Carlo Goldoni, Artemisia

Goldoni non è stato soltanto autore di commedie distese 'riformate', ma anche di una complessa drammaturgia tragica, tragicomica e librettistica e di canovacci fortunati, che hanno costituito la parte più rilevante e di successo del suo lavoro presso il pubblico europeo settecentesco. Questo Goldoni degli anni del San Samuele e della collaborazione continuativa con i teatri musicali della famiglia Grimani e delle corti straniere (in particolare di Dresda) torna in primo piano nel 1759, quando propone all'impresario Vendramin del teatro San Luca il cartellone delle "Nove Muse" che prevede un'ambiziosa sperimentazione prosodica e drammaturgica di cui fa parte la tragedia "Artemisia", che sintetizza con grande successo il modello della "Merope" di Scipione Maffei e della "Semiramide " di Voltaire. L'attrice Caterina Bresciani incarna una tipologia di eroina appassionata e furente che lascerà tracce profonde nei personaggi femminili degli ultimi capolavori goldoniani degli anni '60. Questa edizione critica, destinata all' edizione nazionale delle opere, ricostruisce per la prima volta la genesi e la ricezione del testo, che segna, con straordinario successo di pubblico, una tappa originale del mito teatrale di Semiramide, l' ambigua regina che, insieme a Don Giovanni, domina i palcoscenici drammatici e musicali dell'Europa di Ancien Régime.