie, di articoli e di monografie, da cui emergeranno personalità inedite (o insospettabili) di collezionisti e amateurs, dal pittor e critico italiano Vittore Grubicy de Dragon al petroliere sudafricano James Noah Slee, e con loro di tutta una dimensione del gusto che documenta una linea alternativa all’egemonia del discorso modernista, specie con riferimento alla genealogia impressionismo-Cézanne-cubismo alla lunga prevalente nella storiografia italiana (e non solo). Un ruolo centrale avrà in tal senso – e non poteva essere diversamente – la personalità di Vittorio Pica, che a più riprese, dentro e fuori dai ruoli ufficiali ricoperti a Venezia, spinse per un riconoscimento del lavoro di Toorop, segnatamente sul fronte del Bianco e Nero e quindi come anche pittore, fino alla proposta di una Sala degli artisti dell’avvenire e degli artisti d’eccezione nel 1914, in cui doveva figurare accanto a Munch, Cézanne, Gauguin, Van Gogh e Picasso.

Lacagnina, D. (2021). «Bizzarre fantasmagorie simboliche»: l’opera grafica di Jan Toorop nella critica e nelle collezioni italiane. In L. Fanti, G. Marini (a cura di), Noir & Blanc: la gravure belge et néerlandaise en Italie au début du XXe siècle / L'incisione belga e neerlandese nell'Italia del primo Novecento (pp. 99-120). Leuven : Peeters.

«Bizzarre fantasmagorie simboliche»: l’opera grafica di Jan Toorop nella critica e nelle collezioni italiane

Lacagnina, Davide
2021-01-01

Abstract

From the first reports in Emporium to Vittorio Pica's insights, to his participation in exhibitions in Turin and Venice, Toorop's Italian fortune has been handed over exclusively to a small group of passionate connoisseurs. There have been few private acquisitions, and even fewer institutional purchases, but these have been significant in terms of the growing attention and reflection on his work, which is not without repercussions: on the critical debate and on artists' research in Italy between Symbolism and the avant-garde. In particular, athe article reconstructs the network of international relations within which the interest in Dutch Symbolist graphics was defined, through the exchange of information, works, photographs, articles and monographs, from which new (and unsuspected) personalities of collectors and amateurs will emerge, from the Italian painter and critic Vittore Grubicy de Dragon to the South African oilman James Noah Slee, and with them a whole dimension of taste that documents an alternative line to the hegemony of modernist discourse, especially with reference to the Impressionism-Cézanne-Cubism genealogy that has long prevailed in Italian (and other) historiography. Vittorio Pica played a central role in this - and it could not have been otherwise - as he repeatedly pushed for recognition of Toorop's work, both inside and outside the official roles he held in Venice, particularly on his 'black and white' production and therefore also on his painting, right up to the proposal for a Room of the Artists of the Future to be set in Venice in 1914, in which Toorop was to appear alongside Munch, Cézanne, Gauguin, Van Gogh and Picasso. Translated with www.DeepL.com/Translator (free version)
2021
9789042944824
Dalle prime notizie su Emporium agli affondi di Vittorio Pica, alle partecipazioni alle esposizioni di Torino e Venezia, la fortuna italiana di Toorop è consegnata in esclusiva a un ristretto gruppo di appassionati cultori. Pochi gli acquisti privati, ancora più esigui quelli istituzionali, eppure significativi di un’attenzione crescente e di una riflessione, intorno al suo lavoro, non priva di ricadute: sul dibattito critico e sulle ricerche degli artisti in Italia fra simbolismo e avanguardia. In particolare,l'articolo riscostruisce quella rete di relazioni internazionali entro cui si definisce l’interesse per la grafica simbolista neerlandese, attraverso lo scambio di informazioni, di opere, di fotografie, di articoli e di monografie, da cui emergeranno personalità inedite (o insospettabili) di collezionisti e amateurs, dal pittor e critico italiano Vittore Grubicy de Dragon al petroliere sudafricano James Noah Slee, e con loro di tutta una dimensione del gusto che documenta una linea alternativa all’egemonia del discorso modernista, specie con riferimento alla genealogia impressionismo-Cézanne-cubismo alla lunga prevalente nella storiografia italiana (e non solo). Un ruolo centrale avrà in tal senso – e non poteva essere diversamente – la personalità di Vittorio Pica, che a più riprese, dentro e fuori dai ruoli ufficiali ricoperti a Venezia, spinse per un riconoscimento del lavoro di Toorop, segnatamente sul fronte del Bianco e Nero e quindi come anche pittore, fino alla proposta di una Sala degli artisti dell’avvenire e degli artisti d’eccezione nel 1914, in cui doveva figurare accanto a Munch, Cézanne, Gauguin, Van Gogh e Picasso.
Lacagnina, D. (2021). «Bizzarre fantasmagorie simboliche»: l’opera grafica di Jan Toorop nella critica e nelle collezioni italiane. In L. Fanti, G. Marini (a cura di), Noir & Blanc: la gravure belge et néerlandaise en Italie au début du XXe siècle / L'incisione belga e neerlandese nell'Italia del primo Novecento (pp. 99-120). Leuven : Peeters.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1146768