La semplicità della poesia

After discussing the problem of evaluative (vs non-normative or descriptive) literary aesthetics as applied to poetry, and briefly comparing Heidegger's and William Empson's approaches, I proceed to analyze a set of poetical passages from a variety of times and sources. I draw from this analyses a general conjecture about the language of poetry and the value of poetical achievements. Poetry is essentially a self-referential medium, and perhaps its main mechanism is the complicated, multifaceted compression of one very simple, but hard to understand prima facie, message into a fully deployed, unitary poetical structure whose main character is the essential polysemy of language itself - and the possibility of its re-organization

Dopo avere discusso il problema dell'estetica letteraria valutativa (come opposta a non-normativa o descrittiva) in quanto applicata alla poesia, e dopo avere brevemente paragonato l'approccio di Heidegger a quello di William Empson, procedo ad analizzare un insieme di passi poetici provenienti da tempi e condizioni molto diversi. Da tutte queste analisi ricavo una congettura generale circa il linguaggio della poesia e il valore di ogni singolo raggiungimento poetico. La poesia è essenzialmente un medium autoreferenziale, e forse il suo principale meccanismo è la complessa, multisfaccettata compressione di un messaggio alla base semplice, ma difficile da comprendere prima facie, in una struttura poetica unitaria completamente dispiegata, il cui carattere principale è l'essenziale polisemia del linguaggio stesso, e la possibilità della sua riorganizzazione